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mercoledì 25 settembre 2024

Recensione del libro "Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia "di Gino Cecchettin, Marco Franzoso

Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia di Gino CecchettinMarco Franzoso

Scheda tecnica
TitoloCara Giulia
Autore: Gino CecchettinMarco Franzoso
Editore: Rizzoli
Pagine: 160
Genere: Biografia
Formato: Ebook e copertina flessibile
Pubblicazione5 marzo 2024
Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto alle giovani e ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società. «Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico», scrive Gino Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande».
E' difficile recensire un libro come questo, specie in questi giorni con inizio processo. Le emozioni mi sovrastano e mi annientano ed è facile cadere nella retorica e nell'ovvio. Gino Cecchettin ha voluto raccontare la sua Giulia con la sua forza e la sua fragilità; la sua Giulia bambina a cui piaceva ridere e divertirsi ma allo stesso tempo progettare il suo futuro. Cecchetin mette per iscritto le sue emozioni, le sue paure, le sue speranze scrivendo una lunga lettera di 160 pagine per lasciarla in eredità alle generazioni future e a chi ha vissuto e sperato con ansia un epilogo differente.
"Cara Giulia, non ho mai scritto molto, ma dopo quanto è successo, ho sentito forte il bisogno di questa lunga lettera, per cercare di capire, per fissare per sempre i ricordi di te. E mi piace pensare che tu da lassù, la leggerai. O forse, scriverai con me"
ll libro è scritto a quattro mani ed è come se fosse diviso in due parti, anche se non lo è: Cecchetin parla dell'amore incondizionato di un padre per la propria figlia che le hanno strappato in modo tragico, Marco Franzoso fa un'analisi attenta ed accurata della tematica femminicidio e violenza di genere. Gino racconta la routine quotidiana di una famiglia, prima, durante e dopo la tragedia. Lettura scorrevole; scrittura semplice che giunge nel cuore e nell'anima del lettore, senza accuse e senza odio. Cecchetin parla solo della sua Giulia, divenuta ormai la figlia, la sorella e l'amica di tutti noi. Un abbraccio virtuale a Gino Cecchetin e lo ringrazio per aver parlato d'amore e non di odio. Lettura consigliata a tutti senza distinzione di età e di sesso. Perchè il femminicidio e la violenza è universale e come tale dobbiamo imparare tutti ad estirparla. 
"Il vero amore non è nè fisico nè romantico. Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà..."
Preparate i fazzoletti. Buona lettura!!!







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