SCHEDA TECNICA
Titolo: Romanzo disumano
Autore: Alessio Pecoraro
Editore: Nulla Die
Pagine : 199
Pubblicazione: 27 Febbraio 2017
Gradimento
Ho terminato la lettura del romanzo da qualche giorno e prima di accingermi a scriverne la recensione, ho preferito metabolizzare le emozioni scaturite dalla lettura.
Non è facile recensire “Romanzo disumano” di Alessio
Pecoraro, in quanto non presenta una trama scontata ma trattasi di un libro di una complessità non
indifferente in cui si incardina un livello da meta-libro e di cui è difficile
specificarne il genere.
Osservate bene la copertina del romanzo perché fondamentale
per comprendere il significato di ciò
che scrivo e di ciò che l’autore ha voluto trasmettere
raccontando questa storia .
Il romanzo è come se fosse un’opera teatrale, una storia
decisamente inusuale , in cui i protagonisti vivono la loro vita e la loro
esistenza in tre atti differenti seppur incastrati tra loro. Questa
particolarità strutturale inizialmente potrebbe creare confusione al lettore in
quanto riesce difficile ad incastrare i personaggi in un ‘unica catena; ma
proseguendo con la lettura, il quadro si schiarisce e si definiscono le varie
parti.
I protagonisti del romanzo sono: Max, Jorge e Cleo, tre persone differenti
uniti dalla passione per il teatro e per le arti. Iniziamo a conoscere la loro storia e seguiamo il filo teso dall’autore per capire dove ci condurrà.
Vi ricordate il film Disney “A Christmas Carol” con lo scorbutico finanziere avaro ed egoista Ebenezer Scrooge, che durante la notte sogna
tre spiriti, quello del Natale passato, del Natale presente e del Natale
futuro?
Bene è esattamente quello che succede ai nostri personaggi ,
anche se cambia l’atmosfera e il luogo. I tre spiriti sono qui rappresentati
dal presente, ( sbornie, eccessi, avventure) ; passato ( infanzia e adolescenza) ; futuro ( la Morte) .
Lo spirito del Futuro si presenta ai tre personaggi in
momenti e ambienti diversi :
-Max si trova in un grande teatro in cui i personaggi secondari della sua vita che fungono da spettatori sono
tutti coloro la cui presenza ruota intorno alla sua esistenza .“Platea e loggioni , tutti gli occhi della gente sono su di me. […] ho paura . Mi sposto sotto il loggione centrale, accanto all’entrata della platea…alzo la testa e vedo la gente affacciarsi dai balconcini : molti indicano la scena dove c’è ancora Lei che mi tende la mano…[…]
-Jorge amico di vecchia data di Max, la incontra in una grande biblioteca in cui i libri sono catalogati e custoditi in base “ ai nomi di chi deve ancora nascere e di quelli già nati”.
“Quindi me ne indica uno dove sul dorso c’era scritto
“Jorge”.
-Prendilo – mi ha detto. E io l’ho preso
-Sfoglialo- Mi dice.
-Era il libro della mia vita. Ogni pagina era un periodo
della mia vita quello”.
“Mi ha rinchiuso dentro un albero , dice che deve insegnarmi
a capire …altrimenti rinsecchirò come quell’albero . Ho promesso che le darò
ascolto d’ora in poi …mi ha perdonato ridandomi la vita.
In tutti e tre i casi , l’incontro con la Morte percorre un
tempo di soli 10 secondi ; un breve lasso di tempo in cui i personaggi vedono scorrere lungo i loro occhi, tutta
la loro vita come spettatori e non come protagonisti.La lettura del libro parte in sordina ma prende velocità man mano che si scorrono le pagine.
Romanzo intenso a ritmo cadenzato grazie al linguaggio articolato e complesso che sfocia in aspetti psicologici e filosofici come la Misantropia; termine ripetuto con frequenza per tutto il capitolo come se fosse una musica stonata tale da disturbarne la lettura al lettore.
Ma forse l’intento dell’autore è proprio questo: disturbare per far riflettere.
L’intensità del romanzo perde la sua forza nell’uso spropositato dei suoni onomatopeici (utilizzati per imitare il battito del cuore) e nell’utilizzo di un linguaggio iniziale scurrile e volgare.
Ma il merito dell’autore secondo me, (che gli ha fatto guadagnare le mie 5 stelline) è di esser riuscito a stabilire un rapporto con me lettrice , creando un dialogo continuo dall’inizio alla fine , compreso i ringraziamenti che di solito non leggo mai; ma fortunatamente, stavolta mi sono spinta fin là e non me ne pento.
Quindi , a mio parere, in questo libro, più che raccontare una storia, "l’autore – narratore", affronta questioni psicologiche riguardanti le scelte più profonde di ciascuno di noi, comprese le sue personali , racchiuse nei ringraziamenti rivolti al fratello che lo guarda da lassù:
" A lui dedico l'intero romanzo, tutte le virgole e i punti di questa storia.
A lui dedico l'odore della carta che avrebbe amato annusare. [...]
A lui dedico i miei pianti in solitudine, il desiderio di averlo ancora accanto, gli abbracci che non gli ho mai dato e le parole che non gli ho mai dette. [...]"
Libro profondo che mi ha emozionato e risvegliato sensazioni che pensavo di aver represso; tutto ciò senza rendermene conto. Alla fine della lettura ho rivisto la mia anima riflessa nello specchio : la sua immagine “nuda” senza barriere né barricate.
Sarà questo l’obiettivo dell’autore?
Non posso dirvi di più per non spoilerare , sono certa che mi odiereste se lo facessi.
Leggete il libro, aprite il vostro cuore e la vostra anima e capirete senza ombra di dubbio il messaggio che l’autore Alessio Pecoraro vuole far giungere a tutti i suoi lettori.
Certamente essendo un autore emergente ha tanto da correggere, riprendere e migliorare; ma ci troviamo di fronte ad un autore che ha tanto da offrirci e da comunicarci.
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