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mercoledì 23 ottobre 2019

Longanesi presenta: "STORIA DEL CANE CHE NON VOLEVA PIÙ AMARE" di MONICA PAIS In libreria dal 24 ottobre

Longanesi presenta 

STORIA DEL CANE CHE NON VOLEVA PIÙ AMARE di MONICA PAIS In libreria dal 24 ottobre


“La sua condizione clinica era spaventosa. Risultava positivo a tutte le possibili malattie infettive canine, ma a preoccuparci era soprattutto l’aspetto dei polmoni, letteralmente imbevuti dall’acqua che l’animale aveva aspirato nel canale durante il tentativo di annegamento. Iniziammo senza molta speranza a somministrare terapie per risolvere la crisi respiratoria, convinti che non avrebbe superato la notte. Invece lui resistette e la mattina lo trovammo ad dormentato “per finta” sulla coperta pulita. Non sapevamo se esserne felici o meno perchè, come presto scoprimmo, trattarlo non era facile né scevro di rischi. Nessuno poteva fargli una medicazione o somministrargli una terapia senza rischiare le mani. Lui le odiava. Solo se gli si copriva la testa con una coperta, allora restava immobile. Qualsiasi cosa volessimo fargli – prelievi, iniezioni, medicazioni – l’importante era fare in modo che non vedesse le nostre mani avvicinarsi a lui. In caso contrario, la controffensiva scattava letale: non muoveva un muscolo, né ringhiava per avvisarci del pericolo. L’unica cosa che fremeva era il labbro, a scoprire dei canini magnifici e inquietanti.”

 Dopo aver commosso i lettori con la storia del cane Palla e quelle degli altri pazienti della clinica Duemari, Monica Pais, la veterinaria più amata del web, racconta la storia di Mano, il cane randagio che ha conosciuto sia l’orrore della violenza che il dono dell’amore: una favola illustrata che scalderà i cuori di tutti i lettori. Mano è un randagio, un maremmano scontroso e taciturno, regale e bellissimo. Ma quando arriva nella clinica di Monica non è più niente di tutto questo. È stato ripescato da un canale, incaprettato e con la museruola. Un pescatore di carpe lo ha notato dibattersi nell’acqua torbida e ha chiamato i soccorsi. Ora, sul tavolo da visita, quello scheletro di cane stremato e quasi annegato sembra solo uno straccio intriso d’acqua e fango. È rivolto con il muso verso il muro, perfettamente immobile, e non risponde a nessuno stimolo. Ma se una mano entra nel suo campo visivo lui si difende con ferocia disperata: morde a vuoto l’aria, perché nessuno deve toccarlo. Morde per istinto, per scelta, per disperazione. Morde per paura. In onore della sua missione di flagellatore di mani, il nuovo arrivato viene battezzato Mano e Monica si imbarca nella lunga avventura di curarlo e restituirlo al mondo dei vivi. Quello che ancora non sa, però, è che la aspetta una delle sfide più lunghe, ardue e straordinarie con cui le sia mai capitato di misurarsi.
MONICA PAIS, chirurgo veterinario, nel 2003 ha fondato con il marito Paolo la Clinica Duemari di Oristano, dove esercita la sua professione prendendosi cura degli animali di famiglia e dei «rottami»: selvatici e randagi, gli «ultimi» del mondo animale. Nel 2016, dopo aver incontrato e salvato la vita del suo cane Palla, Monica ha creato la onlus Effetto Palla. Oggi l’organizzazione è diventata una fitta rete di volontari che opera in Italia e all’estero occupandosi di animali in difficoltà, cercando adozioni, affidi e organizzando staffette. Il primo libro di Monica (e Palla), Animali come noi, è uscito a marzo 2019 per Longanesi. 

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