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lunedì 4 novembre 2019

Recensione libro "Filo spinato" di Daniela Carboni

Recensione libro

Filo spinato di Daniela Carboni

Scheda tecnica
Titolo: Filo spinato
Autore: Daniela Carboni
Genere: Romanzo rosa
Editore:  Independently published
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pubblicazione: 29 Ottobre 2019
Pagine: 260

La vita di Tristan, scrittore affermato, dopo la morte della moglie subisce un arresto. La sua vena artistica sembra ormai esaurita e passa molto più tempo con un bicchiere di whisky in mano che non chino sulla sua antiquata macchina da scrivere.Cristina, giovane istitutrice di sua figlia, è colei che dopo tanti anni riesce a dare di nuovo vita a quei vecchi tasti ormai impolverati e che riesce a risvegliare quelle emozioni che il suo datore di lavoro credeva ormai sepolte e dimenticate.“Ho bisogno di te..." Queste sono le subdole parole con cui Tristan riesce a tenerla legata a sé. Come una falena attratta dalla luce, Cristina non riesce non rispondere a quell’irresistibile richiamo né al primitivo impulso di salvarlo da sé stesso, a costo di andare contro ogni regola morale e di mettere in gioco i propri sentimenti.Riuscirà Cristina a salvare Tristan dall’autodistruzione oppure verrà anch’essa risucchiata nel suo inferno personale?
Il romanzo "Filo spinato di Daniela Carboni" è un romanzo rosa con una morale finale e se fosse stato scritto in modo differente, ossia più completo e dettagliato, sarebbe potuto essere anche un romanzo di crescita personale. Il protagonista, Tristan Grayson, il vedovo inconsolabile
“…tutte quelle puttanate sul vedovo inconsolabile che vive nel ricordo della defunta moglie. Ma tenga bene a  mente una cosa: c’è una bella differenza tra rinunciare all’amore e fare l’amore. Il fatto che abbia rinunciato al primo non implica automaticamente che faccia a meno del secondo.”
 …è afflitto dai sensi di colpa per la morte della moglie e si auto - punisce, affogando il suo dolore nell’alcool e in una bottiglia di Whisky
“ …non sa cosa voglia dire sentirsi bloccati dentro mentre tutto il mondo sembra andare avanti…”
…ma allo stesso tempo manifesta un attaccamento morboso e ossessionato per Cristina Oliveri, la baby - sitter della sua bambina di 5 anni che si innamora invece del suo capo e non riesce a comprendere che trattasi di un amore malato e sbagliato; un amore che ferisce e insulta; un amore che imprigiona in una gabbia dorata.
“ Proprio io che non mi sono mai piegata…mi sto comportando esattamente come chi ho giurato di non essere mai…esattamente come una codarda”
Ma Cristina ad un certo punto si sveglia da quella bolla chiamata amore e capisce che non può amare per due e che non può salvare Tristan da se stesso. E da questo momento i due percorrono una guarigione mentale restando lontani.
“L’unica cosa a cui riesco a pensare adesso è di scappare via da lui, da questa casa, da questa folle situazione”
La storia c’è e potrebbe aiutare qualsiasi donna a prendere coscienza di se stesse e dell’altro e ad abbandonare la veste di infermiera o crocerossina finché si è in tempo; ma è stata male sviluppata: passaggi troppo veloci e storia “sintetizzata” rendendola banale; descrizioni assenti e sbrigative quasi che avesse fretta di chiudere la storia; una storia che avrebbe tanto potuto essere approfondita e non limitata a poche battute superficiali. Naturalmente la lettura è soggettiva ed il mio è solo un'umile opinione. Leggetelo e passate dal mio blog per confrontare le nostre opinioni. 

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