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venerdì 4 settembre 2020

Recensione libro Il fantasma dell'abate: La tentazione di Maurice Treherne, di Louisa May Alcott, tradotto da Isabella Nanni

Recensione libro 

Il fantasma dell'abate: La tentazione di Maurice Treherne, di Louisa May Alcott, tradotto da  Isabella Nanni

Il fantasma dell'abate: La tentazione di Maurice Treherne (Gli Intramontabili Vol. 2) di [Louisa May Alcott, Isabella Nanni]
Scheda tecnica
TitoloIl fantasma dell'abate: La tentazione di Maurice Treherne
AutoreLouisa May Alcott
Traduzione: Isabella Nanni
Genere: Narrativa classica
Pagine: 87
Pubblicazione: 10 Luglio 2020
Formato: Kindle e copertina flessibile
Inghilterra, seconda metà del XIX secolo. Maurice Treherne è il rampollo del ramo cadetto della nobile famiglia inglese dei Treherne. Una volta rimasto orfano, viene accolto in casa dagli zii e stringe un vincolo particolarmente profondo con il cugino Jasper, suo coetaneo, con cui condivide piaceri e avventure tipiche dei giovani delle classi agiate.Nel corso di un soggiorno a Parigi i due cugini sono coinvolti in un misterioso scandalo che li costringe a lasciare in tutta fretta la capitale francese. Durante il viaggio di ritorno la nave su cui si sono imbarcati naufraga; Maurice salva la vita al cugino rischiando la propria e resta paralizzato alle gambe. Tornati in Inghilterra le sventure continuano a perseguitare Maurice che si ritrova inspiegabilmente diseredato dal vecchio zio e lasciato al buon cuore del cugino.Solo la dolce compagnia della giovane Octavia, la sorella di Jasper, sembra offrirgli un conforto insperato e ridare a Maurice la speranza di un amore puro, contrastato però dalla madre di lei che auspica un’unione diversa. In occasione di una festa a casa dei Treherne un anno dopo l’incidente che gli ha stravolto la vita, il passato ritorna a minacciare le prospettive di Maurice, che sarà più volte tentato di svelare il mistero che circonda gli eventi di Parigi, venendo meno alla parola data. Ma una strana presenza darà una svolta inaspettata alla vita di tutti…Dall'autrice di "Piccole donne" un romance gotico molto diverso e appassionante.
Louisa May Alcott è una scrittrice da pochi apprezzata per il suo stile “classico” a tratti noioso con cui caratterizza le sue storie.  Ha scritto vari racconti e romanzi anche sotto pseudonimo, ma  il suo successo è dovuto a “Piccole donne” chi di noi non l’ha letto o fatto leggere alle sue figlie? Ovviamente leggendo i suoi romanzi, si ha la sensazione che siano tutti uguali, che la trama sia sempre la stessa, ma cambiano solo i personaggi e le location. Ma ovviamente, approcciandoci alla lettura classica, dobbiamo innanzitutto contestualizzarla al periodo in cui tali storie sono ambientate; perciò non potremmo mai trovare l’immagine di una donna emancipata  sessualmente, ma un’immagine di donna che cerca di “accaparrarsi” il partito migliore e fare un buon matrimonio soprattutto “economico”. E questa immagine, risulta sgradita ai nostri occhi. Ma il romanzo breve di cui sto qui a parlarvi, tradotto da Isabella Nanni, è un racconto in cui si unisce anche una componente di giallo, mistero, gotico, paranormale. Il fantasma dell’abate è stato scritto con lo pseudonimo di A.M. Barnard e sembra di ritrovare lo stesso stile di Charles Dickens nella parte “gotica” e di Jane Austen, nella parte degli amori difficili intessuti da una rete familiare. Maurice ed Edith, un amore contrastato da un forte legame di amicizia quasi  fraterno; contrastato da interessi economici  ed intessuto da pregiudizi nei confronti della disabilità.
Isabella Nanni è riuscita a riportarmi indietro nel tempo, quando le mie uniche letture erano i classici; quando sognavo di trovare il grande amore e il principe azzurro; quando ascoltavo da credulona i racconti sui fantasmi e gli spiriti maligni raccontati dalla nonna.  Il racconto è riuscito a catturare la mia attenzione e penso che i classici abbiano tanto da raccontarci ed abbiano una morale alta. Non sto a qui a parlarvi di questioni  tecniche del libro, refusi, errori o mancanze, lascio ad altri questo arduo compito; a me piace trasmettere le sensazioni e le emozioni trasmesse dal libro, affinchè, tramite me, giungano a tutte voi, sono insomma un "conduttore" di sensazioni. Leggete i classici, sono l’elisir di giovinezza del nostro cervello e un ottimo ricostituente per il nostro cuore. Complimenti  Isabella, sei riuscita a catalizzare il mio interesse e a calamitare i miei pensieri sulla storia che leggevo, oltre che a farmi ritornare indietro nel tempo di qualche anno. 


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