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martedì 27 giugno 2017

Recensione: Le lacrime di Nietzsche

RECENSIONE







Titolo: Le lacrime di Nietzsche

Autore: Irvine Yalom

Collana: Biblioteca

Anno edizione: 2010

 Pagine: 445

Prezzo: e-book 8.99 ; cartaceo 15.30

Genere: Libro di formazione; filosofia 

Voto: 5    ( da 1 a 5)

Per conoscere meglio Nietzsche come uomo con le sue fragilità e le sue nevrosi.




La storia ha inizio nel 1882 quando Lou Salomè avvicina il prof Breur , famoso psichiatra di Vienna, in un bar a Venezia durante una vacanza. Salomè è preoccupata per le condizioni fisiche e psicologiche di un suo ex amico e futuro filosofo tedesco Friedrich Nietzsche; da tempo soffre di forti emicranie , depressione e istinti suicidi.
 Il compito di Breur è difficile a causa del carattere del paziente in questione; ma accetta la sfida . 
Il suo piano sarebbe quello di manovrare il paziente affinchè collabori pensando di essere lui il medico. Ma dopo averlo conosciuto, il piano salta e i ruoli si invertono in quanto la finzione di essere un paziente, diventa realtà.
Entrambi soffrono di angosce mentali mai superate e ci riescono insieme: l’angoscia mentale di Breur è l’ossessione per una sua giovane paziente, Bertha che le rovina la vita e il matrimonio; l’angoscia di Nietzsce è il suo amore non ricambiato per Salomè e quello che lui considera un tradimento nel momento in cui Salomè s’innamora del suo migliore amico. Insieme, attraverso la “terapia del parlare”, riescono a trovare la causa della loro angoscia , a riconoscerla e ad eliminarla. 
Questa terapia si risolve con un pianto liberatorio per entrambi che li aiuta ad essere “umani, troppo umani”.

Approfondimento:

Libro intenso ed emozionante come tutti i libri dell’autore Irvine Yalom. Il suo merito è quello di affrontare tematiche filosofiche e psicologiche nella versione romanzo.
“Le lacrime di Nietzsche”, mi ha aiutata a riflettere e ad affrontare il tema dell’esistenza e di ciò che essa porta nella mia vita. 
Non bisogna mai tendere alla solitudine; sbagliato isolarci , perché essa porta alla morte mentale. Bisogna parlare e chiedere aiuto quando abbiamo bisogno perché come dice il grande filosofo Friedrich Nietzsche siamo “umani, troppo umani” e a volte anche solo un pianto liberatorio ci aiuta a sentirci più leggeri e più armoniosi. 
Libro di formazione umana e personale; lettura consigliata a chi ha un’anima in grado di comprendere la grande filosofia di Nietzsche erroneamente riconosciuto come il filosofo di Hitler e in grado di riconoscere la fragilità della propria anima che molto spesso barcolla ma è in grado di rimettersi in carreggiata grazie ad un piccolo aiuto.

La vostra affezionatissima Emanuela





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