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lunedì 19 giugno 2017

Recensione: il drago, il custode, lo straniero

RECENSIONE



Titolo: Il drago, il custode, lo straniero

Autore: Enrico Pompeo

Editore: Edizioni Creativa

Uscita: 1 gennaio 2016

Genere: Narrativa contemporanea

Prezzo: € 5,99 Kindle
              € 11,90 Copertina flessibile 


Voto: 4.5      (da 1 a 5)
 
                                 Sinossi

Tre personaggi: il Drago, il Custode, lo Straniero racchiusi in una sola persona; tre destini, tre storie parallele per raggiungere un unico orizzonte: vivere e raggiungere la felicità.

                                 Recensione:

Il personaggio del romanzo ha una doppia vita: di giorno è un ragazzo come tanti che lavora in un supermercato, di sera, si trasforma nel Drago, il capo di una violenta gang  formata dal " biondo" e dal "pelato" che per sconfiggere la noia e l'apatia, vanno in giro per i locali a portare violenza, sangue, droga e ad abusare fisicamente delle ragazze dopo averle fatte ubriacare. Tutto è organizzato alla perfezione nei minimi particolari; niente viene lasciato al caso.
 Alla fine della serata, si sentono forti, invincibili e pieni di energie. Per loro essere cattivi è solo una necessità di vita; un modo per stare bene con se stessi in quanto combattendo la noia, rigenerano il loro spirito pronto ad affrontare una nuova giornata lavorativa.
Ma qualcosa non va bene; egli viene tradito dai suoi amici di avventura per "detronizzarlo" da quel potere che lui stesso si è attribuito. Il Drago giura vendetta e diventa ancora più cattivo e violento. Ma la situazione sfugge di mano e in questa vendetta ci scappa il morto.

" ora che il cerchio si è compiuto, non sento l'adrenalina gonfiarmi il cervello. Non avverto la gioia trapanarmi le coronarie. Mi sento vuoto, indifferente, distaccato. Ho avuto la mia vendetta. Ma ora ogni cosa è insapore, incolore, inodore."

Così  Il Drago saluta e va via organizzando una fuga.
Cambia identità e trova lavora presso una fattoria ma ben presto entra in contatto con dei spacciatori di droga ed inizia a collaborare nascondendo la droga in un capanno. Diventa "il custode" della droga e degli affari sporchi. Ancora una volta si sente forte,invincibile, felice nonostante conduca una vita nascosta, chiuso al buio del capanno per non destare sospetti. Ma la vita senza pericoli è per lui una vita noiosa e tetra; come se il pericolo fosse il suo pane quotidiano. Ma anche questa volta qualcosa non quadra; gli accordi con gli spacciatori saltano e lui è costretto nuovamente a fuggire per non essere ammazzato. S'imbarca su una nave e va via. 
Arriva in Brasile e diventa per tutti "Lo straniero".
Ma qui, viene venduto e fatto schiavo in una miniera dove conosce la  sofferenza e lo sfruttamento. Ma le sue capacità , lo aiutano a scappare. 
Si rifugia dentro la foresta amazzonica, dove viene aiutato e soccorso da una comunità indigena che viveva nascosta nella foresta e difendeva il territorio dall'uomo bianco che voleva disboscare la foresta per puri motivi economici.
Qui finalmente trova l'amore in Maya  e trova pure il suo destino e il suo obiettivo: aiutare Maya e il suo popolo a difendere il territorio. Ma  succede ancora qualcosa a rompere i suoi piani. La sua avventura continua...

                                 Approfondimento

L'autore Enrico Pompeo con il suo romanzo ha messo in evidenza il disagio dei ragazzi che brancolano nel buio della società privi di ideali e di valori.
 La mancanza di valori, illudono e annebbiano la loro vista pensando di trovare la ragione di vita nellaviolenza, nella forza, nella droga e nell'alcool e in una vita dissoluta.
 In una frase presente nel romanzo, (che io ora riporto) è racchiuso il dramma dei nostri ragazzi e sottolinea la loro convinzione ed illusione di sapere e conoscere quello di cui  hanno realmente bisogno per stare bene:

" ma noi non vogliamo essere aiutati a capire, a diventare coscienti, consapevoli di ciò che accade; aprire gli occhi servirebbe solo a farci male, a dover crescere con la tristezza stampata nella fronte. Vogliamo pillole per assuefare il cervello; smettere di pensare, di farsi domande , di porsi dubbi, di sognare utopie che non esistono; strappare i brandelli del presente, bruciare le resistenze del tempo in cui niente esiste, solo immagini da sfogliare direttamente col telecomando. Se vuoi vivere frustrato, immaginando orizzonti e colori lontani dal cerchio della sfera di campo del telefonino, fai pure; affari tuoi".

In realtà, il Drago, il Custode, lo Straniero possiamo essere noi, i nostri figli, i nostri compagni e i nostri vicini di casa. Viviamo in una società del consumismo, della globalizzazione. Una società che corre, va di fretta e vuole tutto e subito; una società che sogna paradisi artificiali purchè siano nel presente e non in un futuro.
Questo romanzo dovrebbe essere un monito per noi tutti; dovrebbe farci aprire gli occhi ed aiutarci ad educare i nostri figli (che rappresentano il futuro e la speranza  del nostro Pianeta), che volere tutto e subito non porta a nulla; non aiuta ad essere felici, in quanto tutto quello che avviene "subito" finisce ancora prima e non resta nulla, solo briciole e sofferenza.
Libro scritto con un linguaggio pulito nonostante i temi trattati siano di una crudeltà assoluta. Io spero che il messaggio non sia compreso in modo erroneo da chi legge il romanzo.
Il romanzo non incita alla violenza,alla crudeltà, allo spaccio, ma tutt'altro: vuole solo far capire che il Drago, il Custode, lo Straniero sono personaggi infelici e che i paradisi artificiali non portano VITA, ma MORTE!!!

Buona lettura da Emanuela





















 

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