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mercoledì 16 ottobre 2019

Recensione libro Ethan - L'angelo del silenzio: Una storia di autismo, rinascita e perdono di Elizabeth Giulia Grey


Recensione libro

Ethan - L'angelo del silenzio: Una storia di autismo, rinascita e perdono di Elizabeth Giulia Grey

Ethan - L'angelo del silenzio: Una storia di autismo, rinascita e perdono (San Francisco serie Vol. 1) di [Grey, Elizabeth Giulia]

Scheda tecnica

Titolo: Ethan, l'angelo del silenzio
AutoreElizabeth Giulia Grey
Serie: #1 San Francisco serie
Formato: Kindle e copertina flessibile
Genere: Narrativa 
Pagine: 237
Pubblicazione: 27 Settembre 2019
Fare da babysitter a un bambino autistico? Il professor Donovan deve essere impazzito! Ecco il primo pensiero di Kate.Lei che già si vedeva immersa anima e corpo in una ricerca sperimentale all'avanguardia, o magari chiamata a rinfoltire le fila di una prestigiosa azienda della Silicon Valley, è costretta suo malgrado a piegarsi allo strambo volere del suo mentore.Ma i guai della ragazza non sono finiti lì: il padre del bambino, infatti, è Philip Clark, uno dei professori più temuti e ammirati dell'intero ateneo, noto per essere un uomo schivo, ostile, poco incline al contatto umano e con origini aristocratiche a rendere ancora più austero il suo comportamento.C'è di peggio? Ebbene sì, dato che Kate ha un trascorso scomodo e gravoso che ha sempre tenuto nascosto a tutti e che tale sarebbe dovuto restare per sempre. Mantenere un segreto con Philip Clark, tuttavia, è impossibile, e lei lo capirà presto, anzi, prestissimo.Kate e Philip: due persone così diverse, ma in fondo così simili.Il caso li mette l’una sulla strada dell’altro e un'esperienza iniziata in sordina, affrontata in punta di piedi e a fior di labbra, si trasformerà in fretta in qualcosa di terribilmente coinvolgente, li travolgerà tutti con la forza di un tornado, minerà le loro sicurezze e rimetterà tutto in discussione, compreso il loro futuro e la loro felicità.
Una storia ambientata nella San Francisco dei giorni nostri che si pone a cavallo fra diversi generi: fiction, romanzo di formazione e romance, ma che saprà tenervi con il fiato sospeso fino alla fine e vi coinvolgerà senza che ve ne rendiate neppure conto.


Il romanzo "Ethan, l’angelo del silenzio" è una chicca di saggezza, una vera perla; un romanzo di formazione in cui l’autrice entra in punta di piedi nel misterioso mondo dell’autismo; quel mondo che fa paura a molti e che ancora oggi, è circondato da pregiudizi. Molti genitori si vergognano di aver un figlio autistico e lo nascondono agli occhi della società, impedendoli un futuro roseo e brillante.
Ethan è proprio un bambino rifiutato e non accettato dalla madre, vissuto come un problema da risolvere e da nascondere e non come un bambino “speciale” che ha tanto bisogno di attenzioni e cure. 
"Kate sapeva che non era facile amare una persona autistica e con il tempo aveva imparato ad aspettarsi solo ciò che era lecito attendersi, nulla di più. Philip invece, sembrava non averlo ancora accettato...e si comportava come se sperasse ancora di vedere il figlio cambiare e diventare un bambino come tutti gli altri."
L’autismo non è una malattia e questo l’autrice lo rimarca spesso nel romanzo, e lo tratta non in maniera medica e terapeutica, ma attraverso le giuste attenzioni dovute ad un’attenta osservazione. 
"Non aveva imparato a parlare, né a emettere suoni paragonabili al linguaggio, aveva difficoltà a rapportarsi con gli altri bambini e stava bene solo quando era nella sua stanza, da solo o con qualcuno di cui si fidava".
Leggendo e facendo scorrere le pagine, son venuti a galla i ricordi del periodo in cui svolsi il corso di operatore di sostegno e mi ci sono ritrovata in alcuni punti: sul contatto visivo fondamentale tra il bambino e l’interlocutore che permette di creare quel filo e continuità che sfocia nella comprensione e fiducia; la necessità di attirare l’attenzione del bambino attraverso un oggetto da lui amato, un oggetto che dovrebbe accompagnare sempre il contatto e il dialogo tra i due; il bisogno dell’interlocutore di entrare in quel mondo misterioso e personale del bambino in punta di piedi per non “violentare e depravare” quel mondo privato. L’autrice ha saputo rendere realtà "l’isola che non c’è" e penso che possa essere d’aiuto per tutte quelle famiglie che cercano di comprendere ancora quel mondo apparentemente inaccessibile. 
 Naturalmente il tutto viene romanzato intorno alla costruzione della storia d’amore tra il padre di Ethan, Philip Clark, "uno dei professori più temuti e ammirati dell'intero ateneo, noto per essere un uomo schivo, ostile, poco incline al contatto umano", e quella baby-sitter, Kate, "con un trascorso scomodo e gravoso che ha sempre tenuto nascosto a tutti e che tale sarebbe dovuto restare per sempre", laureata in psicologia che abbatte le barriere comportamentali di Ethan, riuscendo ad impugnare la sua fortezza, con modi semplici e pacati.
"Kate e Philip: due persone così diverse, ma in fondo così simili"
Attraverso il personaggio di Kate, l'autrice vuol far comprendere che l'amore e l'affetto, la  comprensione e l'empatia, riescono a penetrare quello che apparentemente sembra inespugnabile. Per entrare "nel mondo magico dei bambini speciali", è necessario rinunciare alla caoticità della vita, in quel mondo tutto procede a rilento, con i suoi tempi e le sue lunghe pause ed attese. Cambia la percezione della vita e mette in prima fila priorità differenti dalle nostre. 
Complimenti all’autrice, è riuscita ad offrirmi grandi emozioni e tenerezze così come non mi accadeva da tempo. La lettura è scorrevole e senza rendervene conto, vi troverete all’ultima pagina del libro con un leggero sorriso sulle labbra. Ethan vive nel silenzio, nel suo mondo incantato, ma grazie all’amore e alla tenerezza, permette ad un flebile arcobaleno di entrare nella sua vita e di colorare quel suo viso tenero e dolce da sporadici sorrisi.
"Del resto, c'era qualcosa di più meraviglioso del riso gioioso di un bambino? Sano, malato, normale o autistico, che differenza faceva?"
Ethan attraverso il suo silenzio riesce in ciò che noi "persone normali" non riusciamo: ad unire le persone tramite l'amore. 

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