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giovedì 9 febbraio 2023

Recensione di "Ottavo Livello" di Giuseppe Viroli

 Recensione di "Ottavo Livello" di Giuseppe Viroli 
Scheda tecnica
TitoloOttavo Livello
Editore: Dialoghi
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 206
Formato: Cartraceo
Pubblicazione15 settembre 2022

Novembre 1992. Un giovane imbranato, pieno di ideali e con velleità artistiche, trova lavoro al Comune di Rimini come “ottavo livello amministrativo”. Lo mettono a occuparsi di abusi edilizi, dei quali sa poco o nulla. Assiste stordito a corruzioni, ondate giudiziarie – la Tangentopoli dei primi anni Novanta – e restaurazioni morali. A poco a poco si sente l’ultimo inutile ingranaggio di una macchina autoreferenziale, votata non al bene comune ma a mantenere se stessa. Un romanzo di formazione, insieme intimo e tragicomico, sul nostro passato prossimo. Storie private e al tempo stesso politiche, che attingono a verità storiche e a fatti vissuti. Tra cronaca, farsa quotidiana, sogni, piccoli strazi familiari, labirinti amorosi, il protagonista attraversa come un viaggiatore incantato il Paese delle Meraviglie di fine millennio.

"Ottavo Livello" racconta la vita di Giuseppe Viroli, un funzionario pubblico che lavora agli abusi edilizi, con la passione per il teatro. Questo libro evidenzia ancora una volta come le aziende troppo spesso vivono di "favori" e quando finalmente arriva l'impiegato immune, gli addetti ai lavori diventino diffidenti e sospettosi. Le descrizioni dei personaggi sono chiare e permettono al lettore di entrare e immaginare l'ufficio e i dipendenti che si scambiano fascicoli scomodi rimpallandosi le responsabilità. Per il protagonista questo è solo un lavoro, sogna di entrare a far parte di una compagnia teatrale e applica gli studi serali di recitazione con i colleghi. Tra finzione e realtà, attraverso questo testo conosciamo Viroli, un comune trentenne con l'esigenza del posto retribuito e con la passione della recitazione. Un romanzo di formazione, scritto bene, che ci fa entrare con semplicità e cruda realtà in un periodo storico che secondo il mio modesto parere non è mai scomparso del tutto: Tangentopoli.
Buona lettura. 

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