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mercoledì 10 aprile 2019

Recensione libro "A un metro da te" di Rachael Lippicott, Mondadori

Recensione libro
A un metro da te di Rachael Lippicott
Mondadori
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Scheda tecnica

Titolo: A u metro da te
Autoredi Rachael Lippincott, Mikki DaughtryTobias Iaconis
Editore: Mondadori
Pagine: 236
Formato: Kindle e copertina rigida
Pubblicazione: 5 Marzo 2019
Genere:  Narrativa contemporanea


A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga...

E’ possibile vivere un amore impossibile?”
Stella ha solo 17 anni, e il suo sogno sarebbe vivere emozioni ed esperienze come i suoi coetanei, se non fosse che la sua vita è scandita dall’incubo della fibrosi cistica. Una malattia molto grave che attacca i polmoni, e che la costringe a lunghi periodi in ospedale fin da quando era bambina, seguendo diligentemente le cure e creando addirittura un canale youtube dove racconta a tutti la sua esperienza tramite dei video, e un' app per poter ricordare sempre le numerosissime medicine senza sbagliare.
La sua unica speranza di diventare grande è ricevere un trapianto di polmoni, e per far si che questo avvenga senza rischi, deve sempre rimanere almeno a due metri di distanza da ogni malato di fibrosi cistica ricoverato nel suo stesso reparto, per evitare il rischio di trasmettersi infezioni a vicenda.
E capisco che sto facendo quello che mi sono sempre ripromesso di non fare. Desiderare qualcosa che non potrò mai avere.
Essendo cresciuta in ospedale, tutto il personale del reparto la coccola come una figlia, sostenendo lei e la sua famiglia nel loro difficile percorso; inoltre trova Poe, un suo coetaneo condannato al suo stesso destino, che diventa da subito il suo migliore amico, anche se i due ragazzi possono parlarsi e interagire solo a distanza o tramite l’aiuto del computer.
Tutto cambia quando, durante i suoi giri fuori dalla stanza incontra Will, un malato di fibrosi cistica ribelle e poco incline a seguire le cure; Stella si rende subito conto che in lui c’è qualcosa di diverso, e cerca di aiutarlo convincendolo ad usare la sua app per ritrovare motivazione e voglia di curarsi per poter stare meglio.
I due ragazzi iniziano a frequentarsi, anche se in modo clandestino e inevitabilmente si innamorano, ma potrà esserci un futuro per loro?
In quel momento capisco che quella “cosa” fra noi non è finita. E’ appena iniziata.
Potranno, nonostante la distanza obbligata, stare vicino l’uno all’altra per raggiungere il complicato traguardo della guarigione?
L’unica cosa peggiore di non poter stare con lei o vicino a lei sarebbe vivere in un mondo in cui lei non esiste più. Soprattutto se per colpa mia.
Un libro scritto in maniera semplice, che diventa subito una storia molto toccante e intensa; ogni capitolo è affidato in maniera alterna ai due protagonisti, che in prima persona ci fanno vivere le loro emozioni e sensazioni più vere.
E’ una storia d’amore, d’amicizia, di famiglie perse per sempre e ritrovate, il tutto vissuto in un calderone di emozioni che solo chi vive il difficile percorso di una  malattia riesce a comprendere davvero.
Stella e Will sono circondati da persone che li amano e li aiutano, ma è solo condividendo la stessa voglia di uscirne che si riesce a dividere per due la paura e tutto a poco a poco sembra più semplice.
Ma Stella e Poe mi hanno fatto desiderare ogni secondo che posso guadagnare. E questo mi terrorizza più di ogni altra cosa.
La fibrosi cistica è una malattia che porta via molto, e ai ragazzi quei due metri sembrano una vera cattiveria, perché una persona malata spesso vuole solo essere abbracciata; un abbraccio vero e sincero è la migliore medicina, riesce davvero a mettere tutto al proprio posto.
Faccio liste di cose da fare e le depenno, cerco di tenermi occupata, inghiottendo il mio lutto e il mio dolore, perché i miei genitori non vengano consumati dai loro.
Ho avuto la fortuna di conoscere una malato di fibrosi cistica che ce l’ha fatta, un concentrato di forza e positività da cui tutti dovrebbero prendere esempio; mai arrendersi quindi, bisogna lottare ogni momento per noi stessi, e per chi ogni giorno ci sta accanto regalandoci un sorriso e un po’ del suo tempo, doni preziosi che fanno star bene davvero.
Stella e Will si prendono per mano e provano a salvarsi a vicenda, non aggiungo altro perché ogni pagina da sola regala un’emozione grande.
Leggetelo! Sperando che il film ora nelle sale non deluda le aspettative e le sensazioni regalate dalla lettura.
E’ sempre stata Stella a trovarmi per prima.

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