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Un amore proibito series di Daniela Tess
Donne, diritti e doveri
La trilogia romance / storico di Daniela Tess, oltre ad
essere un romanzo rosa, ricalca e mette in evidenza dei temi fondamentali tra
cui i diritti e i doveri delle donne nel periodo in cui a Londra vigeva il trono di George III , periodo antecedente
l’età vittoriana. Periodo in cui le
donne dell’alta società erano educate per accettare le decisioni del padre e
successivamente del marito; non potevano studiare, non potevano avere
ambizioni, non potevano viaggiare da sole, non potevano innamorarsi e non
potevano sposarsi per amore. Tutto era incentrato sulla convenienza, potere e
ceto sociale. Le donne nobili avevano solo “Doveri” e non diritti. Sin dalle prime pagine del primo romanzo, l’autrice
ci presenta “il peso” delle giovani aristocratiche nel seguire i protocolli
dell’alta educazione e del Bon Ton della società inglese. Ma tra regole e galateo, si inserisce la protagonista della trilogia Alyce Rochford, figlia
maggiore del conte Rochford della dimora
di Mellinghton House; una figlia ribelle che crea disagio e disonora la propria
famiglia per le sue scelte “femministe” non ben accolte dalla società. Alyce
decide di partire, abbandonare il suo bel mondo “fatato” (in cui ritorna dopo 3
anni), per viaggiare intorno al mondo, possibilità allora preclusa alle donne: Roma,
Firenze, Venezia, Parigi, Atene, per seguire e approfondire la sua grande
passione, la pittura. E rinuncia ad accettare i matrimoni combinati dal padre,
rischiando di restare “zitella” nel pieno rispetto della sua dignità di donna.
“Purtroppo devo accontentarmi di dipingere per me stessa.
Non potrò mai rivelare al mondo le mie emozioni, altrimenti getterei fango e
discredito sulla nostra famiglia. Si è mai vista una contessa dipingere? No,
una donna può trastullarsi con colori e pennelli ma guai a pensare di esibire o
mostrare al mondo le sue creazioni, sarebbe una cosa estremamente volgare.
Madre, ma vi sembra giusto che io debba soffocare così le mie inclinazioni solo
perché sono una contessa, la figlia di un nobile? Solo per questo debbo
rinnegare me stessa, reprimere la mia natura?”
Ma nel corso del 1800, iniziano a farsi strada le idee
femministe grazie anche a Helen Taylor
che lotta per l’emancipazione delle donne in Inghilterra; ma mentre la
situazione inizia a sbloccarsi per il
ceto povero…
“… come invidio le ragazze povere …non hanno nulla ma hanno
qualcosa di infinitamente prezioso che io non avrò mai…la libertà…sono libere
di esprimersi, di sposarsi…”
… le donne aristocratiche restano nella loro situazione di
esseri inferiori e succube degli uomini e convenzioni. Ma Alyce è l’icona femminile del cambiamento;
colei che crede nella sua identità e personalità separata dal contesto
maschile, un Io pensante che ci riserverà, nell’arco dell’intera trilogia
grandi emozioni e colpi di scena…anche perché nella sua vita compaiono due
uomini: il futuro Duca di Chatterley (promesso sposo deciso dal padre) e John,
l’affascinate stalliere… ne vedremo delle belle…
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