SCHEDA TECNICA
Titolo: La lettera scomparsa
Autore: Mary Higgins Clark
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pickwick
Pubblicazione: 29 Ottobre 2013
Pagine: 402
Genere: Thriller
Valutazione
Jonathan Lyons, esperto di storia antica, ha appena fatto
una scoperta sensazionale: una antica pergamena scritta in prima persona da
Gesù a Giuseppe di Arimatea, appartenente alla Biblioteca Vaticana ma andata persa
da diversi secoli. Purtroppo, solo dopo pochi giorni, Lyons viene ritrovato
cadavere nello studio di casa sua dalla figlia Mariah. Nella stanza, accanto
alla vittima, viene trovata anche la moglie Kathleen, malata di Alzheimer,
completamente coperta di sangue, in stato confusionale e con l’arma del delitto
fra le mani. I detective Simon Benet e Rita Rodriguez iniziano le indagini alla
ricerca dell’assassino, ma ben presto per loro il caso è risolto: la moglie
Kathleen, consapevole ormai da anni della relazione extraconiugale del marito,
è stata colta da un folle attacco di gelosia, colpendo a morte Lyons. Tuttavia,
Mariah non crede alla colpevolezza della madre ed inizia a condurre una
indagine personale alla ricerca dell’assassino e della preziosa pergamena
scomparsa.
“Credo che la spiegazione sia un’altra e dobbiamo trovarla”.
Il romanzo è ben scritto e piuttosto avvincente: le pagine
si susseguono rapide, una dietro l’altra ed il lettore non può che continuare a
leggere affinché tutti i misteri siano svelati. In ogni capitolo cambia il
punto di vista del narratore ed ogni personaggio riesce a dare il proprio
contributo personale all’evolversi della storia. In questo modo il lettore
riesce a conoscere più intimamente i diversi personaggi e a capire le verità ed
i misteri che si nascondono dietro ad ognuno. La figura di Mariah risulta molto interessante: nonostante la morte violenta ed inaspettata del padre e l’accusa di omicidio che grava sulla madre, lei non si abbatte, ma inizia un percorso “alternativo” a quello della polizia, alla ricerca dell’antica pergamena scomparsa, ma soprattutto verso l’assassino del suo adorato padre.
“Il grande e
variopinto parasole chiuso le riportò alla mente una sera di una decina di anni
prima, quando era arrivato un improvviso temporale estivo. Il vento aveva
rovesciato l’ombrellone che aveva fatto cadere il tavolo, frantumando il piano
in vetro in una grandinata di schegge. Come la mia vita adesso, pensò. Un altro
temporale improvviso la settimana scorsa e ora sono qui a raccogliere i pezzi”.
Mariah è una donna forte e coraggiosa,
estremamente adorabile ed adorata da tutti. Vive con grande dolore il distacco
dal padre, ma proprio in tale dolore ritrova la forza per andare in fondo a
tutta questa intrigata vicenda.
“Spero che tu sia in pace, papà, pensò,
ricacciando indietro le lacrime. So che quei detective sono persuasi che è
stata mamma a ucciderti. Quanto a me, papà, non so cosa pensare. Ma so che, se
arrestassero la mamma e lei finisse in un ospedale psichiatrico, ne sarebbe
distrutta e allora vi avrei persi entrambi”.
Al suo fianco
ritroviamo la vecchia amica Alvirah: una investigatrice alle prime armi la
quale, grazie ai suoi modi gentili e pacati e al suo registratore nascosto
sotto una spilla, riesce ad intrufolarsi nella vita dei diversi sospettati alla
ricerca della verità. Anche se risulta piuttosto inesperta e dai modi goffi, ricorda
da lontano la dolce e astuta figura di Miss Marple.Complessa ed ambigua la figura di Lillian Stewart, l’amante di Jonathan Lyons: inizialmente il lettore non può che provare tenerezza verso questa donna, profondamente innamorata di Lyons, ma costretta ad essere sempre in secondo piano tra i pensieri di Jonathan.
“Era disposto a tutto pur di
negare la mia esistenza nella sua vita”. Tuttavia, procedendo nel romanzo,
l’atteggiamento remissivo di Lillian cambia completamente, rivelando una donna
inaspettatamente spietata e calcolatrice.
“Che effetto farà avere due milioni
di dollari? Preferirei ancora avere Jonathan, ma, dato che è impossibile, i
soldi dovranno bastare”.
Cosa nasconde
l’ambigua Lillian? Sarà proprio lei ad aver spento per sempre la luce degli occhi di
Jonathan?
Contrapposta alla forte Lillian, troviamo Kathleen, una
donna gravemente malata: il lettore fin da subito nutre un sentimento di
protezione verso questa figura così fragile e dolce, ingiustamente accusata di
qualcosa che non può aver commesso. È una donna totalmente incompresa: nella
sua lucida follia cerca di dare numerosi suggerimenti su quanto accaduto quella
notte, eppure nessuno dà peso alle parole deliranti di una donna malata.
I quattro amici e colleghi di Jonathan, su cui si
concentrano le indagini, sono piuttosto complessi: da un lato abbiamo Greg e
Albert, persone remissive e schive; dall’altro vi sono le figure imponenti,
quasi ingombranti, di Richard e Charles. Eppure ognuno di loro nasconde un segreto.
Riusciranno Mariah e Alvirah a scoprire la verità?
In conclusione, ci troviamo davanti ad un thriller degno
della Higgins Clark: romanzo piuttosto incalzante all’inizio, ma che perde un
pochino della sua verve nella parte finale.
I lettori più attenti ed astuti
riusciranno a capire l’identità del colpevole prima di arrivare in fondo. Quindi finale scontato.
Nonostante tutto, lettura scorrevole, piacevole ed assolutamente consigliata.
Recensione scritta da Flavia Pigliacelli
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia il tuo commento qui!