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mercoledì 28 agosto 2019

Recensione libro Le acque del sonno eterno di Maria Cristina Pizzuto edito Policromia


Recensione libro
Le acque del sonno eterno di Maria Cristina Pizzuto edito Policromia

Le acque del sonno eterno di [Maria Cristina Pizzuto]

Scheda tecnica

Titolo: Le acque del sonno eterno
Autore: Maria Cristina Pizzuto
Genere: Narrativa
Editore: Policromia (PubMe)
Pagine: 101 
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pubblicazione: 17 luglio

SARA, rimasta orfana a causa di un incidente, è costretta ad andare a vivere al castello del suo austero zio Alberto, in una cittadina chiamata Pomlete.
Al suo arrivo è accolta con estrema freddezza ma, con il passare dei giorni, fa amicizia con Marta, la cuoca, e con Erika, la moglie defunta dello zio. Saranno proprio lo spirito di Erika e la pazienza di Sara a sciogliere il cuore arido e indurito di Alberto, trasformandolo in una persona cordiale e amabile. Nonostante i ripetuti moniti di Erika di stare lontana dall’acqua, Sara deciderà di trasferirsi in un paesino nei pressi di una diga, dove troverà la sua indipendenza e l’amore al fianco di Francesco, fino al fatidico giorno in cui la diga riverserà le sue acque sul centro abitato, trasformando le loro vite per sempre...
Le acque del sonno eterno è una storia breve ma di impatto sia emotivo, che di significato.
Il racconto infatti vuol ricordare una tragedia che poteva essere evitata ovvero il disastro provocato dalla rottura della diga del Vajont, che in una sola notte ha causato mille e novecento morti. Il racconto parla di Sara che si ritrova orfana a causa della dipartita dei genitori per un incidente stradale. E' costretta ad andare a vivere dallo zio Alberto un uomo freddo, duro e sfuggente. Sara sarà aiutata e confortata da Marta la cuoca e dallo spirito della moglie di Alberto, Erika, con le quali stringerà un amicizia.
Proprio Erika è la chiave del senso del racconto che mette in guardia una Sara ormai cresciuta dall'andare a vivere vicino all'acqua.
Monito non ascoltato... purtroppo...
Nella figura di Erika si vuole racchiudere il significato della vita e della morte e del ruolo dell'uomo che spesso si erge a Dio di sé stesso portando come conseguenze delle sue azioni distruzione e vite innocenti spezzate.
"Quando, dopo parecchio tempo, le acque si calmarono e i suoi occhi cercarono all’orizzonte il corpo di Sara, non vide niente. Sembrava essere stata inghiottita dalla furia dell’acqua".
Il racconto è breve, significativo e ben descritto e per quanto la storia sia puramente fantastica, arriva dritto al cuore e il suo significato più profondo ben intessuto nella trama lo rendono un racconto che fa riflettere.
"È stato solo grazie a lei che si è salvato e le sarà sempre riconoscente, perché gli ha dato l’opportunità di continuare a vivere, di farsi una famiglia e di raccontare ai suoi nipoti la stupenda storia di una ragazza che gli ha portato la felicità nel cuore e l’opportunità di una nuova vita".
Lettura consigliata a tutte le fasce d'età!!!

Recensione di Stella 

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