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lunedì 15 luglio 2019

Recensione libro "Nella purezza di Giorgio Montanari", Bertoni Editore

Recensione libro

Nella purezza di Giorgio Montanari
Bertoni Editore
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Scheda tecnica

Titolo: Nella purezza
Autore: Giorgio Montanari
Editore: Bertoni
Genere : Poesie
Formato: copertina flessibile
Pagine: 76
Pubblicazione: 23 Maggio 2019
Ho iniziato a percorrere il viaggio tra i libri e i sentimenti di Giorgio Montanari, leggendo “ Finzioni di poesie” (la cui recensione troverete all’interno del blog) ed eccomi qui a proseguire quel viaggio con la raccolta “Nella purezza”. Analizzando il titolo (essendo un libro di poesie è necessario a mio dire, analizzarlo), ci addentriamo “nella purezza” del cuore e dell’anima dell’autore, che la denuda dall’egoismo e dalla superficialità, esponendo al lettore le sue fragilità e incertezze.  Il libro strutturalmente è formato da tre parti, ciascuna delle quali racchiude 12 poesie, che rappresentano i tre momenti principali della vita di ciascuno di noi: la vita, la morte e la rinascita, la ciclicità della vita racchiusa nella ricerca filosofica dell’essere. L’autore ripercorre nelle sue tre parti, il tema dell’unicità dell’essere trattato nell’antichità da vari filosofi a partire da Parmenide:l’uomo (L'Essere) è Uno e indivisibile perché, se fossero due, occorrerebbe postulare una diversità; ma qualcosa che sia diverso dall'Essere non può essere, perché sarebbe allora un non-essere; nella prima parte del libro, si racconta “L’UNO”, l’essenza, la propria solitudine:
“Uno come la vita
Uno, solitudine non colmata
Uno, sono io…”
…ma Platone, si troverà ad affrontare la questione: come e perché dall'Uno hanno origine i molti? Giorgio risponde nella sua seconda parte: dall’UNO scaturisce il DUE, ossia l’uomo si evolve, vive, si confronta, cresce attraverso i propri errori e i propri ricordi e si rifugia in quel DUE fatto di abbracci;
Ci si evolve, quindi due
Due, razionale e onirico nello stesso cervello
Due, l’equilibrio fra bene e male
Due, nella purezza di un abbraccio…”
…ma poi la vita (secondo il corso ciclico), ferma la sua corsa nella morte (che potrebbe anche essere letta in modo metaforico nel momento in cui l’individuo dopo un’attenta introspezione ed analisi di se stesso, si rialza, ricomincia la corsa ancora più forte di prima e diventa TRE, ossia un immenso bagaglio culturale e tutto riprende vita e tutto inizia. “La fine è sempre l’inizio di tutto” scrive l’autore nella parte finale:
“Tre, come la vita, la morte e la rinascita
Tre, ospita l’Uno e il Due nel proprio Io
Tre, la cui chiave è uno…”
Un viaggio introspettivo e filosofico; un riflesso allo specchio delle nostre paure e fragilità che molto spesso riflettono un’immagine effimera e artificiale. Uno specchio rappresentato dalle poesie presenti all’inizio di ciascuna parte, (metaforicamente parlando), da due colonne, che possono essere lette o dall’alto verso il basso o lateralmente; ma vi consiglio di leggere dall’alto verso il basso e avrete la sensazione di leggere voi stessi riflessi nello specchio magico ad effetto placebo… vi sentirete più leggeri
  Nasciamo          Cresciamo
Nella purezza.  Nell’ipocrisia
Leggere le poesie di Giorgio, aiuta a sentirsi meglio, a lenire i dolori dell’anima, perché condividere dolori, sofferenze è la migliore terapia.
I componimenti non rispecchiano una metrica classica, i versi sono sciolti con accenti giusti che creano una giusta musicalità, ma, non sono legati  da schemi precostituiti di strofe e rime (quasi totalmente assenti, per me l’unica mancanza o pecca di Giorgio); a volte ai versi sciolti, si unisce qualche verso libero, magari più lungo degli altri; insomma, le poesie di Giorgio, rispettano una metrica contemporanea che crea ritmo e musicalità nonostante la voglia di liberarsi dalle catene degli schemi formali e tradizionali. Ciascun poeta,  segue differenti percorsi personali; oggigiorno la poesia è diventata una cosa strettamente personale, lo sfogo, una terapia  e “Nella purezza” (ripetuta spesso nelle poesie) è inconfutabile ciò, in quanto i versi scritti, più che definirli “poesia”, mi sembrano siano riflessioni filosofiche, degli appunti personali dell’autore trasferiti nei versi; il linguaggio è semplice, comprensibile ed il messaggio è chiaro come la luce del sole: non siamo soli sul pianeta Terra e dobbiamo essere in grado di modificare e smussare noi stessi per non restare UNO, per non incorrere in gesti egoistici, ma siamo DUE, TRE, siamo un tutt’uno con l’universo e come diceva il grande Aristotele: “l’uomo è un animale sociale”, perciò ha bisogno anche degli altri per potersi esprimere.. ma sempre più solo come ribatte Jean Baudrillard, filosofo e sociologo francese. 
Libro consigliato come terapia dell’anima; leggere le poesie aiuta a vivere meglio, molto più della prosa. La poesia è diretta e i suoi effetti sono immediati ed efficaci…
Buona lettura!!!



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