Titolo: Non ti muovere
Autore: Margaret Mzzantini
Editore: Mondadori
Pagine: 295
Chiunque lavori in un ospedale,
in qualita’ di medico o infermiere, o chiunque si schieri in prima linea in
quanto soccorritore del 118, ha un’immensa paura: che un giorno “uno dei
soccorsi” sia qualcuno a lui molto caro, il proprio padre o madre, il
proprio coniuge o un figlio. Questa la paura di Timoteo,
chirurgo affermato e padre di Angela.
Un mattino, Angela ha un incidente
con il motorino, e viene condotta in emergenza nell’ospedale, dove proprio quel
padre, Timoteo, ogni giorno spera di non veder entrare nessuno dei propri famigliari. Ed
invece, quel mattino, Timoteo si ritrova inghiottito in un vortice di paura e
arrendevolezza: potrebbe salvare sua figlia, che sta lottando per rimanere in
vita, ma resta così tanto sopraffatto da quel vortice, da non entrare in sala
operatoria ed aspettare in sala d’attesa.
Attende per ore, in ansia, con il
viso rivolto in direzione di quella porta che non si apre mai ; quel volto straziante che urla in silenzio.
Quel silenzio viene interrotto da un lungo monologo, un'implorazione, a tratti una preghiera che lui
rivolgera’ ad Angela, e forse anche a se stesso.
Con “Non ti Muovere”, la
Mazzantini ricorre a ritroso la vita di quell’uomo e il turbinio di emozioni
che lo hanno segnato: è forse vero che di fronte all’idea della morte, ci
disarmiamo e abbandoniamo l’armatura che ci siam cuciti addosso.
Timoteo, ai suoi piedi, accascia la figura del “chirurgo stimato”, amorevole e
fedele marito, padre di famiglia. Si lascia addosso, invece, la pelle
dell’uomo, la sua virilita’ e la sua debolezza, e come un’implorazione chiede a
sua figlia di sopravvivere, e di aiutarlo ancora una volta a riprendere le
redini della sua vita “perfetta”. Il passato raffiora prepotentemente e diventà realtà.
E’ stata proprio la nascita di Angela, a
fargli riacquistare il senno, e a chiudere una travolgente e passionevole
storia con una donna, appartenente ai bassi-fondi della societa’, ma in
grado di guardarlo nelle sue vesti naturali, al contrario della moglie.
L’idea di perdere quella figlia, così come aveva perso Italia, divorata dalla setticemia scaturita da un aborto, mette in ginocchio Timoteo.
Margaret Mazzantini, nel romanzo "Non ti muovere", ci presenta un
lungo feedback della vita del protagonista attraverso l'esame di coscienza
costellato da tristezza, durezza verso se stessi: è come se mettesse Timoteo di
fronte ad uno specchio, nel quale velocemente scorrono piccole immagini della
sua vita. Timoteo non riesce a fermarne nemmeno una, e questo lo riempie di
sgomento; ad un tratto, però, riesce a fermare con la dolcezza del suo sguardo,
l’immagine di Angela, sorridente come sempre…ed è a quel punto, che le porte
della Sala Operatoria si apriranno.
Il romanzo “Non ti muovere” è un libro introspettivo; leggendolo, ci insegna, attraverso una scrittura emozionante
e sconvolgente, a metterci in ginocchio di fronte a noi stessi e a porci di
fronte a quello specchio, che passa in rassegna le immagini più importanti
della nostra esistenza.
La struttura del libro è formata da due parti che si alternano nella lettura: il passato di Timoteo e il presente dell'attesa. Due parti che sembrano indipendenti ma invece hanno un unico filo conduttore: Angela.
Linguaggio semplice, senza fronzoli o alterazione che rendono la lettura del libro fruibile ed emozionanti. Parole usate per colpire l'anima del lettore e la sua sensibilità.
L'autrice ci invita a fermarci e a riflettere sulla nostra vita, sulle azioni compiute e a chiederci se ogni
cosa fatta , riusciremo davvero a ripeterla!
Forse si son chiesti proprio
questo i giurati che le hanno conferito il Premio Strega ( meritatissimo a mio avviso) nel 2002.
Buona lettura da Valentina.
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