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lunedì 25 marzo 2019

Recensione "L’ISOLA DELL’ABBANDONO" di Chiara Gamberale, Feltrinelli



Recensione 
L’ISOLA DELL’ABBANDONO di Chiara Gamberale

Feltrinelli
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Scheda tecnica

Titolo: L'isola dell'abbandono
Autore: Chiara Gamberale
Editore: Feltrinelli
Pagine: 224
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 21 Febbraio 2019
Formato: Kindle e cartaceo

Pare che l'espressione "piantare in asso" si debba a Teseo che, uscito dal labirinto grazie all'aiuto di Arianna, anziché riportarla con sé da Creta ad Atene, la lascia sull'isola di Naxos. In Naxos: in asso, appunto. Proprio sull'isola di Naxos, l'inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l'urgenza di tornare. È lì che, dieci anni prima, in quella che doveva essere una vacanza, è stata brutalmente abbandonata da Stefano, il suo primo, disperato amore, e sempre lì ha conosciuto Di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di sé che non conosceva e con la sfida più estrema per una persona come lei, quella di rinunciare alla fuga. E restare. Ma come fa una straordinaria possibilità a sembrare un pericolo? Come fa un'assenza a rivelarsi più potente di una presenza? Che cosa è davvero finito, che cosa è cominciato su quell'isola? Solo adesso lei riesce a chiederselo, perché è appena diventata madre, tutto dentro di sé si è allo stesso tempo saldato e infragilito, e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficoltà a considerarsi una famiglia. Anche se non lo vorrebbe, così, è finalmente pronta per incontrare di nuovo tutto quello che si era abituata a dimenticare, a cominciare dal suo nome, dalla sua identità più profonda... 

“Se sapessimo di che cosa abbiamo bisogno, non avremmo bisogno dell’amore.”
“Piantare in asso”, è un’espressione che usiamo quotidianamente nei nostri discordi, e che è presa dalla storia di Teseo che, dopo essere uscito dal labirinto e sfuggito al minotauro con l’aiuto di Arianna, invece di portarla con sé ad Atene la abbandona sull’isola di Naxos. Ed è proprio quello che succede alla protagonista della nostra storia, abbandonata sulla stessa isola da Stefano, il suo primo e tormentato amore.
“In questa storia apparentemente semplicissima, si indaga in realtà qualcosa di molto profondo e doloroso: la paura di perdere chi amiamo, il rischio che quella paura si trasformi in una pericolosa profezia che si autoavvera, la reciproca dipendenza fra chi è incline all’ambiguità, alla fuga.”
 Poco sorpresa dall’accaduto,visti i frequenti momenti di follia di Stefano, decide di restare a Naxos, per provare a ricominciare proprio da quella brutta esperienza e durante la sua permanenza conosce Di; un ragazzo dall’animo libero
che riesce a metterla a nudo, e a farla venire a contatto con lati del suo carattere,sconosciuti anche a lei stessa.
“Ecco perché mi sto innamorando pazzamente di te. Perché quando parliamo e quando facciamo l’amore noi ci intendiamo proprio. E’ così, è esattamente così anche secondo me: il problema è sempre uno solo, sempre quello: abbiamo paura di non essere amati. E allora ci rifugiamo nel nostra trauma, nelle nostra ossessioni. Ma lo capisci il paradosso? Non lo vedi che, proprio perché ce ne stiamo lì, accartocciati nel nostro mito, nessuno ci potrà mai conoscere per quello che siamo e dunque ci potrà amare? Non è evidente che mentre crediamo di difenderci ci stimao mettendo definitivamente a rischio?”
Potrà la nostra protagonista scoprire cosa la vita ha in serbo per lei?
Quest’isola stregata dove ha sperato di non respirare più e cominciare a pulsare senza bisogno della sua volontà, come fosse una stella, ora la fa sentire all’improvviso invulnerabile. Divina.
Riuscirà, dopo la brutta esperienza dell’abbandono a rinascere, provando a capire cosa davvero è finito e cosa e cominciato su quell’isola?
Un libro scritto in maniera semplice, ma al tempo stesso una lettura intensa e toccante, come del resto per tutti i libri di Chiara Gamberale; una scrittrice che ho avuto la fortuna di incontrare più volte, che mi ha sempre colpita per la sua semplicità e umiltà. Raccontato in terza persona, è completato da simpatici fumetti che la protagonista realizza per un giornale per bambini, ma che sono particolarmente significativi anche per gli adulti. E’ molto bello il paragone con il mito di Teseo e Arianna, quest’ultima aiuta l’eroe ad uscire dal labirinto e a fuggire da una morte certa, ma nonostante questo viene ingiustamente abbandonata. La stessa sorte capita alla nostra protagonista, investe tanto nel rapporto con Stefano, aiutandolo e sostenendolo, poi per una sciocchezza viene ingiustamente abbandonata senza spiegazioni. Decide di rimanere a Naxos, provando a rinascere da questo abbandono, diventa così la voce di ogni donna coraggiosa e forte che si trova da sola ad affrontare situazioni insormontabili, riuscendo a combattere per se stessa e per chi le è accanto.
“Raramente sappiamo dove siamo diretti, quasi mai prevediamo quello che accadrà, ma a volte ci ritroviamo felici per qualcosa di inatteso. E’ la vita.”
Ma è anche un grande esempio per chi si arrende troppo presto, rinunciando a lottare, è proprio dalle esperienze negative che nasce la forza per affrontare la vita di ogni giorno.
Anche l’amore che ti convince di avere bisogno proprio di quello che l’altro può darti, però è una amore pericoloso.”
Mi è piaciuta moltissimo la figura di Di, riesce in pochissimo tempo a capire i veri sentimenti della nostra protagonista mettendola di fronte a scelte importanti,  e a decisioni che da sola non sarebbe riuscita a prendere; mai sottovalutare il potere delle persone che ti conoscono meglio di quanto ti conosci tu stessa! Stupende le descrizioni del luoghi, credo che Naxos sarà la meta di uno dei miei prossimi viaggi.
Leggetelo! E’ davvero una bella lezione di vita.

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