Lettori fissi

martedì 25 luglio 2017

Recensione: Il codice da Vinci







Titolo: Il codice da Vinci

Autore: Dan Brown

Editore: Mondadori

Pagine: 523

Anno pubblicazione : 2003

Prezzo: Kindle 7.99; cartaceo 15.30

Parigi, Museo del Louvre. Nella Grande Galleria, il vecchio curatore Saunière, ferito a morte prima di morire, a scrivere alcuni numeri, poche parole e soltanto un nome: Robert Langdon.

E’ la Francia la culla del Cristianesimo, il grembo della Vergine Maria, terra prescelta per le sue prime apparizioni: ma è sempre questo il terreno fertile, in grembo al quale, sorge la misteriosa e antica societa’ segreta, che reca il nome “Priorato di Sion”.
E’ questo l’ambiente in cui, Dan Brown con “il Codice da Vinci”, teletrasporta i suoi lettori, dando voce al coraggioso Robert Langdon, professore e studioso di simbologia, che gia’ nei romanzi precedenti aveva affascinato il pubblico con la sua dote investigativa ed intellettiva.

A scrutare le orme dell’assassino del curatore del Louvre, l’anziano Saunière, sarà il giovane Langdon con l’aiuto della nipote dell'anziano, la signorina Neveu, anche lei esperta di simbologia.

Chi ha assassinato l’anziano Saunière? Forse la sua appartenenza alla societa’ segreta è il motivo della sua morte?
E’ da qui che iniziano le ricerche investigative dei due giovani studiosi ed esperti di simbologia: dovranno districarsi fra enigmi, simboli, messaggi criptati in opere d’arte. Questo percorso li condurra’ alla conoscenza del Santo Graal: il piu’ importante “simbolo” del culto cattolico, il piu’ grande mistero di questa religiosita’.

Ma il Santo Graal e’ veramente esistito, o e’ solo un simbolo creato come anello di giunzione fra il mondo concreto e quello divino?

E’ forse la risposta a questa domanda, che spiega i meccanismi che animano il “Priorato di Sion?” 

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Nell’apprestarsi a questo libro, cosi’ al pari dei due giovani protagonisti, Robert e Sophie, bisogna chiudere nel cassetto della propria interiorita’, l’illusione e la convinzione che non tutto sia spiegabile, che esista davvero “Il mistero della Fede” che viene affibbiato ad ogni domanda di troppo a quei credenti troppo curiosi.

Bisogna, invece, armarsi di scetticismo, bramosia di conoscere e di coraggio: le tre armi adoperate dai due giovani protagonisti. Sara’ all’interno di quell' ingarbugliato labirinto, in quella corsa contro il tempo all’interno del tunnel adornato di credenze e miti religiosi, che comprenderanno che tutte le loro conoscenze religiose, erano soltanto illusioni, affibbiate per la salvaguardia della religione cattolica agli occhi dei suoi credenti. Arriveranno, finalmente, alla fine a vedere la luce, che spacchera’ le tenebre dell’ingenuità.

Ma quella a cui si assisterà, sarà davvero la luce che ci aspettavamo? O forse l’assassino dell’anziano curatore del Louvre, e’ uno di coloro che avrebbe voluto strappare il velo di Maya, che adorna l’ipocrisia della religione cattolica, gia’ molto tempo prima?
 
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Il romanzo " Il codice da Vinci" come tutti i libri di Dan Brown è una lettura complessa perchè va ad analizzare la tematica "religione" soggetta ad urtare la sensibilità di molti. Per cui Dan Brown ha osato e rischiato.
Libro molto accurato e minuziosamente descrittivo. Sensazionale l'indagine accurata sul quadro dell'Ultima Cena descritta con un linguaggio minuzioso tale da rendere il lettore partecipe della stessa.
Il difetto ( o l'intento ) dell'autore e del libro è instillare il dubbio nel lettore se sia vero o meno ciò che ha descritto il romanzo: l'idea che la Chiesa Cattolica ci ha inculcato per 2017 anni è la verità o qualcosa ci è stato nascosto?

Consiglio la lettura del libro a chi possiede un'apertura mentale tale da non meravigliarsi davanti a " verità" che potrebbe leggere.

Recensione scritta da Valentina.

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