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mercoledì 31 gennaio 2018

Recensione: L'uomo del labirinto di Donato Carrisi


SCHEDA TECNICA

 
Titolo: L'uomo del labirinto
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Pagine: 400
Pubblicazione: 4 Dicembre 2017
Formato: Kindle; cartaceo
 
Valutazione
 
 
 
“Mentre per la maggioranza dell’umanità quel 23 febbraio era solo un mattino come un altro, per Samantha Andretti poteva essere l’inizio del giorno più importante della sua giovane vita.”
Samantha è una tredicenne come tante e quello è un giorno davvero speciale: Tony Baretta, il ragazzo più bello della scuola, ha chiesto di poter parlare con lei, in privato. Quello che Samantha non sa, invece, è che proprio durante il tragitto per andare a scuola, verrà rapita. E proprio quel 23 febbraio, Samantha Andretti verrà  inghiottita dal Buio.
Samantha si risveglia in un letto dell’ospedale di Saint Catherine con la mente confusa e senza aver ricordi nitidi riguardanti il proprio rapimento. La cosa più importante che ignora, però, è che da quel famoso giorno, sono passati quindici lunghi anni. Al suo risveglio, Sam trova il Dottor Green, un profiler fuori dal comune: inizia a dare la caccia al rapitore scavando dolorosamente nella mente di Sam e, proprio grazie a quegli atroci ricordi, riuscirà ad incastrare e catturare "L’uomo del Labirinto".
Contemporaneamente anche Bruno Genko, investigatore privato a cui si erano rivolti i genitori di Sam quindici anni prima, inizia la caccia al mostro.
“Il mio campo è la caccia. E l’animale più difficile da cacciare è l’uomo”.
Nonostante gli resti poco da vivere a causa del suo cuore malandato, Genko, grazie al suo intuito ed a un fiuto infallibile, intraprende una indagine personale, per risolvere questo mistero. Probabilmente l’ultimo caso della sua vita.
Tra indagini, indizi e ricordi dolorosi, inizia la caccia all’uomo del Labirinto, la cui identità si cela dietro una maschera a forma di coniglio.
“Cammina a piedi scalzi ed esplora l’ambiente circostante. Due file parallele di porte di ferro. Alcune sono aperte e introducono in camere vuote. Altre, invece, sono chiuse a chiave. Arriva in fondo al corridoio e scolta a destra: la scena si ripete. Altre porte, altre stanze grigie. Tutte uguali. Qualunque direzione scelga, poco dopo si ritrova di nuovo al punto di partenza. Non c’è modo di orientarsi. Apparentemente, non c’è un’uscita. E nemmeno un’entrata.”
Il luogo che riaffiora dai suoi ricordi sembra non avere né un inizio, né una fine, come se fosse un labirinto.
In corso lettura, il lettore sarà protagonista della crescita e rinascita di Sam; inizialmente ci troviamo di fronte ad una donna fragile e dai comportamenti infantili; tutto la spaventa e la terrorizza, il dottor Green, la luce del sole, lo squillo del telefono poggiato sul suo comodino; tutto  suscita in lei uno strano senso di inquietudine. C on lo scorrere del romanzo, Sam "cresce" e diventa  una donna adulta, forte e coraggiosa, nonostante i raccapriccianti ricordi e le terribili sensazioni che tornano a galla; ma vuole rischiare e andare fino in fondo, alla ricerca dell’Uomo del Labirinto, alla ricerca di quell' uomo che le ha sottratto la sua infanzia e i suoi anni migliori.
 Bruno Genko è un uomo solitario e taciturno che ha scelto di sposare la propria professione, rinunciando alla famiglia e agli amici, che sarebbero state pericolose distrazioni per il proprio lavoro. È dotato di un sesto senso che gli permette di comprendere il comportamento umano e di entrare nella testa di qualcun altro:
“per riuscire a catturare un uomo bisognava possedere doti particolarmente affinate. Ingegno, spirito di osservazione, sapiente uso della tecnologia, prontezza di riflessi, calma, resistenza allo stress e coraggio”.
 Nonostante i suoi gravi problemi di salute, Genko affronta con grande forza e coraggio gli ultimi giorni della sua vita, dando la caccia all’Uomo del Labirinto e cercando di dare un senso alla propria esistenza.  
“Molti credono che un moribondo rimpianga ciò che non ha fatto o che ha rimandato nel corso della vita. Invece la cosa più difficile per lui era non essere più capace di gustare i piccoli piacere, come una canzone spensierata alla radio. Perché ogni volta diventava l’ultima volta.”
Il Dottor Green è una figura alquanto ambigua: il fatto di riuscire a controllare in modo così preciso i ricordi e di penetrare con tale facilità nella mente di Sam, lo rende una figura sovrannaturale, piena di inquietudine.
Nonostante sia gentile e cordiale, il lettore non riuscirà a fidarsi completamente di questo personaggio.
 Sembra proprio che il Dottor Green nasconda un segreto.
Curiosa la scelta dell’Uomo del Labirinto: non si mostra mai direttamente alle sue vittime, ma il suo volto è coperto dalla maschera di Bunny, un coniglio dagli occhi a forma di cuore.
Nel pensiero popolare, il coniglio è spesso associato ad un animale infantile e dal carattere fifone, mentre in questo thriller è proprio il coniglio a suscitare sentimento di terrore e inquietudine. Pertanto, la figura di Bunny racchiude un ossimoro: un coniglio dagli occhi dolci, a forma di cuore, ma che è dotato di una mente perversa e malvagia.
Altro passaggio interessante risulta essere lo scenario scelto da Carrisi: la città è invasa da un’anomala ondata di afa, con temperature proibitive, tali da costringere i cittadini a spostare le attività quotidiane dalla mattina alla sera. Una città che vive di notte. Il clima buio e cupo della città rispecchia in pieno le tematiche cruenti e terribili del romanzo.
 
L’ultimo romanzo di Donato Carrisi è un thriller da leggere tutto di un fiato: i capitoli si susseguono rapidi uno dietro l’altro ed il lettore non può far altro che sentirsi pienamente coinvolto dalla storia. Donato Carrisi è dotato di uno stile di scrittura lineare, essenziale, preciso e coinvolgente. Riesce a raccontare storie dalle tematiche agghiaccianti, come il rapimento di minori e la pornografia, con parole semplici, ma dirette. Un thriller dalla trama dinamica ed avvincente, che riesce a catturare il lettore dal primo all’ultimo capitolo, inchiodandolo per ore con il libro tra le mani. Lettura assolutamente consigliata per gli amanti del genere, che hanno voglia di avventurarsi nel clima cupo, perverso ed inquietante del Labirinto.
“Ho pensato che, se una ragazzina di tredici anni può resistere all’orrore per così tanto tempo, allora tutto è possibile…perfino un miracolo.”
Buona lettura
Recenzione a  cura di Flavia Pigliacelli

 

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