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mercoledì 5 luglio 2023

Recensione: "Classe 1911: I sogni devono attendere" di Martina Longhin

Classe 1911: I sogni devono attendere di Martina Longhin

Scheda tecnica
TitoloClasse 1911: I sogni devono attendere 
Autore: Martina Longhin
Editore: Bre edizioni
Genere: Narrativa storica/contemporanea/storie di vita
Pagine: 313
Pubblicazione20 febbraio 2023
Formato: Ebook (disponibili con Kindle Unlimited)
Libro in concorso per il premio Campiello 2023. Il romanzo è ambientato nelle campagne veneziane. Siamo nel 1935, nel pieno ventennio fascista. Il protagonista è Luigi, classe 1911, un apprendista falegname, introverso, religioso, dai sani principi e con il sogno di aprire una falegnameria. Ma Mussolini ha altri progetti per lui, programmi che sconvolgeranno la vita del povero uomo. Il Duce brama “un posto al sole” e decide di conquistare l’Etiopia. Luigi è costretto a partire per il Paese africano, dove assisterà alle peggiori atrocità. Iniziano a farsi strada dei sentimenti che non gli appartengono e che lo spaventano: il rancore e la vendetta. Questi sentimenti, che si assopiscono al rientro in patria, tornano prepotenti quando ritrova un ex capomanipolo delle camicie nere incontrato in Africa, trasferitosi nel suo paese per lavorare. E le efferatezze che l’uomo perpetrava in Etiopia, continua a compierle nel veneziano come membro delle brigate nere, durante la Seconda guerra mondiale. Crudeltà, ingiustizie, patimenti, ma anche amicizia, solidarietà e amore, in un libro tratto da storie realmente accadute, in uno dei periodi più difficili del Ventesimo secolo.
Leggere la storia di Luigi che rappresenta uno spaccato della nostra storia, una delle pagine più nere della storia italiana, mi ha riportato alla canzone cantata da Gianni Morandi e che tutti voi conoscerete, dal titolo "C'era un ragazzo che come me Amava i Beatles e i Rolling Stones...". Testi che raccontano i sogni e i desideri di un giovane uomo diventati irrealizzabili a causa delle scelte scellerate ed egoistiche di qualche pazzo burocrate.
" non vedeva l'ora di mettersi al lavoro e di realizzare quel suo desiderio che per colpa delle folli ambizioni d'altri, aveva dovuto accantonare"
Il libro, seppur romanzato, si basa su storie vere raccontate sia da fonti orali, scritte che fotografiche; alcuni personaggi sono realmente esistiti come ad esempio il protagonista Luigi, altri sono inventati ma sempre basandosi su racconti realmente accaduti. La storia parte nel 1935, quando Mussolini per le sue manie di grandezza ed espansione coloniale, decide di invadere e conquistare l'Etiopia e chiama alle armi i giovani sani e forti per combattere. In questa fascia, rientrano coloro facenti parti dell'anno 1911  e seppur contrari a combattere, sono costretti a partire per non essere considerati disertori e nemici del Regime. Luigi ci racconta con i suoi occhi le brutture della guerra, la fame, la solitudine, la paura, la morte vissuta in territorio africano, ma anche quel senso di appartenenza alla propria terra che riesce a tenerlo in vita sotto i bombardamenti.
"la guerra non concede il tempo per piangere o per una preghiera. Si deve continuare a combattere per la patria, per salvare la vita ai propri compagni, per salvarla a se stessi..."
Successivamente la storia continua con l'unione di Mussolini alla politica di Hitler con tutto ciò che ne consegue: morte e distruzione delle città italiane e del popolo italiano: distruzione sia fisica, che morale che psicologica.
"Il 1 Settembre la Germania invade la Polonia, Francia e Gran Bretagna si schierarono contro i tedeschi. E la guerra scoppiò. L'Italia, inizialmente, proclamò la sua belligeranza, ma già a Dicembre, Mussolini ordinò al generale Graziani di preparare sessanta divisioni di fanteria [...] e cominciò il periodo degli stenti..."
La guerra distrugge l'animo e i valori buoni della vita e rende le persone aride e vuote piene di vendetta che le incita a lottare con la Resistenza.
"Sapeva che quello che provava non era un sentimento appropriato a un buon cristiano, ma non gliene importava nulla. In quegli anni aveva assistito a troppe violenze, a troppe brutalità e non avrebbe mai perdonato gli uomini che le avevano commesse. Uomini come lui [...] dallo sguardo bieco e dal ghigno crudele..."
Un libro che ci farà piangere e ci riporterà alla memoria quel passato incancellabile che ci aiuterà a non commettere gli stessi errori come diceva anche Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”
Ogni capitolo racconta un pezzo di vita e di storia ed è accompagnato da fotografie come testimonianza di ciò che è avvenuto. Scrittura semplice e lineare che cattura il lettore e permette una fluidità della storia nonostante il suo carico emotivo e psicologico. I protagonisti sono ben delineati e ci riportano indietro a quel periodo che sembra così lontano da noi, e non ci rendiamo conto di quanto ancora ci appartenga. La nostra libertà è dovuta ai tanti ragazzi morti e strappati alla loro giovane età; al loro coraggio e temerarietà; al pianto straziante delle loro madri e dei loro figli. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Ringrazio l'autrice per aver testimoniato ciò servendosi della storia a lei tramandata oralmente ed approfondita successivamente tramite studi specifici, ma sopratutto la ringrazio per avermi segnalato e consigliato la lettura che io consiglio a tutti voi senza distinzione di età o sesso. Buona lettura!!!



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