Titolo: Prendiluna
Autore: Stefano Benni
Editore: Feltrinelli
Pagine: 212
Pubblicazione: 11 Maggio 2017
Gradimento
“Proprio come pensavo.
Un Giusto non è mai del tutto buono,
ognuno di noi ha commesso un delitto”
La citazione
con cui ho voluto iniziare questa recensione
riassume il senso generale del
libro. “Un Giusto non è mai del
tutto buono…” sono le parole dette dalla
protagonista, Prendiluna
da cui prende il titolo l’ultima creazione di Stefano
Benni, al primo
personaggio a cui regala un gatto.
Una frase perfettamente
adatta a tutti i personaggi a cui affiderà
lungo tutta la storia del libro i
suoi gatti.
Prendiluna è
stato pubblicato dall’autore Stefano Benni
quest’anno, precisamente l'11 Maggio come scritto nella scheda
tecnica ed è il primo
libro che ho letto di suo.
Ho comprato il libro perchè attratta dalla copertina in cui vengono
raffigurati i gatti, uno dei miei animali preferiti, e non per il nome
dell’autore
che onestamente non ho mai sentito nominare.
Il racconto
incomincia con un sogno di Prendiluna, una
simpatica vecchietta soprannominata
così perché da piccola
ammaliata dalla bellezza della luna piena che cercò di
afferrare
più di una volta.
"La vecchia guardava la luna, e viceversa.
Era seduta nella veranda, e le sembrò che l’astro puntasse un
raggio splendente sul prato, come per illuminare un palcoscenico.
Sentì un crepitio, simile a quello degli stecchi che bruciano nel
fuoco. Poi un tic tac. Le ricordava qualcosa..."
Prendiluna, in una notte di luna piena, sogna il
suo vecchio gatto
Ariel che le affida una missione: dovrà consegnare ogni singolo
dei
suoi Diecimici ad un Giusto, cioè una persona giusta, una persona
buona. Se
riuscirà in questa missione nel tempo stabilito, il mondo
sarà salvo altrimenti
sarà la sua fine. La nostra protagonista però
dovrà viaggiare alla ricerca di
persone normali, non persone
famose… persone che vivono la quotidianità tutti i
giorni con tutto
quello che di bello e brutto può portare.
"I suoi Diecimici erano :
Hanta il Rosso, gatto cacciatore e sessuomane
Nasone, filosofo e abile a mimetizzarsi
Sylvia gatta poetessa e acrobata
Dolores gattina seduttiva dagli occhi grigi
Gonzalo gattone irascibile e guerriero
Emily gatta bianca, solitaria e sofferente di mal d’auto
Cronopio grasso e dormiglione, figlio di Sancho
Raymond giocoso e rompiballe
Jorge gatto esoterico e telepatico, della stirpe di Durendal
Prufrock gatto mangione, sopravvissuto a molte catastrofi".
Ed è quello che fece infatti. Nella sua semplicità di persona
abituata a vivere da sola nella sua casetta assieme ai suoi gatti, decide di
avventurarsi nel mondo, un mondo che in parte non sente più suo perché troppo
diverso dagli anni in cui faceva l’insegnante di italiano. Prendiluna parte con
la sua valigia e i suoi gatti chiusi in essa e attraversa la città, alla
ricerca dei suoi vecchi allievi e colleghi prediletti che lei considera dei
giusti.
Sulla sua strada incrocerà vari personaggi, iniziando
dall’autista
del bus che la trasporta in città, da cui impara ad essere sempre
ottimista e a cui in cambio regala il primo gatto;
il suo vecchio
collega Aiaice che
odia il mondo e la sua ex moglie; i suoi ex
alunni, come Clotilde famosa
nel mondo dei sexy shop o
Fiordaliso che delusa dalla vita decide di andare ad
abitare assieme ad altri reietti della società in una zona in disuso della
metropolitana.
Quello che
Prendiluna non sa, però, è che non è stata
l’unica a fare quel sogno e due suoi
ex allievi Dolcino in cerca di
Dio per vendicarsi della morte della sua Margherita
e Michele un
arcangelo impazzito, hanno fatto lo stesso sogno e dopo essere
scappati cercano di unirsi a Prendiluna per tutta la storia facendo i
conti con
il loro passato e il loro futuro.
In tutto
questo però, non voglio dimenticare la misteriosa
setta degli Annibaliani,
sanguinosa setta dal passato
raccapricciante a cui fa capo un misterioso
personaggio come
Chiomadoro, il cui scopo è impedire il successo di Prendiluna
e dei
suoi aiutanti.
Durante la
lettura ho cambiato spesso idea sullo stile
dell’autore e della narrazione del
libro. Quello che ho trovato
molto interessante è stata l’idea dei sogni
Matrioska. Sogni che
secondo l’autore sono uno incastrato dentro l’altro e che
non
fanno mai capire al povero sognatore quale sia la realtà. Questa
idea è
stata a mio avviso, usata dallo stesso autore per scrivere il
finale del libro,
un finale che lascia ampio margine al lettore di
capire se tutta la storia
letta fino a quel momento sia stata reale o
frutto di sogni Matrioska.
Avevate già capito tra i tanti personaggi che quello che abbia
preferito sia stata Suor
Scolastica? Perchè vi chiedereste voi?
Semplice : essa viene descritta con uno stile divertente e ironico,
soprattutto in alcune
sequenze.
In
definitiva, consiglierei questo libro?
Se siete interessati a questa risposta,
la risposta è no.
No, perché ho trovato noiosa e alquanto discutibili alcune
parti
che narrata non ho capito molto bene.
No, perché è la classica storia che
antepone il bene e il male e a cui non viene dato il giusto equilibrio tra le
due parti, come cerca di far spiegare spesso l’autore ai suoi personaggi.
No,
infine, perché lo stile dello scrittore non mi ha colpito.
Spero che i fan dell’autore non prendano troppo sul personale la
mia opinione e le mie affermazioni, in quanto ricordo a
tutti quanto la lettura sia stupendamente soggettiva.
Buona lettura comunque a chi si accingerà in questa avventura.
RECENSIONE SCRITTA DA VALENTINA FONTAN
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