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venerdì 7 agosto 2020

Recensione libro Il gioco della devozione di S.R. Masters, edito Garzanti

Recensione libro
Il gioco della devozione dS.R. Masters, edito Garzanti
Il gioco della devozione di [S.R. Masters, Doriana Comerlati]
Scheda tecnica
Titolo: Il gioco della devozione
Autore: S.R.Masters
Editore: Garzanti
Genere: Thriller 
Pagine: 416
Pubblicazione: 16 Luglio 2020
Formato: Kindle e copertina rigida
L'unico rumore è lo scoppiettare del fuoco e il respiro del mare. Adeline, Rupesh, Steve, Jen e Will sono intorno al falò intenti a fare un gioco. Un gioco, chiamato «La devozione», in cui si giurano amicizia eterna, come solo a quindici anni è possibile. Fino a quando Will non mette tutti alla prova chiedendo se resterebbero suoi amici anche se diventasse un serial killer, descrivendo il modus operandi in cui ucciderebbe le sue vittime. Un silenzio pieno di parole gela l'aria. Ma poi una risata smorza l'atmosfera. Si tratta solo del solito burlone. Eppure, quindici anni dopo, due persone vengono uccise proprio nel modo in cui lo aveva immaginato Will. E quest'ultimo sembra essere scomparso nel nulla. Solo Adeline, Rupesh, Jen e Steve sanno quello che è successo quella sera d'estate, quali scenari sono stati predetti. Solo loro possono unire gli indizi e avanzare un'accusa. Un'accusa contro un loro amico. Fino a che limite si può essere fedeli ad un legame? Fino a che punto un gioco innocente rimane tale? Fino a dove può spingersi la fantasia senza intaccare la realtà? La soluzione è nelle loro mani. Ma devono fare in fretta perché un nuovo gioco è cominciato. Un gioco molto più pericoloso in cui non ci sono regole.

Adeline è una giovane donna fuori dagli schemi: mèches blu, il trucco nero intorno agli occhi e il piercing al naso, ritornata nel paesino della sua adolescenza, per una riunione con i suo vecchi amici, con i quali, quindici anni prima formavano la “banda”: Rupesh, che non era cambiato un granchè; Jen, con la sua capigliatura rossa e vaporosa e Steve, il suo amore adolescenziale che non aveva mai dimenticato. Blythe. Maledetta Blythe. Un grappolo di case ai lati di un’unica via principale che conduceva verso qualche posto migliore. Un pub, una pensilina dell’autobus abbandonata e nient’altro per chilometri e chilometri. Un luogo fuori dal mondo per nascondersi dal mondo. Un paese dormitorio dove ogni campo spoglio, ogni granaio vuoto e ogni tasso morto illuminato dai fari dell’auto mi ricordavano quanto sarei stata isolata se non mi fossi fatta degli amici”
Eppure, alla riunione, ne manca uno: Will, il ragazzo strano, amante dei Nirvana, colui che quindici anni prima avrebbe detto che voleva diventare un serial killer."Un bel giorno sparirò per un anno intero e nessuno saprà più niente di me. Svanirò nel nulla".”I dubbi iniziano ad assalire nelle menti di ognuno di loro. E se non si fosse presentato per questo? Se avesse davvero ucciso delle persone e avesse fatto perdere le sue tracce? Tramite una ricerca su internet, Adeline e i suoi amici, vengono a conoscenza di due notizie di “suicido” di due donne, con la stessa modalità con cui l’aveva descritto Will e negli stessi luoghi. Sono gli unici a saperlo. Cosa fare? Agire o lasciar credere che siano tutte delle coincidenze? Non c’è tempo da perdere, perché un nuovo gioco sta cominciando e un’altra vittima sta per essere sacrificata.  Una storia che parla di fedeltà, amicizia, vecchi rancori e giochi pericolosi, le cui uniche regole, sono astuzia e coraggio. "Be’, qualcuno di noi se ne ricorderà" precisò Adeline. "A volte riesco a vedere cosa siamo realmente. Non ricordi, non corpi... Ombre, dietro di noi, in attesa…"
“Il gioco della devozione” è un thriller psicologico scritto dall’autore S.R Master; ed è il suo secondo romanzo. Ha una trama complicata, difficile da digerire man mano che le pagine scorrono tra le nostre dita e la storia si delinea. I colpi di scena non mancano, e ognuno ti lascia senza fiato. È diviso in due parti: la storia raccontata dalla protagonista principale, Adeline, in prima persona, nel presente del 2015; e quella raccontata da un “narratore onnisciente” da tutti i protagonisti nel 1997-98. Questo sbalzo temporale aumenta lo stato di ansia e angoscia, e ne invoglia la lettura dalla prima fino all’ultima pagina, ma, soprattutto, molto utile per capire l'evolversi di tutte le vicende. La scrittura non è particolarmente complicata ma, molto descrittiva, piena di dettagli sulle caratteristiche dei personaggi e sulla vicenda. Ho apprezzato la forte e coraggiosa personalità di Adeline, che combatte tra la verità e l’amore che vorrebbe meritare. Sono sicura che la fine vi lascerà senza fiato, esattamente com' è accaduto a me. Per questo, vi consiglio di non arrivare a conclusione affrettate e lasciatevi trasportare dalla penna dell’autore. Vi lascio con la solita frase del libro, che spero possa invogliarvi di più a chi ama questo genere come me.“Mi sento invadere da una sensazione di deja-vù. [...] Lo so, perché è come se avessi già vissuto questo momento migliaia di volte. […] Le pareti della stanza sembrano dilatarsi all’improvviso, la mia mente si muove come la macchina da presa in un film di Hitchcock. È ridicolo: questo potrebbe significare qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa. Ma non è così, perché adesso, legata alla poltrona nel cinema della mia mente, riesco a vedere tutto: […]” Buona lettura da







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