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mercoledì 6 ottobre 2021

Recensione libro "La quercia dell'orfano" di Cristiano Pedrini"

 Recensione libro "La quercia dell'orfano" di Cristiano Pedrini"

Scheda tecnica
Titolo: La quercia dell'orfano
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Youcanprint
Genere: Romanzo rosa/ narrativa contemporanea
Formato: ebook e cartaceo
Pubblicazione: 21 Settembre 2021
L'abbaziadi Saint-René d'Angers, sorge da secoli sulle colline che circondano il villaggio di Sainte-Eulalie, forse a voler proteggere quel luogo della Francia centrale dove il tempo sembra essersi fermato. La Reverenda Madre Antoinette e le sue consorelle attendono con gioia l'arrivo di René Fontaine. Ventuno anni prima, era stata proprio la donna a trovarlo in fasce sotto una quercia in una fredda mattina di novembre. René oggi è uno dei modelli più famosi e richiesti di Francia, ma nonostante il suo successo è rimasto un ragazzo con i piedi per terra ed ora pensa sia giunto il momento di trascorrere alcuni giorni di vacanza nel luogo dove venne ritrovato, sperando di scoprire qualcosa di più sui suoi natali. In quel soggiorno, il giovane incontrerà molte persone: Maxime, un intagliatore del legno, Martin de Rohan, appartenente ad una nobile famiglia della regione, e un solitario e misterioso lupo che sembra seguirlo ovunque, quasi a volerlo proteggere dal suo stesso passato che potrebbe emergere di colpo, travolgendolo. Queste presenze renderanno la visita di René assai diversa da quella che aveva immaginato, squarciando il velo che da sempre cela le sue vere origini.
Cristiano Pedrini non mi delude mai; ogni qualvolta mi accingo a leggere un suo libro, le emozioni sono assicurate. La sua penna riesce ad emozionarmi, a farmi riflettere, a guardare la vita con occhi diversi: gli occhi della speranza di vivere in un mondo migliore; un mondo in cui l'amore con le sue mille sfaccettature aiuta a superare le difficoltà e ad abbattere le barriere mentali e psicologiche che ci rendono ciechi e sordi ai veri sentimenti della vita. Un mondo pennellato dai colori della fratellanza, dell'amicizia e dell'amore; i suoi libri sono una tavolozza ricca di colori caldi che dipingono la bellezza dell'anima e la bellezza paesaggistica. Già dalle prime battute di lettura, ho avuto la sensazione di vedere quelle scene non solo leggerle; la lettura si è trasformata improvvisamente in immagini visive reali e io teletrasportata in quell'auto accanto a René Fontaine lungo il viaggio verso l'abbazia di Saint-René d'Angers e sotto la grande quercia; io ero là a raccogliere la cesta che ospitava quella piccola creatura abbandonata al freddo. Sensazioni che pochi libri riescono a suscitare in me; sarà il suo stile linguistico ricercato, sarà la fluidità discorsiva con cui racconta gli eventi a rendere le storie scritte da Cristiano, reali e vivide. Quel piccolo bambino, cresciuto da un gruppetto di suore e adottato da una famiglia "particolare", una famiglia "arcobaleno", ritorna dopo 21 anni sotto quella quercia alla ricerca delle sue origini. Cosa spinge una famiglia ad abbandonare il proprio figlio? Cosa spinge una madre a lasciare al freddo una piccola creatura? Quello che scoprirà Renè ha dell'incredibile che in un primo momento sembra destabilizzarlo, per poi trasformare tali emozioni verso obiettivi positivi e redditizi. Ma, vi sembrerà strano, il protagonista secondo me, non è Renè, ma la "quercia" , simbolo di forza, vitalità e speranza che appare spesso nel racconto in tutta la sua grandezza e imponenza e rischia di pagare per gli errori commessi dagli umani. La storia si articola tra passato e presente, ricordi e flasback continui che aiutano il lettore ad entrare dentro la storia, e rappresentano il filo conduttore nella vita di Renè. Questo salto temporale avviene all'interno di uno stesso capitolo con una tale maestria da tenere alta l'attenzione del lettore. Inoltre, come tutte le storie di Cristiano, anche questo libro, vuol essere una lezione e un esempio civile e sociale nei confronti di alcuni temi fondamentali molto discussi come l'omosessualità e l'adozione , una lezione che spero sia utile agli scettici, omofobi e falsi perbenisti chiusi nella falsa ed ipocrita idea che i bambini siano un diritto esclusivo delle famiglie eterosessuali. Il messaggio di Cristiano è che i figli hanno bisogno non solo di beni materiali ed essenziali, ma soprattutto di amore, calore, indipendentemente se arrivi da un papà e da una mamma, o da due mamme, o due papà. Ringrazio Cristiano per il suo impegno profuso riguardo tali tematiche sociali, la scrittura e la letteratura così come la musica, riuscirà un giorno a cambiare il mondo e ad abbattere quella siepe di pregiudizi nei confronti di ogni forma di amore che offusca le menti degli uomini. 
Lettura consigliata a tutte le fasce d'età per la mancanza di scurrilità, turpiloquio che potrebbero disturbare la sensibilità di molti. Ogni pagina è una poesia, una pennellata di colore grazie all'utilizzo di un linguaggio ricercato ma semplice allo stesso tempo. Buona lettura a tutti. Aprite il vostro cuore all'amore e al perdono. 











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