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mercoledì 14 luglio 2021

Recensione: La lunga notte di Parigi, Ruth Druart

 Recensione: La lunga notte di Parigi, Ruth Druart

Scheda tecnica
Titolo: La lunga notte di Parigi
Autore: Ruth Druart
Editore: Garzanti
Pagine: 480
Formato: Ebook e cartaceo
Genere: Narrativa storica
Pubblicazione: 6 Maggio 2021
Nulla può spezzare l'amore di una madre. È una lunga notte a Parigi. La città dorme quando si ode un sussurro gridato. Un sussurro che dice: addio . Potrebbe sembrare la fine di una storia, invece è solo l'inizio. Jean-Luc stringe tra le braccia il piccolo Sam, che la madre, con il dolore nel cuore, gli affida ancora neonato per salvarlo da un infausto destino. Siamo nel 1944 e Jean-Luc, che lavora per le ferrovie francesi, sa che i treni in partenza da Parigi hanno come unica destinazione i campi di sterminio tedeschi. Ha anche provato a sabotare alcuni convogli, ma senza successo. Per questo accetta di prendere con sé Sam: non ha potuto salvare altri bambini, salverà lui. Ma Jean-Luc sa che restare in città è troppo pericoloso. Il nemico è ovunque. Deve scappare dove esiste ancora una possibilità di essere liberi, quindi decide di partire con la moglie e il piccolo per l'America. Insieme costruiranno una famiglia. Perché così si sentono anno dopo anno. Fino a quando, un giorno, qualcuno bussa alla loro porta. I genitori di Sam sono sopravvissuti, lo hanno cercato senza sosta per anni e ora vogliono riabbracciarlo. Una madre e l'uomo che ha salvato suo figlio si trovano uno di fronte all'altra. Ma il confine tra giusto e sbagliato, tra legami di sangue e legami di affetto è labile come l'ultima luce che indora la Senna sul far della sera.

La storia che Ruth Druart ci racconta è splendidamente complicata, un intreccio di vite e di persone insieme doloroso e affascinante, che lo rende tanto simile alla vita vera. Ma il modo in cui viene raccontata è ancora meglio. La narrazione è organizzata in quattro parti, che raccontano in maniera non cronologica il passato e il presente dei protagonisti. I loro punti di vista si alternano (alcuni sono in prima persona, altri in terza), ma anche senza questo espediente la differenziazione tra i personaggi si percepisce chiaramente. L’autrice ha fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione: i personaggi sono credibili e talmente vividi da coinvolgere il lettore nella dolcezza e nel dolore dei propri pensieri. Ruth Druart ha studiato psicologia, e, a mio parere, si nota nel modo in cui ha deciso di sviluppare la storia, nell’attenzione che ha riservato ad alcuni particolari della vicenda che altri non avrebbero considerato. Lo stile della Druart è scorrevole senza essere povero di descrizioni e riflessioni. La storia, che l’autrice tiene abilmente sospesa fino almeno a metà libro, è senza dubbio emozionante (e ovviamente non si tratta di una lettura leggera).  Diversamente dalle aspettative, dettate dal contesto della storia e dalla mole del libro, l’ho trovato un romanzo perfetto per l’estate: la lettura è scorrevole e piacevole, ma sufficientemente coinvolgente da non far pesare il numero delle pagine. Si tratta decisamente di un libro che fa compagnia e che lascia traccia anche dopo aver voltato l’ultima pagina. 5/5


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