SCHEDA TECNICA
Titolo: Finzioni di poesia
Autore:Giorgio Montanari
Editore: Bertoni editore
Genere: Poesia
Pagine : 70
Pubblicazione: 1 Maggio 2018
"Ogni giorno mentre vivo solidifico radici di legami familiari"
Ho letto e
“assaporato” le poesie di Giorgio Montanari raccolte nel libro “Finzioni di
poesie” e ho aspettato un po’ prima di scrivere la mia recensione. Perché
qualcuno mi chiederà? Le recensioni non sono scritte “a caldo”?
Questo è
vero ma ogni qualvolta mi trovi a recensire un libro di poesie, cerco di
ponderare bene le mie parole e le mie sensazioni. Le poesie a differenza di un
romanzo, sono l’espressione dell’anima di chi le scrive, le emozioni che
passano direttamente dal poeta al lettore, senza filtri e senza artefici
oratoriali.
Le poesie di
questa raccolta, ci raccontano la vita dell’autore, il suo scorrere
simbolicamente attraverso le quattro
stagioni, utilizzate sia per rappresentare
gli anni che scorrono inesorabilmente lasciando come scie ricordi e rimembranze,
ma soprattutto come valore puramente rappresentativo degli stati d’animo che
variano secondo le nostre sensazioni. Quanti di noi non hanno vissuto un “inverno”
inteso come tristezza, momento buio dovuto alle varie vicissitudini che
purtroppo la vita ci pone lungo il nostro percorso; e quanti di noi, si sono
sentiti rinascere a nuova vita, come accade in “primavera” alla natura che si
risveglia e si colora dopo il lungo “inverno” e il grigio “autunno”?
“A te,
lettore: grazie per il viaggio che stai per percorrere insieme a me”.
Esordisce così Giorgio nel raccontare il suo viaggio di introspezione e riflessione; un viaggio nei meandri delle esperienze
vissute affinché siano da esempio a chi legge.
A livello
strutturale le poesie sono formate da versi liberi, sciolti, qualche rima
baciata, niente di “legato” e niente di costruito, affinché le emozioni e le
sensazioni del poeta siano libere di manifestarsi nella loro potenza
emozionale. Anche se per sincerità intellettuale, debbo sottolineare la mia
predilezione per la poesia con rima
baciata ; l’unica “pecca” che rimprovero all’autore e che impedisce di alzare l’asticella
alle cinque stelle di gradimento. Ma capisco e comprendo la scelta stilistica
dell’autore.
Con
semplicità, Giorgio ci insegna ad amare la vita che non è altro che una
finzione, un ciak si gira, una ruota, una stagione o come dice il poeta:
“Vivere
grazie all’unione di due corpi.
Riconoscere
il sorriso della madre.
La prima
parola abbozzata da un bimbo.
Imparare
tutto dal gioco e dall’esperienza.
La voce
bianca che cresce adulta.
Confidarsi
con il migliore amico
Lo stress
nel mondo del lavoro
Il primo
capello bianco
Lo strazio
dei parenti al funerale
Lo sbiadire
del ricordo in chi ancora vive”.
Attraverso
le sue poesie Giorgio vuole inviare un importante messaggio ai suoi lettori: la
vita deve essere vissuta appieno, circondata dai veri valori indissolubili
dell’esistenza, ossia la famiglia: “godere” di essa tutti i giorni, momento
dopo momento, attimo dopo attimo, per evitare di avere rimpianti futuri su
“quella pietra tombale” “alla fine del nostro concerto”. Ma soprattutto,
lottare per affermare i propri diritti, per raggiungere i propri obiettivi e
realizzare i propri sogni; non arrendersi mai neanche di fronte alle difficoltà;
I CAN dovrebbe essere il nostro motto:
“Non
smettere di sognare.
Ogni fuoco
ha il suo destino
e teme il
momento in cui svanirà.
Non smettere
di sognare
si sente
l’urlo dell’incoscio”.
Leggete le poesie fautrici di vita ed emozioni e sosteniamo i nuovi poeti
futuro della nostra cultura e letteratura.
Leggete ed emozionatevi!!!
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