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martedì 21 dicembre 2021

Recensione libro "Borderline" di Ylenia Luciani

 Recensione libro "Borderline" di Ylenia Luciani

Scheda tecnica
Titolo: Borderline
Autore: Ylenia Luciani
Editore: Independently published 
Pubblicazione: 30 novembre 2021
Formato: Ebook (disponibile con Kindle Unlimited), cartaceo
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 366
Raven scott ha 22 anni e soffre del disturbo di personalità di Borderline. Dopo un anno passato a scappare di casa, ad abusare di alcol e droghe per sopperire il senso di abbandono e, soprattutto, a combattere con i suoi stati d'animo, spesso accompagnati da crisi violente di rabbia, sua madre e il suo patrigno decidono di rinchiuderla in una clinica psichiatrica. Lì dentro sarà seguita dal dottor Watson... Ma qualcosa non va come deve andare, perché Raven non ha intenzione di collaborare, mentre Maddox Watson ha tutte le intenzioni di "domarla". La sua reputazione è quella di un eccellente dottore, ma il suo passato è segnato da un errore che ancora non riesce a lasciarsi alle spalle... riuscirà a non commeterne uno identico per non distruggerla? Tra infermiere acide, pazienti che metteranno a dura prova i suoi nervi e la voglia di scappare, Raven dovrà scendere a patti con ciò che si scatenerà dentro e contro di lei.

Il romanzo tratta una tematica sociale delicata, una malattia psichica che oggigiorno dilaga tra i nostri giovani con maggiore frequenza rispetto al passato; una malattia che può essere curata e può assicurare una vita normale. Ovviamente, trattandosi di un libro, la storia è romanzata, ma è scritta in modo accurato e dettagliato, frutto di una preventiva informazione da parte dell’autrice consapevole che non  poteva  improvvisare o scrivere falsità. La protagonista soffre della sindrome “Borderlaine” che la porta ad atteggiamenti violenti  ed aggressivi  sia contro se stessa che contro gli altri. La protagonista vive una vita di eccessi, di abbandono e di solitudine che la spingono al  suicidio. “mi sento costantemente in una specie di bolla, come se la mia vita fosse un film e io la spettatrice di me stessa che osserva senza poter fare assolutamente niente…come  se fossi fuori dal mio corpo…” La madre decide di condurla in una clinica di cura perché incapace a gestire il problema.  Ed è proprio all’interno della struttura che si svolge l’evolversi dell’intera vicenda. La storia racconta di solitudine, paura di affrontare la realtà, impotenza e mancanza di informazione  dei genitori nell’affrontare il problema, il tutto condito da barriere mentali sociali che etichettano tali soggetti come pazzi, isolandoli dal sistema. La storia vuole dimostrare che la sindrome “Bordeline” può essere curata sia a livello sanitario che a livello umano; come diceva Aristotele: "l’uomo è un animale politico" che ha bisogno degli altri, non può vivere isolato ed alimentare le proprie psicosi. Un messaggio importante che urla e fuoriesce dalle pagine del libro fino a giungere a tutti noi. Una storia che mi ha emozionata e commossa e mi ha fatto tanto riflettere sulla fragilità della mente umana; la solitudine fa male e ci conduce alla morte. Spero che questo messaggio aiuti tanti ragazzi come i personaggi del romanzo: Rachela, Thorm, Raven, Gabrielle vittime dell’anoressia, del disturbo della personalità borderline, del disturbo ossessivo compulsivo e di ogni forma di schizofrenia, quindi vittime di se stessi. Insieme a Raven entreremo nel “nuovissimo Greystone  Park Psychiatric Hospital”, vivremo delle forti emozioni, ci confronteremo con le nostre fragilità e ne usciremo  più forti e fiduciosi nel futuro.  La storia è raccontata in prima persona dalla voce dei protagonisti che si alterneranno capitolo dopo capitolo. Presenza di scene di sesso esplicite e immagini forti di crisi psicologiche, perciò se la vostra sensibilità dovesse essere marcata ne sconsiglio la lettura, anche se questo significherebbe perdere una bella storia.  Complimenti all’autrice per aver trattato questa tematica con la giusta delicatezza ed aver evidenziato l’importanza della terapia di gruppo e della terapia d’urto. Spero che questa storia aiuti molte di voi che si sentono fuori luogo e inadeguate. Ragazze, chiedete aiuto e ricominciate  a vivere. 


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