Titolo : Il redento
Autore: Tommaso Adiletta
Editore: Augh!
Pubblicazione: 23 Gennaio 2017
Pagine: 112
Gradimento
Questa storia si
svolge a Faro, un piccolo paesino della Campania
dimenticato da tutti dove non succede mai niente.
Il protagonista è Angelo, un ragazzo sedicenne, figlio
maggioredimenticato da tutti dove non succede mai niente.
di una famiglia numerosa. La sua vita è abitudinaria e
noiosa; trascorre il suo tempo tra scuola, famiglia, aiutando la
madre coi fratelli più piccoli e la parrocchia di don Gabriele.
Angelo è un ragazzo timido e introverso e vittima di bullismo da un
gruppo di "bulli" del paese che lo molestano, lo picchiano e lo umiliano.
Durante questi episodi Angelo conosce Carmen, una sua
coetaneagruppo di "bulli" del paese che lo molestano, lo picchiano e lo umiliano.
molto accattivante che lo spinge a reagire; quindi il ragazzo trova
il coraggio di difendersi e addirittura di spaventare e picchiare i
due bulli.
Ma c’è di più, Carmen spinge Angelo a partecipare ad una Messa
nera di una setta.
"Nella cantina abbandonata e sperduta di Borgo San Marco, la congrega di incappucciati neri stava assistendo a un rito presieduto dal verbifero, il sacerdote nero. I presenti erano disposti in due cerchi: quello esterno e più numeroso era circoscritto da venti persone, quello interno da soli undici astanti.
Al centro, il verbifero che teneva fermo un gatto nero dentro un bacile di pietra decorato da rune, ma era un’occupazione superflua: l’animale era talmente spaventato da non riuscire a muoversi.
Era un ripetersi di formule nella lingua del Capreum, che ormai Angelo parlava da madrelingua:
A un tratto, il verbifero zittì l’assemblea con un gesto.
nera di una setta.
"Nella cantina abbandonata e sperduta di Borgo San Marco, la congrega di incappucciati neri stava assistendo a un rito presieduto dal verbifero, il sacerdote nero. I presenti erano disposti in due cerchi: quello esterno e più numeroso era circoscritto da venti persone, quello interno da soli undici astanti.
Al centro, il verbifero che teneva fermo un gatto nero dentro un bacile di pietra decorato da rune, ma era un’occupazione superflua: l’animale era talmente spaventato da non riuscire a muoversi.
Era un ripetersi di formule nella lingua del Capreum, che ormai Angelo parlava da madrelingua:
«La nostra prima e più grande vittoria è l’ignoranza e l’inettitudine dei Perdenti. Superiori alla considerazione della luce, viviamo e vinceremo nelle ombre».
A un tratto, il verbifero zittì l’assemblea con un gesto.
«Fatti avanti, postulante. Compi la tua rinascita!».
Dal cerchio esterno avanzò uno degli incappucciati".
Senza rendersene conto viene sottoposto
a iniziazione pronunciando preghiere strane durante rapporti sessuali e diventa uno di loro.
a iniziazione pronunciando preghiere strane durante rapporti sessuali e diventa uno di loro.
"Carmen condusse Angelo attraverso un’intricata rete di viuzze che lui non aveva mai percorso, fino a quando non si ritrovò in quella che pareva una cantina abbandonata.
Il pavimento era di terra battuta, le pareti in pietra viva. L’ambiente era illuminato da torce e candele e al centro vi era un lungo tavolo adornato con lumini rossi, posati su una pelliccia grigia che copriva tutta la superficie.
Benché gremita di persone, la cantina era sprovvista di sedie e tutti i presenti erano vestiti con una lunga veste nera e il volto coperto da un cappuccio".
Il pavimento era di terra battuta, le pareti in pietra viva. L’ambiente era illuminato da torce e candele e al centro vi era un lungo tavolo adornato con lumini rossi, posati su una pelliccia grigia che copriva tutta la superficie.
