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giovedì 23 gennaio 2020

Recensione libro Io sono nove di Federico Stopani


Recensione libro
Io sono nove di Federico Stopani

Scheda tecnica
Titolo: Io sono Nove
Autore: Federico Stopani
EditoreIndependently published
Genere: Gialli
Pubblicazione: 9 Gennaio 2019
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pagine: 327
La storia di un uomo, arrivato ai vertici del suo impegnativo settore e che in questo modo porta ai vertici anche questa città e poi cade, sempre più rovinosamente. Dunque anche la Storia: di una città, di com'era prima, di come diventò, in alcuni anni memorabili e forse, di ciò che avrebbe potuto diventare. Scrittura e sceneggiatura intrecciano le due dimensioni, individuale e collettiva. 
"Io sono nove" di Federico Stopani è un giallo/ thriller ambientato nel mondo della vela; un romanzo che si differenzia dagli altri dello stesso genere, per questa particolarità, in quanto racconta un caso di ingiustizia sociale e civile organizzata e architetta all’interno dello splendido mondo del mare che viene sporcato da complotti ed intrighi. Un’altra particolarità del romanzo è che i personaggi non sono menzionati tramite il loro nome di battesimo, a partire dal protagonista, “Nove”, ma dal nome in cui vengono riconosciuti e catalogati dal personaggio, il che rende la storia e l’evolversi delle vicende, ancora più intriganti e se debbo essere sincera, molto realistiche. A quanti di noi non è capitato di accollare un nomignolo ad amici e parenti? Ritroviamo così il Gobbo, Alverman, l’Anima, Caino, Balbetta, il Tessitore, lo Straniero, il Collo, il Campione, l’ Umile, il Nano, Lucifero, Barabba, Smilzo, il Gatto, la Volpe, il Burattinaio, persone che hanno contribuito alla rovina di Nove, alla denuncia, alla condanna, all’umiliazione. La vicenda del romanzo si svolge a Trieste la stupenda città della bora, città di Porto…
“…quel meraviglioso panorama: il blu del mare nel golfo in quella porzione di costa croata e slovena, avvolto e sormontato dal verde intenso dei boschi, dei terrazzamenti e delle doline.”
 …che vede fiorire la Nations Cup della Vela, un torneo per le Nazionali, un grande progetto di Nove, cresciuto nel magico mondo della Vela, tanto da trasformarlo in un lavoro;
Fino a quel momento i velisti erano sempre stati considerati, dal grande pubblico, atleti di livello inferiore, perché il loro sport, nella comune opinione, richiedeva solamente grandi patrimoni, poco fisico e scarsa preparazione”
…ma per ottenere ciò ha bisogno di collaboratori e professionisti che lo porteranno alla rovina, in quanto non ha fatto i conti con gli interessi politici che gravitano intorno ad un qualsiasi progetto fiorente di ogni città. Nove, pecca di ingenuità e cade nella rete di uomini senza scrupoli, che vendono la propria anima ed amicizia, per quei famosi 30 denari che noi tutti conosciamo.
Alla fine era stato venduto e gettato in pasto all’opinione pubblica, quella che ti condanna solo in base ai sospetti, alle voci , alle bugie più grandi; lui era il mostro da sbattere in prima pagina con una cortina fumogena di infamie…”
 Nove è un pochino Edmond Dantes ma in versione sportiva. Le vicende si svolgono in una sola notte, notte che trasforma un campione, imprenditore ed artigiano, in un serial killer che decide di farsi giustizia da solo…
io non sono un serial killer, sono semplicemente il carnefice designato, il boia che un sistema debole e colluso non ha mai nominato”.
 Nove riveste i panni di Charles Bronson, nel film “Il giustiziere della notte” del 1974; una notte in cui tutto accade in modo sincronizzato e perfettamente organizzato. Un viaggio che cambierà il destino di tanti uomini.
“…era perfettamente inutile sostenere che il tempo sia galantuomo, che alla fine avrebbe avuto giustizia e tutti si sarebbero scusati con lui; avrebbe dovuto vivere almeno quanto un vampiro o un highlander per vedere finalmente ottenere giustizia da quel falso galantuomo che risponde al nome di Tempo.”
Linguaggio curato e ricercato; descrizioni dettagliate che rendono il libro un mix di cultura e geografia; suspense ai massimi livelli; stupore e meraviglia fanno da garante. Lettura consigliata a tutti gli amanti del genere e non, che finalmente leggeranno una nuova storia ambientata in una stupenda città e in un nuovo mondo sportivo che non sia il calcio. Finale inaspettato che stimola a riflettere su ciò che veramente si è letto e la domanda sorge spontanea: “ Ho veramente letto un libro oppure è stato solo un incubo?” Un libro che potrebbe essere raccontato al cinema ed entusiasmare un pubblico vasto. 


4 commenti:

  1. Grazie Emanuela una recensione davvero spettacolare e graditissima. Sei riuscita a rendere esattamente quello che desideravo comunicare aldilà del thriller!

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  2. Sono d’accordo il libro è veramente entusiasmante e ben scritto!! Bravo Bravo Bravo Federico!!!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. scritto molto bene, dopo averlo letto mi sono documentata sull'autore, consultando la rete https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/11/26/news/la-truffa-costa-534mila-euro-a-federico-stopani-1.12513464
    e i quotidiani dell'epoca che hanno dato molto risalto alla truffa perpetrata ai danni della comunità, la storia raccontata dai giornali e dai processi risulta essere diversa. Ciò non toglie la capacità dell'autore nel trasformare la storia in un romanzo avvincente. Un pò come quei tanti best sellers scritti da condannati (giustamente o ingiustamente) che una volta pubblicati sono stati premiati dal successo di vendita del book e del botteghino cinematografico.

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