Recensione libro in anteprima
La vita al crepuscolo di Massimo Prevete
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Scheda tecnica
Titolo: Dream Halls , la vita al crepuscolo dei sogni
Autore: Massimo Prevete
Editore: Independently published
Genere: Young Adult
Pagine: 235
Pubblicazione: 4 Luglio 2019
Formato: copertina flessibile e Kindle
Volendo dare ascolto alle voci di corridoio, Richard Neumann era un ragazzo fortunato. Estremamente fortunato. Almeno, così mormorano alle sue spalle buona parte degli invidiosi concittadini. Il padre è un ricco imprenditore di città, che ha costruito le sue fortune con il sudore della fronte. Chiudendosi a riccio nel suo piccolo mondo caratterizzato da un’unica costante: il lavoro nudo e crudo. E Richard è il classico rampollo di una famiglia che famiglia non era mai stata. Unico erede di quella Phonetic Enthronement che dominava in lungo e in largo sull’economia della metropoli. Quando Rich si appresta a uscire dal circolo vizioso dell’adolescenza, è ormai un perfetto doppiogiochista di professione. Nel corso degli anni ha imparato a dare alla gente ciò che la gente si aspetta da lui, nascondendo i lati più eccentrici del suo carattere. Ma il vero io di Richard riemerge ogniqualvolta lui ne ha la possibilità, nei meandri della Wonderland che costituisce la forma più immediata e trasgressiva di divertimento a Chromium. Le sue serate alla Wonderland subiscono però un arresto improvviso. Il morbo sconosciuto che attanaglia la metropoli comincia a mietere vittime su vittime. L’assembramento di magazzini che consentono al giovane di dissolvere in segreto la sua identità in un perverso moto di ribellione vengono minacciati dal propagarsi della patologia. I depositi sono sequestrati dal comune, a causa dell’imminente emergenza sanitaria. Mentre le persone attorno a lui cadono preda di un coma misterioso, l’una dopo l’altra, Richard riesce solo a rabbuiarsi per la perdita del prezioso passatempo.
La vita al crepuscolo dei sogni di Massimo Prevete è un
romanzo che non riesco ad inquadrare in un genere prestabilito dai canoni della
letteratura; leggendo a volte si percepisce un accenno alla distopia, a volte
una lettura di narrativa contemporanea con sfumature psicologiche. Ma comunque
racconta una storia di solitudine, inquietudine e insofferenza, disinteresse e
assenza di un padre che pensa di sostituire la sua presenza col Dio Denaro. Tempo
fa, negli anni della mia giovinezza, la TV, trasmise una soap opera dal titolo:
“ Anche i ricchi piangono”, non so quanti di voi, l’abbiano vista; leggendo il romanzo,
i ricordi sono venuti a galla e ho strettamente collegato il protagonista
Richard detto Rich alla soap opera.
“Lui era tutto e al contempo era niente”
Richard è figlio unico di un importante imprenditore, perciò
apparentemente ha tutto; ma purtroppo l’apparire e l’essere sono nettamente l’opposto
come ci dimostrano molte teorie filosofiche.
“Quando io guardo nello spazio, non vedo stelle ma persone.
Persone intrappolate in una realtà che non è la loro, privati della libertà di
essere se stessi. Individui intrappolati in un enorme manto scuro, un vortice
senza forma che risucchia la loro anima, modellandola secondo connotati diversi
da quelli che noi ci riconosciamo, restituendoci immagini riflesse dissimili
dagli originali”
Richard soffre di non essere ciò che desidera, perciò si
crea un suo mondo parallelo per poter sfogare i suoi istinti ed esser
finalmente se stesso senza paura di esporsi. Questo suo mondo prende il nome di
Wonderland, un luogo di “perdizione e puro divertimento”. Di primo acchito, vi sembrerà di leggere la classica storia di un figlio di papà viziato, ma proseguendo, vien
fuori una sofferenza psicologica che sviluppa empatia tra il lettore e il
protagonista. Ovviamente la storia si tinge di giallo e di mistero da metà
libro in poi, con la comparsa di Celine. Chi è Celine? E’ veramente colei che
dice di essere oppure ancora una volta siamo di fronte ad un prodotto della
società scaduto? Cosa spinge Celine nella vita di Richard? E cosa accade
intorno a loro? Situazioni nuove che impediscono a Richard di frequentare il
Wonderland e riempire la sua vuota esistenza e al lettore di protrarne la
lettura fino all’ultima pagina. Ma ad un certo punto, l’autore, ha preferito non
approfondire il “mistero”, quindi lasciarlo da cornice alla storia, per acuire
la parte psicologica; questo aspetto mi ha un po’ intristito, è come se avesse
troncato la storia lasciandomi in sospeso tra mille domande e mille dubbi.
Spero in un proseguo della storia e che l’autore ci stia riservando delle
sorprese.
Il linguaggio curato, ricercato e classico, rendono la
storia accattivante, la trama e l’ambientazione coinvolgono e meravigliano il
lettore inducendolo a compiere un’autoanalisi su ciò che vorrebbe essere. L’apparire
è solo felicità effimera scandita dal tempo della nostra vita che ci porta via
gli anni migliori e scivola in quella che Bauman aveva definito una “società
liquida”.
Peccato per quella troncatura, il mio giudizio sarebbe stato
migliore. Lettura consigliata.
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