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domenica 17 dicembre 2017

Spazio nuovi autori, Recensione : Sere d' Autunno a Firenze di Maria Capasso


SCHEDA TECNICA

 
Titolo: Sere d'Autunno a Firenze
Autore: Maria Capasso
Editore: PubMe
Pubblicazione: 20 Novembre 2017
Pagine : 167
Formato: Kindle ; copertina flessibile
 
Valutazione



" Sveva sarebbe restata accanto a lui solo per guardarlo, per annegare in quegli occhi liquidi ed eliminare tutta la distanza e la stanchezza che le si leggeva in volto.
Ma più di qualunque cosa le si leggeva la mancanza.
Le mancava... e lui era lontano..."



Una storia d’amore come tante la storia tra Sveva e Luigi, almeno apparentemente; una storia d’amore che inciampa nella differenza d’età: Sveva appena sedicenne e Luigi già uomo.
Che cosa potrebbe attrarre un uomo da una ragazzina quasi bambina?
Leggendo la storia è come se avessi letto un po’ la mia storia, vi sembrerà strano, ma è così. C’è tanta analogia tra me e Sveva : l’età, la sofferenza nel “vivere” e difendere una relazione con un uomo maturo e competere con le sue esperienze passate, la lontananza difficile da affrontare e che porta a distruggere anche le relazioni più ancorate, ma soprattutto l’esigenza di scrivere la propria storia “imperlata” di gioie e dolori in un diario che diventerà in un futuro, il testimone della nostra vita.
Così accade a Sveva e Luigi; dopo un momento di smarrimento e il declino del loro amore, la storia riprende il suo cammino e i due capiscono di non poter fare a meno l’uno dell’altro e quindi decidono di vivere  appieno la loro storia contro tutto, tutti e la vita stessa.
Durante un periodo di licenza, Luigi regala a Sveva un viaggio a Firenze, città d’arte e cultura, per trascorrere insieme tre giorni in spensieratezza prima che lui parta per una nuova missione.
Ma è proprio a Firenze, tra le viuzze antiche cariche di passato e di emozioni, che capita qualcosa di inaspettato e travolgente che porta i due protagonisti a sottoporre la loro storia ad un  attento esame introspettivo e capire se la strada da loro intrapresa sia quella giusta.
Sveva acquista come souvenir, una vecchia borsa, in un negozio dell’usato e scopre al suo interno un segreto cucito tra la fodera: un mucchio di lettere risalenti al periodo della seconda guerra mondiale.
Un mucchio di lettere che testimoniano un amore impossibile date visto le leggi razziali emanate allora dal dittatore Hitler; un amore vissuto nell’ oscurità e nella segretezza , un amore finito in maniera tragica.
Entrambi sono testimoni di un amore a distanza di cinquant’anni circa ed entrambi decidono di leggere quelle lettere in maniera avida e rendersi partecipi della sofferenza di due persone che non poterono decidere per la propria vita e vivere il loro amore alla luce del sole, ma accettare il destino e la volontà imposto da altri.

