Recensione libro
Libera... di scegliere la sua vita di Alissa Hope
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Scheda tecnica
Titolo: Libera... di scegliere la mia vita
Autore: Alissa Hope
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 257
Formato: Kindle e flessibile
Pubblicazione: 22 Dicembre 2018
Jelena a tredici anni è costretta a sposarsi con un uomo più grande di lei. Ovviamente prova ad opporsi, ma la società in cui è cresciuta non lo permette. Il padre e il fratello la vessano in ogni modo fino a che non usano la sorella di soli 5 anni per ricattare. Sarà costretta ad accettare. Non sa cosa aspettarsi da queste nozze e dal suo futuro marito, ma scoprirà che non sempre ciò che appare nero lo è davvero.
Il romanzo
dell’autrice Alissa Hope “Libera di vivere la mia vita”, non è un romanzo facile né
da leggere né da recensire, in quanto tocca delle tematiche, oggigiorno purtroppo, molto attuale. Il romanzo tratta la storia di una bambina musulmana, figlia di
un Imam, costretta a vivere una vita da lei non voluta; una vita ligia alle
regole imposte dal padre e dalla religione.
“Sono
consapevole di non aver voce in capitolo sulla mia vita; gli altri hanno sempre
deciso per me. Decidevano come vestirmi, come camminare, come comportarmi e
soprattutto in cosa credere, dimostrando di essere una brava donna e figlia
musulmana”.
Fino a
quando quella bambina di soli 13 anni, diventa una sposa bambina ed è costretta
a dire addio ai suoi sogni e al desiderio di studiare, realizzarsi, ma
soprattutto di unirsi in un matrimonio d’amore. La sposa bambina si chiama
Jelena.
“Io sono una
bambina. Non voglio sposarmi e diventare una mamma. Io voglio studiare.
Soprattutto voglio sposare la persona che amo. Papà non farmi questo, ti prego”
Leggendo le
righe del romanzo, le urla di Jelena sono giunte alle mie orecchie, così come
la sofferenza delle frustate subite; il dolore e l’umiliazione degli schiaffi e
degli spintoni; l’angoscia derivante dalla violenza subita in seguito al suo
rifiuto di sposarsi.
Sarei
veramente poco obiettiva nella recensione; per me occidentale è difficile
capire e accettare tutto ciò. Ma chattando su telegram con un ragazzo di
religione musulmana, dal nome Abdel, son giunta alla conclusione di non fare "di tutta l’erba un fascio" come si
suol dire, spiegandomi che “molti di questi episodi che accadono nella realtà
di oggi sono dettate più dalla cultura araba/orientale che giustificano il loro
atteggiamento con la religione,quando questi non la conoscono. Nell’Islam non
esiste estremismo. Islam è uno solo e chi viene chiamato estremista si atteggia
nel modo in cui ti ho descritto sopra”. Spero
che la nuova generazione cambi rotta e consideri la donna come un essere umano
dotato di libertà e dignità e come tale dovrebbe essere trattata e considerata. Questo penso sia anche il messaggio
che l’autrice vorrebbe inviare ai lettori, anche perché la piccola Jelena nel corso della sua esistenza, ha incontrato uomini diversi dal padre e dal fratello; uomini che rispettano la donna e le sue scelte.
Seppur la
scrittura sia ancora acerba e a volte cade nell’ovvietà e nella ripetizione, e
manchino le fonti e la certezza di ciò che si racconta, rischiando perciò malintesi, (seppur preparata circa le tradizioni e
l’abbigliamento del mondo orientale), la lettura è abbastanza scorrevole e
ricorda il romanzo Mille splendidi soli di Hosseini. Alissa ha una dose
comunicativa molto alta e riesce a sviluppare nel lettore una giusta dose
empatica con il personaggio e sperare che Jelena, simbolo del mondo femminile,
riesca ad essere
“ Libera di
scegliere la sua strada, giusta o sbagliata che sia; libera di vivere il grande
amore; libera di soffrire per un amore non corrisposto o un amore perduto;
libera di ridere o di piangere quando ha bisogno di farlo; libera di scegliere
il suo futuro” in qualunque posto viva, indipendentemente dalla
religione di appartenenza.
Lettura consigliata a tutte le fasce d'età e ad entrambi i sessi. Leggete e meditate...il cambiamento dipende da noi...
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