Segnalazione "Frittelle al miele e altre dolcezze" di Pitti Duchamp edito Dri Editore, da oggi online ma in preorder già da ieri
SCHEDA PRODOTTO
Titolo: "Frittelle al Miele e altre Dolcezze"
Autore: Pitti Duchamp
Editore: Dri Editore
Genere: Regency
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio: ufficiale
8 maggio
Ben educata, composta, ricca, di nobili natali e bellissima.
E che stia al posto suo. Questo cerca in una donna l’integerrimo Magnus Ashley
duca di Camden quando emerge dai suoi doveri politici e lavorativi per
partecipare alla Stagione mondana londinese e cercare moglie. L’accusa di
tradimento mossa a uno dei membri più onesti del ton, lord Starrington, lo
distoglie però dal suo intento costringendolo ad avvicinarsi a Lisette, la
figlia del traditore. Apparentemente bruttina, cicciottella, povera, sempre provvista
di dolciumi e di un sorriso disarmante, Lisette
non accetta slealtà. Da nessuno. Neanche da suo padre, neanche da un
duca… eppure un vassoio di frittelle al miele può risolvere molte cose.
Pitti Duchamp, dopo essersi cimentata con notevole successo
in vari storici propriamente detti, pubblica per la prima volta con noi
qualcosa di diverso. Sempre uno storico classico ma con una connotazione
decisamente più rosa. Che poi classico è di sicuro un azzardo, poiché la
protagonista non è di certo la classica lady filiforme, bellissima ed austera.
Tutto l’opposto. Ma di una simpatia, coerenza morale e bravura culinaria che vi
conquisterà di sicuro. E vi divertirete! Insomma… brava Pitti!
“Chi siete?” chiese lui. Aveva una voce cavernosa, piena di
sonno e di saliva. Lisette la sentì entrarle nelle orecchie, rimbalzarle in
testa e poi fare il giro completo del suo
corpo fermandosi sotto lo stomaco.
“Ho riattizzato il fuoco” rispose lei rimettendosi ritta e riponendo il fazzoletto. “Nessuno ve lo aveva chiesto”.
“Sono entrata per riposarmi e vi ho trovato che dormivate.
Mi dispiace avervi svegliato”. Rimase calma, gli sorrise, tirò su le spalle e
si raddrizzò quanto poté. Lo sapeva anche da sola che non sarebbe potuta
piacere a un uomo del genere, ma l’occhiata sdegnosa che le
rivolse ebbe il
potere di offenderla. Lei che non si offendeva mai. “Certo, si entra per caso nella stanza dove un uomo scapolo
è da solo e ci si resta per il
tempo necessario a incastrarlo. Tutto per caso”
ironizzò il Duca. Lisette non si scompose. Allargò un sorriso, ancora più
ampio del precedente, scoprì i suoi curatissimi e bianchissimi denti, frugò
nella borsa e ne tirò fuori un piccolo involtino di panno. “Forse un
cioccolatino vi renderebbe il risveglio più dolce?”
“Dove trovate queste piccole delizie?”.
“Le faccio io” rispose Lisette tranquilla, contenta di
prenderlo per la gola e continuò sorridendo “lo so, dovrei cantare, saper
suonare uno strumento, cucire, ricamare ma nulla. Non so fare niente di tutte
queste cose. Però mi piace cucinare dolci e sono molto golosa”.
“Sì, in effetti mi fate sempre pensare a una frittella”
disse lui sorridendo, del tutto ignaro dell’oscenità inaccettabile che aveva
appena detto. Eppure, l’aveva pronunciata così, senza pensarci, perché era talmente
a suo agio che trattenersi dal dire quello che pensava era stato impossibile,
impensabile. Lisette si bloccò inorridita e Magnus la guardò interrogativo come
se non capisse. Ho detto qualcosa di male? Pensò. Poi si illuminò. Una
frittella, si rimproverò, ma cosa ho detto?
“Una frittella buona! Voglio dire, Lady Lisette, a me
piacciono le frittelle, Mary me le faceva e io… ecco…” bofonchiò tossicchiando
e incrociando le mani dietro la schiena mentre passava il peso da un piede
all’altro nervoso “io mi alzo alle sei ogni mattina solo per sentire il vostro
profumo di frittella, milady. Ed è un profumo adorabile”.
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