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lunedì 7 gennaio 2019

Recensione libro "Verso un Forse" di Stefano Di Ubaldo, Amazon

Recensione libro 

Verso un Forse di Stefano Di Ubaldo
Amazon





Scheda tecnica

Titolo: Verso un forse
Autore: Stefano Di Ubaldo
EditoreAntipodes
Genere: Poesia
Pubblicazione: 1 Gennaio 2018
Pagine: 82 pagine


Mi sono sempre chiesta e mi hanno chiesto che cosa fosse per me la poesia; ho sempre pensato e risposto che per me la poesia sia la vita in versi. Ma oggi voglio rispondere con le parole dell’autore del libro che mi accingo a recensire “Verso un forse”, Stefano Di Ubaldo che definisce con queste parole la poesia:
“Una poesia è fragile, una poesia è ribelle, una poesia è enorme ma si rivela come una porta stretta, una poesia è paziente”.
Ma non solo è difficile leggere, comprendere e amare la poesia, è molto più complicato recensire, in quanto si rischia di ledere ed offendere l’animo dell’autore. Perché direte voi? A differenza di un romanzo, la poesia è la trasposizione scritta dei sentimenti ed emozioni di chi la scrive.
Nel recensire un libro di poesie, suddivido la parte tecnica dalla parte morale ed umana che molto spesso non coincidono.
Iniziamo dalla parte tecnica. I requisiti per una buona poesia sono: la metrica, ossia la musicalità e il ritmo del verso; la rima ossia un abbellimento del verso che può essere baciata o alternata; i versi più o meno lunghi e gli accenti ritmici. Tutti questi requisiti permettono alla poesia di essere gradevole ed emozionante. Detto ciò come premessa, debbo confermare la mancanza di metrica e di rime nella raccolta “Verso un forse”; diciamo che le poesie presenti nella raccolta, non seguono nessuna di queste regole; l’autore ha deciso di seguire e di ricercare delle nuove musicalità più dissonanti, in linea con le nuove tendenze o mode “artistiche”, tipo versi sciolti che vanno da sé, come se fossero una pagina di diario. Ed io, a dir il vero, amo le poesie con rime baciate e versi endecasillabi.
Scivolando ora nella parte morale, posso definire questa raccolta, come uno scrigno di pensieri, un diario di bordo, in cui l’autore esprime le sue sensazioni. Le poesie rappresentano la vita, con tutte le sue incognite, che conducono l’uomo a costruire una maschera sociale e ad essere quello che definiva Pirandello, “Uno, nessuno e centomila”. L’autore attraverso i suoi pensieri raggruppati in quest’opera, vuol condurre l’uomo ad un’attenta riflessione sul proprio essere e sul proprio Io e sulla nostra posizione all'interno della società. 
affinché un giorno non potremmo più affermare “Il mio posto forse, è verso un forse”.
Leggete la raccolta come se fosse uno scrigno di pensieri, postati là come dei post – it.



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