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lunedì 27 luglio 2020

Recensione libro Vieni da me di Lia Carnevale

Recensione libro 
Vieni da me di Lia Carnevale
Scheda tecnica
Titolo: Vieni da me
Autore: Lia Carnevale
Genere: Narrativa contemporanea
Formato:  Kindle
Pubblicazione: 28 Giugno 2020
Il destino con Viola non è stato clemente. Abbandonata dai suoi genitori è stata costretta a crescere da sola, tra case famiglie e amicizie sbagliate, tra dolori e piccole gioie Quando finalmente la vita sembra averle dato una seconda possibilità arriva un uomo a intralciarle il percorso.
Niente è come sembra. Tutto può accadere. Ogni certezza può crollare e la vita non sarà essere più la stessa.

Vieni da me di [Lia Carnevale]

"Vieni da me" è un romanzo di grande impatto psicologico già a partire dal prologo. Quando si parla di sentimenti e sofferenze, di vita vissuta decisa dagli altri, quando parliamo di impotenza di fronte alle vicissitudini della vita, non si può far altro che inchinarsi  e leggere con tanta umiltà. Viola è costretta ad accettare il suo essere orfana  e a vivere in un orfanotrofio, accettando passivamente lo scorrere degli anni in solitudine e chiudendosi in mille domande senza risposte, tra cui padroneggia “Perché mi hai abbandonata”?
“Ho passato troppo tempo a chiedermi come la donna che mi ha portato in grembo per nove mesi, che mi ha nutrito con il suo sangue, possa essersi sbarazzata di me senza farsi viva. Lei avrebbe dovuto prendersi cura di me, attaccarmi al seno e nutrirmi…che ti insegna a camminare e a rialzarti quando cadi...ma tutto questo io non l’ho mai vissuto, a me tutto questo è stato negato”
...ma il tempo si dice, cura tutte le ferite, e pian piano, Viola diventa vittima di se stessa e del suo destino, finchè non incontra Lui; colui che pensava fosse il suo “cavaliere” senza macchia e senza peccato giunto col suo cavallo bianco per salvarla e portarla lontana da quell’incubo chiamato orfanotrofio.
“Non è facile dimenticare, perché anche se non vuoi, di notte i mostri tornano, sempre”
Ma anche stavolta il destino, gioca con in suoi sentimenti …altro che senza macchia e senza peccato.
“Il dolore si trasforma in rabbia. Rabbia per il destino a cui ci hanno costretto a sottostare. Rabbia perché non dimenticheremo mai. Rabbia perché per tutta la vita ci troveremo a fare i conti con il senso di abbandono”.
Rabbia e frustrazione accompagnano Viola, diventando i suoi amici del cuore e aiutandola a riscattare la sua vita e a darle la motivazione, di andare avanti ed amare solo se stessa.
“Noi siamo il riflesso delle nostre esperienze. Ci colorano, ci emozionano, ci formano. Ho sempre vissuto nell’ombra, annebbiando i pensieri di pessimismo e cinismo, ottenebrando qualunque cosa intorno a me, dando la colpa a qualcosa che mi ha ferita, ma che non ho mai cercato di combattere. Ho deciso di reagire. Ho deciso di essere forte. Non ci sarà più nessuno in grado di decidere per me. Così come l’acqua, niente può fermare un mare in tempesta”
Dopo anni finalmente, Viola, insieme alla sua amica di sventura, Anna e a Federico, ritrova se stessa, la propria dignità e il prorpio equilibrio…ma sul suo collo alita ancora l’ombra di quel "Lui" senza peccato che la perseguita e di un nuovo Lui che entra improvvisamente nella sua vita stravolgendola. Ma è un caso oppure… 
Le pagine scorrono veloci e incessanti; vari sentimenti hanno colpito me lettrice nel corso della lettura e che mi sono serviti da input per proseguirne la lettura; profilo psicologico ben delineato della protagonista; linguaggio semplice ma curato nei minimi dettagli; storia avvincente; capitoli brevi , facilmente fruibili e mai noiosi, contrassegnati dal nome dell’io parlante; scritto in prima persona, il racconto di Anna diventa una confidenza tra vecchie amiche e il racconto di quel “Lui” diventa un messaggio foriero di persecuzione e paura.
Quel “Lui” mai menzionato dall’autrice con un nome proprio, atto a sottolineare il buio della sua anima che vuol trascinare Viola a vivere una vita nella menzogna e nelle tenebre.
Finale per me deludente e precipitoso;  è come se l’autrice avesse voluto chiudere in fretta la storia; naturalmente dopo un prologo col botto, coinvolgente come non mai, dopo un percorso di vita raccontato nei minimi dettagli senza nulla tralasciar, mi sarei aspettata, un “qualcosa” di più, un imprevisto, che mi avrebbe colpita e rimasto nei miei ricordi per un po’ di tempo. Si sa che la fine di un romanzo non significa la fine della storia, in quanto in ciascuno lettore,  la storia resta nella sua testa per un lunghissimo tempo;  ma non penso accadrà in questo caso. Mi ricorderò di Viola, della sua caparbietà, della sua dignità di donna, della sua forza,  ma non del finale.
Lettura consigliata a tutte le donne che si arrendono alla vita e sopravvivono senza lottare!!!
“Io non vivo abbastanza. Programmo ogni cosa. Pondero ogni mia scelta. Sono un robot e , nonostante mi senta felice di dove sia arrivata, mi chiedo se mi ritengo pienamente soddisfatta. Se non osi, non senti la vita…adesso lo avverto, pompare forte e mi piace…mi piace questa sensazione che mi fa sentire una persona normale. Normale ed entusiasta"


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