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lunedì 17 dicembre 2018

Il poliziotto, la giornalista e gli scatoloni troppo pesanti di Clara Tiscar i Castells tradotto da Corrado Pastore


Recensione libro

Il poliziotto, la giornalista e gli scatoloni troppo pesanti

di Clara Tiscar i Castells tradotto da  Corrado Pastore




Scheda tecnica

TitoloIl poliziotto, la giornalista e gli scatoloni troppo pesanti
Autore : Clara Tiscar i Castells
Traduttore: Corrado Pastore
Editore : Self 
Pagine: 316
Pubblicazione: 17 Febbraio 2018
Genere: Giallo
Formato: Kindle, copertina flessibile

Cosa faresti se trovassi 6 milioni di euro in un'auto incidentata? Se ti dicessero che sono stati rubati a un narcotrafficante, li terresti? Sara e Álex sono testimoni di un incidente d'auto su una strada di montagna, a parecchie ore di distanza dal paese più vicino, soccorrono il guidatore e lui confessa che trasporta 6 milioni di euro nel bagagliaio. Devono prendere una decisione rapida; Sara è impulsiva e ottiene sempre ciò che vuole, Álex invece fa sempre la cosa giusta e non è abituato a improvvisare.
Sara ha bisogno di soldi e il suo istinto di giornalista, un po' arrugginito da 10 anni di inattività, le dice di tenerseli e indagare. Anche Álex ha bisogno di soldi, di fatto dorme in auto da quando sua moglie l'ha cacciato di casa, ma crede che il suo dovere di poliziotto sia di denunciarlo. Sara cercherà di convincere Álex. Álex tenterà di impedire a Sara di mettersi nei guai e questo vale anche per lui: Sara è una di quelle donne da guardare ma non toccare.

Il libro firmato da Clara Tiscar i Castells e tradotto da Corrado Pastore è un giallo scorrevole da leggere in pochi giorni anche per non cadere nella noia.  Analizzando il genere Giallo e ciò che lo caratterizza, nulla è a favore del romanzo, né ciò che caratterizza i personaggi, né la trama né il mistero che a primo impatto dovrebbe risultare irrisolvibile.  Penso che il traduttore sia stato veramente in gamba a tradurre una trama confusa e non collegata con le varie vicende. Ho fatto veramente una grande fatica a capirne il senso e a collegare ad esso i personaggi. E’ come se fosse una trama nella trama in cui i personaggi non hanno nulla in comune e in cui le vicende non si intrecciano almeno fino ad un certo punto.  Già il titolo è disconnesso di significato. La trama è di per se carina ma è stata sviluppata in modo errato e non mi attraggono i romanzi che iniziano i capitoli con un titolo.  Non stimola la curiosità di proseguire né di immedesimarsi come detective.
I personaggi sono gli scatoloni gialli ( anche se non lo si capisce subito), rubati in un deposito e carichi di soldi riciclati dalla mafia cinese. Alex (il poliziotto) e Sara (la giornalista) ne entrano in possesso per caso  e cercano di nasconderli per iniziare ad indagare sul caso. Un mix di inganni, tradimenti e  segreti; una continua corsa ( mi sembrava per alcuni tratti di leggere i libri di Dan Brown), che si affannano a destra e a manca per poter giungere a una conclusione. E’ a dir poco surreale pensare ad un poliziotto e ad una giornalista che occultano le prove invece di cercare uno scoop. Finale senza suspense ma scontato già a partire da metà romanzo.
Naturalmente è solo una mia opinione, non è mia intenzione offendere l'autrice o il traduttore. La lettura è altamente soggettiva; perciò se vi piacciono i gialli “moderati”, leggetelo pure e passate dal mio blog per confrontare  sensazioni e  opinioni, e perché no? Anche per smentirmi. 


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