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domenica 11 giugno 2017

Recensione - Un mascalzone senza pari

Ecco un romanzo per tornare in dietro nel tempo, firmato made in Italy, dalla regina del regency Virginia Dellamore. Venite a conoscere un vero mascalzone...


Titolo: Un mascalzone senza pari
Autrice: Virginia Dellamore
Editore: Self-publishing
Genere: Historical romance
Uscita: Aprile 2017
Prezzo: Gratis con Kindle unlimited
             € 0,99 Kindle
             € 12,99 Copertina flessibile


Bellezza: 4,5/5




Sinossi: Londra. 1812. Lord Lancelot Devon – una canaglia come pochi, ormai quasi sul lastrico – si trova dinanzi a un terribile bivio: finire sommerso dai debiti o trovare una moglie ricca. La sua avversione nei confronti del vincolo matrimoniale è tale che quasi preferirebbe la prigione. Tuttavia, persuaso dalla sua amica Cassie, una prostituta dallo spirito materno, decide di andare a caccia della signorina più danarosa fra le molte debuttanti della Stagione. 
La sua attenzione si focalizza subito su Miss Mary Daniell, la figlia di un mercante arricchito, con una dote favolosa e una rendita altrettanto allettante. Lancelot dà per scontato che la giovane, rozza e tutt’altro che bella ereditiera, abbagliata dall’idea di diventare duchessa, accetterà di buon grado la sua ben poco romantica proposta, più simile a un accordo d’affari che a una dichiarazione d’amore. 
Ma ha fatto male i suoi conti: Mary Daniell, pur essendo effettivamente maldestra e senza alcun fascino, si rivela un osso più duro del previsto. Del tutto disinteressata al suo titolo e dotata di pochi peli sulla lingua, lo respinge con ironico disprezzo. 
Cosa può succedere quando un mascalzone disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole, decide di sposare a ogni costo una donna che gli resiste?
E se la donna senza fascino si rivelasse, in definitiva, pericolosamente attraente?
Una storia romantica e passionale, all’insegna di vivaci schermaglie, apparente indifferenza e devastante gelosia, feste danzanti, fughe, inseguimenti e altre fughe, ma non priva di momenti toccanti. 
Un romanzo che racconta di un matrimonio di convenienza destinato a diventare un matrimonio d’amore, e di due trasformazioni: quella di una ragazzina in una donna e, parafrasando Shakespeare, quella di una bestia in un uomo.


Recensione
Lancelot Devon è un mascalzone; Mary Daniell un osso duro. Lui è bellissimo, dissoluto e duca. Lei è piccola, formosa, intelligente ed figlia di un mercante arricchito. Uno decide di sposarsi, sotto consiglio dell'amica dai facili costumi Cassie, per salvare se stesso dalla galera e la magione dalla rovina; l’altra non è interessata a un matrimonio di convenienza e alle comuni convenzioni. Insieme faranno scintille.
“Il vostro orgoglio mi respinge, il senso delle convenienze mi aborrisce, ma quel fallace e disobbediente soldatino che è il corpo si offrirebbe volentieri in olocausto.”

Lei non gli cade ai piedi e, anzi, scalcia come una puledra davanti alla proposta di matrimonio. Nessuna donna ha mai detto di no al duca. Quella banale borghese arricchita dovrebbe essergli grata che si sia scomodato a offrirle un titolo nobiliare in cambio di una fortuna in denaro.
Così lui non accetta la sconfitta e inizia una sfida a chi soccombe per primo, la piccola lady o il permaloso lord? Molti gli incontri, o gli scontri, tra i due protagonisti e un rapimento di Mary da parte di Lancelot da una svolta ufficiale a questo rapporto. Perché se Mary non decide di fidanzarsi ufficialmente dopo ciò, sarà compromessa, sbeffeggiata ed allontanata dall'alta società. Costretta a porvi rimedio, il matrimonio viene celebrato. Ma la lotta fra i due protagonisti non è di certo conclusa e questo odio-amore arde per tutto il romanzo e costituisce la base per le loro emozioni di là da venire.
“Non voglio che capisca che mi sento tradito, ferito, disperato e un poco morto. La gelosia non può che appartenere alla famiglia dell'amore: è una parente subdola, una figlia bastarda, una sorella strega.”

Abbiamo personaggi ben caratterizzati che vediamo vivere conflitti interiori, negazioni e desideri, passati che segnano le scelte future, che li fanno crescere e soffrire ed insieme affrontare le loro fragilità e la loro forza, tutto strutturato su un linguaggio sarcastico che alleggerisce l'anima.
Nulla manca: rapimenti, seduzione, cattivi, padri più o meno buoni e madri arrampicatrici sociali. Il tutto immerso nel periodo regency, il mio periodi storico preferito.
E tra detto e non detto, tra diffidenze e rivelazioni, incomprensioni e chiarificazioni, il lieto fine non è affatto scontato.
“Adesso vi bacio bambina. Sarà un bacio senza guerra, di pace e di addio.”

È anche interessante l'amore limpido e puro di Mr. Herbert, migliore amico, non più soldato e artista, di Lancelot, e Cassie. Per non parlare del maggiordomo Jefferson che, tra un colpo di tosse ed un altro, cerca di essere la voce della coscienza dei duchi Devon da due generazioni e soprattutto entra con facilità nei cuori dei lettori.
Anche l'uomo che appare peggiore può scoprire l'amore, soprattutto se il ricevente di quest'amore è la persona che meno ci si aspetta di volere. Non conta solo l'aspetto, ma soprattutto il carattere. Un romanzo che non annoia. Lasciatevi sconvolgere da Lancelot come Mary e dalla loro profonda avversione tramutata in un intenso amore.
L'epoca e i paesaggi sono ben tratteggiati nelle loro sfaccettature e differenze, così da arricchire la storia ed essere parte integrante delle vicende.
È vero che i suoi libri hanno temi molto simili, così come le dinamiche si avvicinano. Ma il modo in cui Virginia le racconta è impeccabile, arguto, dilettevole. Ogni volta vi è un sarcasmo simile ma differente, qualcosa che ti appare di già letto ma poi capisci che non è così perché tutti i suoi libri sono una scoperta di un nuovo mondo seppur della stessa epoca.

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