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venerdì 12 novembre 2021

Recensione libro "Canzoni degli innocenti" di Anne Coates, Nua edizioni

 Recensione libro "Canzoni degli innocenti"  di Anne Coates, Nua edizioni

Scheda tecnica
Titolo: Canzoni degli innocenti
AutoreAnne Coates
Editore: Nua edizioni
Pagine: 263
Genere: Gialli/Thriller
Pubblicazione: 14 Ottobre 2021
Formato: Ebook e copertina flessibile
Il corpo di una donna viene ritrovato in un laghetto. Un triste caso di suicidio o qualcosa di più sinistro? Hannah Weybridge, ancora sconvolta dall’orribile omicidio della sua amica e dagli attentati alla sua vita, non vorrebbe essere coinvolta, ma accetta a malincuore di indagare per conto della famiglia della ragazza. Il passato, però, le sta ancora addosso e un pericolo nascosto accompagna ogni sua mossa. Il terzo romanzo della serie best seller di Hannah Weybridge, Canzoni dell’innocenza mette Hannah di fronte al caso più difficile e pericoloso della sua vita..
“Canzone degli innocenti” è il terzo libro di Anne Coates che vede Hannah Weybridge, brillante giornalista d’inchiesta, attraverso il suo lavoro, fornire un insostituibile aiuto alle forze di polizia. La morte emerge sulle rive del lago nel parco di Peckman Rye, dove una giovane donna, di origine indiana, viene rinvenuta senza vita, apparentemente in seguito ad un suicidio. La famiglia non crede all' affrettata soluzione della polizia e chiede alla giornalista Hannah Weybridge di far luce sulle reali cause della morte. Le condizioni poste da Hannah sono chiare: qualunque risvolto porterà alla luce la sua ricerca, dovrà essere accettato. Nel giro di poco i cadaveri trovati in situazioni simili, divengono tre: donne giovani, di origine indiana, annegate nello stesso lago, seppur con modalità differenti. Tutte fanno pensare ad un comun denominatore. Il lettore, però, si rende conto immediatamente che l’intreccio delle storie è il vero protagonista.
Ancora una volta, Hannah era la storia.”
Hannah, con il suo passato di sopravvissuta ad attentati che hanno messo in serio pericolo lei e la vita della sua bambina. Hannah che tenta di vivere normalmente la quotidianità seppure sente di essere sempre minacciata dalla presenza di un costante pericolo. Hannah e le sue inchieste che hanno portato alla luce lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di donne di colore. Hannah che mette sempre la sua penna al servizio dei più deboli. Un giallo in cui l’indagine, condotta abilmente dalla penna dell’autrice, fa emergere una serie di temi su cui soffermarsi a riflettere. Primo fra tutti la situazione in cui sono costrette molte giovani donne asiatiche: subire i matrimoni combinati, spesso con uomini molto più anziani per soddisfare esigenze di ceto sociale o situazione economica. Donne allontanate dalla propria famiglia contro la propria volontà. Argomento “caldo” ancora ai giorni nostri, se pensiamo alla scomparsa avvenuta pochi mesi fa a Novellara. Il razzismo, che troppo spesso giustifica atteggiamenti di trascuratezza rispetto ai problemi dei più deboli se appartenenti ad etnie diverse. L’orientamento sessuale usato come grimaldello per favorire atteggiamenti di sussiego sociale. Un libro piacevole che sarebbe bene leggere dopo aver letto “Donne nel vento” e “La morte ti giudica” per apprezzare appieno tutti i passaggi che rimandano continuamente a nomi di personaggi e situazioni che altrimenti non sono molto chiari. Penalizzante il finale troppo “veloce”.

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