Recensione libro
Resto qui di Marco Balzano, Finalista Premio Strega 2018
Einaudi editore, Amazon
Scheda tecnica
Titolo: Resto qui
Autore: Marco Balzano
Editore: Einaudi
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 180
Pubblicazione: 20 Febbraio 2018
Formato: Kindle e copertina flessibile
Resto
qui è la storia di Trina e della sua famiglia. È la storia di un paese che
cerca di ribellarsi all’inevitabile, come la costruzione di una diga che presto
o tardi con la sua presenza cancellerà per sempre tutti i posti dove la nostra
protagonista ha vissuto e amato nella sua lunga vita.
- Curon e
Resia non esisteranno più, - commentò ingoiando il fumo della sigaretta. La storia di Trina inizia nella
primavera del 1923 dove assieme a due sue amiche, Barbara e Maja si prepara
all’esame che la porterà a diventare maestra. Lei assieme alle sue amiche abita
a Curon un paese del Sud Tirolo dove la lingua madre è naturalmente il tedesco
e dove negli anni leggendo queste pagine si potrà vivere attraverso i suoi
occhi, la lotta di questa gente per cercare di mantenere la loro individualità
rifiutando in tutti i modi possibili l’Italia e Mussolini con le sue regole e
le sue costrizioni. Le tre amiche
diventano maestre; Trina dopo essersi innamorata di Erich un pastore del
luogo, cerca di realizzare il suo sogno: diventare maestra tra la sua gente.
Purtroppo per lei però in quegli anni è Mussolini a comandare con le sue regole
e così a lei che è nata in quei luoghi non le viene permesso di insegnare e
assieme ad altre donne aiutate dal parroco locale inizia ad insegnare di
nascosto ai bambini. Ad insegnare loro quello che le scuole ufficiali non
insegnano. Ad insegnare loro la loro lingua, il tedesco e i loro valori e
tradizioni.
Trina in seguito si sposerà con
Erich e avrà due figli: Michael e Marica. Da questo momento in poi la vita
di Trina subirà diverse svolte che la porteranno a vivere una vita piena, ma anche
di dolore e di privazioni. Il suo più grande dolore però sarà la perdita della
figlia. Scomparsa da un momento all’altro senza alcuna spiegazione se non
quella di una semplice lettera:
Marica.
Infine
la nostra protagonista dovrà vivere gli anni della guerra e soprattutto la
costruzione di una diga che cancellerà per sempre tutto quello che ha amato
nella sua vita.
Ho
letto molti libri ambientati nel Sud Tirolo. I miei bisnonni erano
originari di questi posti e io stessa lavoro in Trentino Alto Adige, ma nella
parte che è sempre stata diciamo italiana. Ho imparato negli anni ad amare e
rispettare queste persone che continuano nel loro cuore a non sentirsi
italiane, ma austriache o tedesche. La storia non è stata benevola con loro
ritrovandosi da un giorno all’altro, catapultate in un mondo che non era mai stato
il loro e che mai in fondo lo sarà.
Questo libro come molti altri
racconta appunto di questo. Racconta la storia vista dal punto di vista di
queste persone così fiere delle loro origini e così sicure delle loro idee che
nulla potrà in fondo cambiarle. Ne ho apprezzato la lotta che traspare tra queste pagine; la lotta per la salvaguardia del loro ambiente, del
loro paese e di tutto quello che hanno amato… distrutto da un giorno all’altro
per mano di una cosa chiamata progresso. Questa tematica mi sta molto a cuore
per un motivo specifico che non starò qui a dire, perché la mia vuol solo essere la recensione al libro e non una questione personale.
Per quello che riguarda però la
storia in sé, devo dire che non mi ha entusiasmato più di tanto. Non sono
riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi. Li ho capiti, ma non amati.
Penso
in ogni caso che questo sia uno di quei libri che valga la pena di leggere
almeno una volta per capire qualcosa in più di questa gente e di quello che
molto spesso è giudicato senza essere prima conosciuto. Lo stile dell’autore è molto
lineare e preciso, ma a mio avviso non coinvolgente.
Per chi volesse leggere un libro
sul Sud Tirolo e la sua gente, consiglio Eva dorme di Melandri.
BUONA LETTURA
Recensione di Valentina Fontan
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