Benché gremita di persone, la cantina era sprovvista di sedie e tutti i presenti erano vestiti con una lunga veste nera e il volto coperto da un cappuccio".
La tranquillità del piccolo paesino subisce un forte scossone;
piccoli eventi misteriosi spingono la polizia ad indagare chiedendo
la collaborazione di Don Gabriele che riveste un ruolo importante
all'interno della Chiesa essendo esorcista ed altri esponenti della
Chiesa.
piccoli eventi misteriosi spingono la polizia ad indagare chiedendo
la collaborazione di Don Gabriele che riveste un ruolo importante
all'interno della Chiesa essendo esorcista ed altri esponenti della
Chiesa.
Ed è proprio lo strano atteggiamento di Angelo che insospettisce
Don Gabriele che lo ha visto crescere rendendosi conto che le sue fughe e le sue assenze , non sono altro che azioni sconsiderate con una matrice non terrena.
Don Gabriele cerca di utilizzare tutte le competenze in suo possesso per venire a capo del problema , ma durante i riti esorcisti, si verifica una terrificante lotta fisica all’ultimo sangue
contro il demonio che aveva posseduto Angelo .Don Gabriele che lo ha visto crescere rendendosi conto che le sue fughe e le sue assenze , non sono altro che azioni sconsiderate con una matrice non terrena.
Una lotta che toglierà ogni forza al povero prete e ad Angelo...
Il libro "Il redento " di Tommaso Adiletta è un libro strano e da leggere e capire; un libro arduo la cui tematica terrorizza e spaventa i non addetti ai lavori ; un libro che purtroppo descrive una situazione preoccupante e difficile da affrontare.
Il linguaggio è un po’ troppo ricercato a volte in maniera
esagerata; al tempo stesso sono presenti espressioni dialettiche
che ne impoveriscono il significato.
Probabilmente si conclude un po’ in fretta, magari andava
approfondita un po’ di più la tematica o arricchito di particolari,
andava reso un po’ più narrativo.
approfondita un po’ di più la tematica o arricchito di particolari,
andava reso un po’ più narrativo.
Le scene dell’esorcismo e dell’iniziazione alla setta riguardanti le
scene di sesso sfrenato sono macabre e descritte con un
linguaggio volgare ed esaustivo, perciò non ne consiglio la lettura
a determinate fasce d'età: NO ai minorenni, NO alle persone
sensibili, NO ai moralisti.
Sicuramente l'intento dell'autore non è quello di esaltare l'adorazione verso Satana e tutto ciò che lo circonda. Io penso che Tommaso Adiletta ha voluto mettere in evidenza la presenza del Male che aleggia intorno a noi e che approfitta delle nostre debolezze per risucchiarci nella sua nube tossica.
Bisogna stare attenti a chi incrocia il nostro cammino e non fidarci della prima persona che incontriamo.
scene di sesso sfrenato sono macabre e descritte con un
linguaggio volgare ed esaustivo, perciò non ne consiglio la lettura
a determinate fasce d'età: NO ai minorenni, NO alle persone
sensibili, NO ai moralisti.
Sicuramente l'intento dell'autore non è quello di esaltare l'adorazione verso Satana e tutto ciò che lo circonda. Io penso che Tommaso Adiletta ha voluto mettere in evidenza la presenza del Male che aleggia intorno a noi e che approfitta delle nostre debolezze per risucchiarci nella sua nube tossica.
Bisogna stare attenti a chi incrocia il nostro cammino e non fidarci della prima persona che incontriamo.
Apprezzabile tentativo di romanzo d’esordio.
A tutti voi che vi apprestate alla lettura del romanzo, cercate di
andare al di là delle apparenze e di leggere tra le righe per poter
capire quello che non è detto apertamente.
A tutti voi che vi apprestate alla lettura del romanzo, cercate di
andare al di là delle apparenze e di leggere tra le righe per poter
capire quello che non è detto apertamente.
RECENSIONE DI SARA MASTRANTONI
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui!