Recensione libro IL COLBACCO DI SOFIA ,Una nuova indagine per il commissario Ansaldi di
Scheda tecnica
Titolo: Il colbacco di Sofia
Autore: François Morlupi
Editore: Croce Libreria
Pubblicazione: 12 luglio 2020
Pagine: 438
Genere: Thriller
Formato: Ebook e cartaceo
In una gelida mattinata d'inverno, un ragazzo entra nel Commissariato Centrale di Sofia per consegnare una chiave USB all'ispettore Dimitrov. La pennetta contiene un video dove un uomo viene brutalmente assassinato. L'ispettore, un uomo dai modi bruschi e violenti, corrotto fino al midollo, non fa in tempo a interrogare il testimone che quest'ultimo si uccide, mordendo una capsula di cianuro. Prima di morire però, il ragazzo lascia un bigliettino con scritto un nome: Ansaldi. È l'inizio di un'indagine spaventosa e senza precedenti, che la squadra di Monteverde affronterà con un indubbio senso del dovere ma anche con tanta paura. La lunga scia di sangue porterà il commissario Ansaldi nella fredda, inospitale e distante Bulgaria e metterà a dura prova la sua pazienza, le sue ansie, la sua professionalità e soprattutto la sua vita.
Mi è
arrivato fra le mani il lavoro di Francois Morlupi per caso e devo ringraziare
la persona che ha favorito questo fortunato evento. Assolutamente. Non avevo
letto neppure Formule mortali, che vedeva per la prima volta impegnato il
commissario Ansaldi e la sua squadra. Ringrazio
ancora la Summenzionata e vi dico che ho immediatamente fatto ammenda
provvedendo a rimediare in corso di lettura della seconda indagine. Ho
conosciuto un autore bravo, colto, talentuoso e ricco di sensibilità e ne sono
davvero felice. Forse avrei
dovuto attendere la fine della recensione per dirvi questo ma tant’è. Piuttosto è
complicato parlare di questo noir senza correre il rischio di raccontare troppo
e togliere il piacere della lettura.
Mentre a
Roma, a Monteverde, la squadra di Ansaldi, mutilata della presenza dell’agente
Matteo Caldara, cerca di ricostruire la propria quotidianità, a Sofia “ha
inizio un’indagine che avrebbe fatto conoscere vette di angoscia e di
sofferenza fino ad allora inimmaginabili”. Una
chiavetta USB svela in diretta l’atroce smembramento di un uomo, il suicidio
del latore di un messaggio assai criptico e Ansaldi sarà proiettato in un mondo
a lui assolutamente sconosciuto. La Bulgaria. Nulla
conosceva di questo paese “Niente, non
conosceva neanche un artista locale, uno scienziato, uno scrittore. Stava per
andare in un paese totalmente estraneo alla sua cultura, ai suoi modi”. Il
commissario Ansaldi, schiacciato dalle sue ansie e dalle paure e la cui insonnia
non lo abbandona ormai da anni, si vede nuovamente costretto a riprendere un
volo aereo e a portarsi all’estero in un viaggio che, senza mezzi termini, lo
terrorizza. Lui, però,
ligio al dovere, devoto al suo lavoro non può far altro che obbedire e,
indossati due paia di calzettoni, un cappotto troppo stretto ed un pesante
colbacco, tirandosi dietro una poderosa valigia, si appresta al viaggio. Ad
accompagnarlo, oltre una buona dose di Lorazepam ed una notevole scorta di
altri medicamenti, c’è la sua vice, la fedele Eugénie Loy. La donna la cui
forza e determinazione vorrei possedere, senza il bagaglio di sofferenza e di
vissuto che ciò ha reso possibile. Una
sensibilità estrema, all’apparenza fredda e distaccata, che ha conosciuto
l’Inferno e che ha saputo ricostruirsi attraverso un lavoro catartico e
meticoloso non ancora concluso. Ad
attenderli la polizia bulgara, nelle persone del commissario Dimitrov e del suo
sottoposto Balakov. Dimitrov,
l’alter ego di Ansaldi. Il giorno e la notte. Il bene e il
male, la luce e il buio. La contrapposizione su cui la narrazione fonda il suo intreccio.
Un thiller
adrenalinico, a tratti drammatico e crudo, la cui trama si snoda fra Sofia e
Roma, dove l’autore ha sapientemente indagato l’animo umano tratteggiando i
personaggi scavando nel profondo, disegnandone le fragilità e le paure “Del resto, io e te, cara Eugénie, di cosa
dovremmo avere più paura? Più che la morte, a noi spaventa la vita”. Morlupi ha
saputo evidenziare per ognuno il lato umano, fragile, pieno di ossessioni e di
paure e cionondimeno capace di atti eroici e peculiari, versati alla
compassione e alla comprensione. Una storia
ansiogena, avvincente, un intreccio in cui il male e il bene a volte sono così
sfumati da confondersi e questa verità greve, Morlupi, con i tratti ironici
della sua bella scrittura, lo ha più volte stigmatizzato. Non è
semplice discernere. Anzi è molto
più semplice abbandonarsi al facile giudizio limitato alle apparenze, quello
che si ferma all’aspetto, alla superficie. Ricorderò a
lungo questo bellissimo incontro, la felice conoscenza che ho fatto con
Francois Morlupi (di cui già sento la mancanza) perché i suoi lavori mi hanno
dato la possibilità di pensare a quanta passione occorra ogni volta che un
foglio bianco attende la felice intuizione di uno Scrittore. 5 stelle
Recensione di Diana
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