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Libro intenso, carico di emozioni contrastanti: rabbia, magia , delusione, amore, nostalgia per ciò che sarebbero potuto essere ed invece non lo è stato.
Ci sono dei momenti intensi quando i protagonisti si accingono nella lettura delle lettere, rendendoci partecipi e trasferendoci la stessa ansia e la stessa emozione.
E’ come se il lettore leggesse contemporaneamente due libri diversi; due storie d’amore ambientate in periodi storici diversi ma con lo sfondo magico di Firenze, la stessa città;  due storie unite da un segno del destino; quel segno così beffardo e tanto atteso allora ma purtroppo assente.
La struttura del libro è suddivisa in momenti: il racconto della storia al presente; i ricordi di Sveva ; i ricordi di Luigi.
Praticamente il libro è il diario di vita dei protagonisti , un diario in cui il lettore legge la storia d’amore sia dal punto di vista di lui che dal punto di vista di lei e a volte , leggendo i punti di vista differenti, mi è scappato pure un sorriso. Gli uomini non si smentiscono mai.
Molto bello è l’accostamento che i protagonisti  creano tra la loro storia e i loro ricordi, con la storia impossibile conosciuta attraverso le lettere che diventano sempre più misteriose e sconvolgenti proseguendone  la lettura.
Linguaggio fresco, sincero e pulito, senza macchia e senza sfumatura neanche nel momento in cui si raccontano fatti tragici risalenti al periodo della seconda guerra mondiale e neanche nel momento in cui si raccontano i momenti d'amore dei personaggi; forse anche troppo semplice a mio avviso; visto la bellezza del romanzo, a mio parere, l’autrice avrebbe potuto osare di più ed articolare maggiormente il romanzo. Forse usare un linguaggio troppo semplice è solo una scelta linguistica dell’autrice per far capire e comprendere la storia da un pubblico più vasto?
Ci starebbe pure, ma Maria Capasso, secondo me vale molto come autrice e potrebbe fare un salto letterario notevole.
Non è da tutti, incastrare con maestria, storie ambientate in periodi diversi senza annoiare il lettore e senza far perdere il filo del discorso durante la lettura.

Ma non tutte le storie finiscono col “vissero felici e contenti” ; le lettere non facevano presagire nulla di buono , così Luigi e Sveva decisero di approfondire.
“Aveva scelto di vivere nel ricordo di quelle sere d’Autunno ( perché l’Autunno è la stagione di questa stupenda e malinconica città, dicevamo) , quando Firenze era anch’essa giovane e impaurita , e faceva da madre a tutti gli innamorati. […] Si dondolò sulla sedia , la vecchia sedia che aveva perso il conto degli anni. Si dondolò e chiuse gli occhi : una lacrima aveva dato il via alle altre di scendere dopo anni di repressione . E non pensò più a nulla , era stanca di pensare […] non aveva più l’età di rincorrere i ricordi. Si lasciò cullare dal silenzio e dal nulla”
Un romanzo che parla di amore, solidarietà, passione, Vita.
Un romanzo che parla di speranza ed impernia la vita sui veri valori come l’amore con la A maiuscola ; quell’amore che circonda la vita di ciascuno di noi; quell’amore che ci fa sentire vivi, ci fa svegliare il mattino e ci aiuta ad affrontare il grigiore della quotidianità; quell’amore che ci fa superare qualsiasi ostacolo, perché sappiamo di non essere soli; quell’amore che ridona speranza ai nostri giovani sconsolati che non sanno amare.
Ragazzi/e l’amore esiste , basta saperlo riconoscere e accettare di abbattere le barriere dell’indifferenza; il messaggio che l’autrice vuole inviare tramite il suo romanzo è proprio questo: non permettete a nessuno di scegliere e decidere per la vostra vita e la vostra felicità; non permettete a nessuno di decidere per voi; non permettete al vostro egoismo di farvi allontanare dalla persona amata, perché il tempo non ritorna indietro e ciò che perdiamo per strada sarà definitivamente perso.

“ No ragazzi miei; l’amore da chi ama non si ottiene con la forza e non si elemosina. Non deve essere preteso , ma voluto da entrambi. E’ bellezza tra le macerie e muri da ricostruire , ma pur sempre insieme . Non dimenticatelo mai. Non perdetevi mai, anche nell’incertezza cercatevi sempre".

“Mi amava come io amavo lei. E per troppo amore , per proteggermi, ha preferito guardarmi da lontano […] l’ho odiata e amata in tutti questi anni e adesso è arrivato il momento di amarla e raggiungerla”.
Consigliatissimo.
Preparate i fazzoletti, finale inaspettato ed emozionante.
Ma soprattutto aprite il vostro cuore e la vostra anima e sarete felici.



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