Recensione libro
Professione pendolare di Viviana Albanese edito Puntoacapo
Professione pendolare di Viviana Albanese edito Puntoacapo
Scheda tecnica
Titolo: Professione pendolare
Autore: Viviana Albanese
Editore: Puntoacapo
Pagine: 142
Genere: Narrativa contemporanea
Pubblicazione: 1 Gennaio 2018
La vita di Calista, “Cali” è scandita da ritmi tanto regolari quanto frenetici. Ogni giorno infatti deve recarsi da Stazzano, la cittadina dove vive, alla stazione di Arquata Scrivia e da lì prendere il treno per Milano, dove lavora.
In "professione pendolare" quella che ci viene raccontata è la storia di Cali, una donna fragile e insicura che per lavoro viaggia per ore tra treni e tram ogni giorno. Durante questi viaggi ha trovato degli amici con i quali condividere le ore che la separano dalla sua meta. Tra questi amici c'è Serena con la quale ha un rapporto speciale e diverso dagli altri, anche se Cali non è mai stata brava a stringere legami, soprattutto amorosi. C'è qualcuno nel suo passato che l'ha ferita; una ferita che ancora oggi brucia dentro e condiziona i suoi rapporti. Da quando questa persona se ne è andata non è più riuscita ad essere veramente felice e c'è un segreto che ancora oggi nasconde sotto le maniche delle magliette.
Questo romanzo è una sorta di diario dove Cali, giorno per giorno, ci racconta quella che è la sua vita oggi, la sua storia ed il legame speciale che la unisce a Ema, il suo vicino di casa.
Un romanzo che si divora in poche ore, un viaggio insieme a Cali verso (forse) un futuro migliore, dove ogni cosa lasciata in sospeso viene risolta ed ognuno si prende le proprie responsabilità.
Io non ho mai avuto una vita da pendolare ma a tutti è sicuramente capitato di prendere un treno e di ritrovarsi a dover viaggiare in compagnia di persone un po' bislacche e particolari, che saltano all'occhio, ed inevitabilmente si pensa a quale potrebbe essere la loro storia, anche se non li si conosce, oppure c'è chi è pronto a raccontarti tutta la sua vita, i suoi drammi, lungo il viaggio.
Cali è un personaggio complesso e non semplice da capire, al quale ci si affeziona piano piano.
Tutti i personaggi di questa storia sono un po' così, complicati, nascosti dietro una maschera, fragili, imperfetti, ed è proprio questo a renderli reali, come noi, persone comuni con i loro problemi ed insicurezze. Questo è sicuramente uno degli aspetti che apprezzo maggiormente nelle storie dell'autrice, il loro essere vere e imperfette, a volte senza vissero felici e contenti, perchè nella vita vera non sempre è così.
Uno dei temi più importanti tra quelli tratti è sicuramente quello del pregiudizio, del giudicare senza conoscere e di quanto questo sia superficiale e l'autrice con la dovuta cura è riuscita a dargli la giusta importanza.
E' stato molto bello rincontrare in questo racconto anche Margherita, protagonista del romanzo "mercoledì". L'autrice nei ringraziamenti rivela esserci in lavorazione un seguito della sua storia e sono molto felice di poter leggere ancora di lei visto che il primo romanzo non mi aveva soddisfatto a pieno. Il finale, anche in questo caso, nonostante lo abbia apprezzato, lascia un po' all'immaginazione del lettore capire come proseguirà la vita della protagonista, cosa che in generale non mi fa impazzire, e spero quindi di rincontrare ancora Cali e Ema.
Un romanzo che si divora in poche ore, un viaggio insieme a Cali verso (forse) un futuro migliore, dove ogni cosa lasciata in sospeso viene risolta ed ognuno si prende le proprie responsabilità.
Io non ho mai avuto una vita da pendolare ma a tutti è sicuramente capitato di prendere un treno e di ritrovarsi a dover viaggiare in compagnia di persone un po' bislacche e particolari, che saltano all'occhio, ed inevitabilmente si pensa a quale potrebbe essere la loro storia, anche se non li si conosce, oppure c'è chi è pronto a raccontarti tutta la sua vita, i suoi drammi, lungo il viaggio.
Cali è un personaggio complesso e non semplice da capire, al quale ci si affeziona piano piano.
Tutti i personaggi di questa storia sono un po' così, complicati, nascosti dietro una maschera, fragili, imperfetti, ed è proprio questo a renderli reali, come noi, persone comuni con i loro problemi ed insicurezze. Questo è sicuramente uno degli aspetti che apprezzo maggiormente nelle storie dell'autrice, il loro essere vere e imperfette, a volte senza vissero felici e contenti, perchè nella vita vera non sempre è così.
Uno dei temi più importanti tra quelli tratti è sicuramente quello del pregiudizio, del giudicare senza conoscere e di quanto questo sia superficiale e l'autrice con la dovuta cura è riuscita a dargli la giusta importanza.
E' stato molto bello rincontrare in questo racconto anche Margherita, protagonista del romanzo "mercoledì". L'autrice nei ringraziamenti rivela esserci in lavorazione un seguito della sua storia e sono molto felice di poter leggere ancora di lei visto che il primo romanzo non mi aveva soddisfatto a pieno. Il finale, anche in questo caso, nonostante lo abbia apprezzato, lascia un po' all'immaginazione del lettore capire come proseguirà la vita della protagonista, cosa che in generale non mi fa impazzire, e spero quindi di rincontrare ancora Cali e Ema.
Recensione di Diary of a reader.
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