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giovedì 19 dicembre 2019

LONGANESI PRESENTA Fabiano Massimi - L'angelo di Monaco - In libreria dal 2 gennaio 2020


LONGANESI PRESENTA
Fabiano Massimi - L'angelo di Monaco - In libreria dal 2 gennaio 2020


LA STORIA DELL’UNICO VERO AMORE DI ADOLF HITLER: ANGELIKA RAUBAL, SUA NIPOTE
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Raubal detta Geli, nata nel 1908, era la nipote di Adolf Hitler, figlia della sorellastra di questi, Angela.  Nel settembre 1931 fu ritrovata senza vita nell'appartamento di Hitler a Monaco, ufficialmente suicida dopo un litigio con lo zio. Geli provava grande ammirazione per lo zio, che in qualità di suo tutore tentò di proteggerla e guidarla, purtroppo con scarsi risultati. La bellezza della ragazza, unita a una spigliatezza e a un carisma conclamati, le portò schiere di spasimanti, tutti in qualche modo respinti o ridimensionati dallo zio. Hitler si faceva accompagnare ovunque da Geli, riunioni politiche comprese, tanto che presto nella società monacense e tra le fila del Partito presero a circolare voci su un loro rapporto scandaloso. Diversi testimoni di prima mano avrebbero poi raccontato, dopo la morte di Geli, di intenzioni matrimoniali da parte di entrambi.
Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c'è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio. Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l'appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti. Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un'intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell'appartamento del tutore. Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l'istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia. Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania...
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Fabiano Massimi è nato a Modena nel 1977. Laureato in Filosofia tra Bologna e Manchester, bibliotecario alla Biblioteca Delfini di Modena, da anni lavora come consulente per alcune tra le maggiori case editrici italiane. L'angelo di Monaco è stato l'esordio italiano

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