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mercoledì 4 luglio 2018

Spazio nuovi autori. Recensione del romanzo "Sice. Le bambole non hanno diritti" di Fernando Santini


Sice le bambole non hanno diritti di [Fernando Santini]

Titolo: Sice, le bambole non hanno diritti 
Autore: Fernando Santini 
EditoreDark Zone
Pagine: 143
Pubblicazione: 25 Novembre 2017
Genere: Thriller, poliziesco 
Formato: Kindle, Cartaceo 

“La legge andrebbe fatta rispettare non infrangendo le regole. Ma quante volte, di fronte alla protervia dei malvagi, di fronte alla crudeltà dei criminali, si è tentati di reagire con la violenza?”
Sice, ossia “Squadra Investigativa Crimini Efferati” è un romanzo thriller , giallo, poliziesco, ambientato ai giorni nostri; le vicende si svolgono tra Roma e Lecce.
E’ un romanzo scritto come una sceneggiatura da pellicola cinematografica per la sua precisione nei dettagli e nella crudeltà. Tratta un tema assai delicato e veritiero, una situazione che tutti noi viviamo quotidianamente da qualche anno a questa parte con un linguaggio e una struttura giornalistica.  Mi riferisco agli sbarchi dei clandestini e del destino (non sempre roseo) che li attende una volta giunti a destinazione. Il romanzo è un’accusa sociale rivolta alle nostre istituzioni e a tutti quelli che dovrebbero vigilare e tutelare anziché lucrarci.
 In un centro di accoglienza di Lecce, misteriosamente scompaiono dei bambini giunti in Italia senza genitori e parenti. S’inizia a indagare su tali scomparse, ma non è come sembra. Le indagini assegnate al Vicequestore Gottardi, scoprono una realtà sconcertante che il lettore mai avrebbe immaginato nel corso della lettura. L’autore riesce a sviare il lettore fino alle ultime rivelazioni. Nulla è scontato e prevedibile.
“Sono scomparsi cinque ragazzi e ragazze con età compresa tra gli otto e i dodici anni. Erano senza famiglia, scappati da soli dalla guerra oppure che hanno perso i parenti durante la fuga”.
La storia inizia l’8 Maggio 2017  e termina il 1 Agosto .
Libro intenso, ritmo incalzante che non lascia spazio alla noia. L’autore ha un’ottima capacità comunicativa, riesce a emozionare il lettore con un linguaggio complesso ed espressivo. Ho fatto un po’ di difficoltà a leggere o meglio dire “assistere” a scene di violenza sui bambini, questo è uno dei miei limiti, lo devo ammettere; non riesco proprio a digerirle.
“ Vedi Guglielmo, quella, per noi, non è una ragazzina. Per noi, e se ci pensi bene anche per te, è solo una bambola. E una bambola non ha diritti. Una bambola ha solo un dovere. Quello di far divertire il burattinaio”.
Ma, per una mia onestà psicologica ed intellettuale, devo ammettere che poche o quasi inesistenti, siano le pagine brutte presenti e che il libro sia ben scritto e meritevole di essere letto. Ho trovato una forte empatia con le vittime e con Teresa, uno degli agenti del Sice, che nonostante la forte esperienza nel proprio lavoro, crolla di fronte alle atrocità perpetrate sui bambini; durante la lettura, ho sofferto, pianto e imprecato. Mi sono meravigliata nel leggere luoghi a me familiari, insoliti da leggere all’interno di un romanzo importante come questo di Fernando.
Ne consiglio la lettura a tutti coloro che amano il genere, anche perché, come scritto da Fernando nei ringraziamenti, “i personaggi della Squadra Investigativa Crimini Efferati hanno tante storie da raccontarci”…


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