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lunedì 7 giugno 2021

Recensione libro "La rinnegata" di Valeria Usala edito Garzanti

Recensione libro "La rinnegata" di Valeria Usala edito Garzanti

Scheda tecnica
Titolo: La rinnegata
Autore: Valeria Usala
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: Ebook e copertina rigida
Pagine: 208
Pubblicazione: 26 Aprile 2021
Senza un uomo accanto, una donna non è nulla. Teresa ha sempre sentito l’eco di questa frase, come il vento durante la tempesta, ma non ci ha mai creduto. Lei che è quiete e fuoco, rabbia e tenerezza, lotta contro il pregiudizio da quando è nata. Rimasta orfana, non ha avuto nessuno a proteggerla dalla propria intelligenza, oltre che dalla propria bellezza. Un intero paese la rinnega, impaurito di fronte alla sua indipendenza, alle sue parole e alle sue azioni. Perché in fondo sono solo queste a renderla diversa dalle altre donne. Neanche aver creato una famiglia con l’uomo che ama ha messo a tacere le malelingue e i pettegolezzi. Nessuno crede che la sua fortuna, derivante da un emporio e una taverna che ha costruito e gestisce con le sue forze, sia frutto di fatica e tenacia. Ma le voci sono sempre rimaste solo voci, anche quando a rispondere a tono è Maria, la bruja del villaggio, che vaga per le strade senza una meta precisa. Quando tutto cambia, Teresa deve difendere ciò che ha conquistato e dimostrare che può farcela da sola. Che non rinunciare a sé stessa significa essere libera. Vuole dare a quel vento, pieno di parole feroci, un afflato nuovo; ma il pregiudizio è forte e saldo, come una radice ancorata alla terra. Valeria Usala ha scelto di dare voce a una donna dimenticata, una donna che ha deciso di resistere contro tutto e tutti. Una giovane autrice rompe il silenzio che avvolge una storia che ha molto da raccontare. Una storia in cui la Sardegna è protagonista attraverso la sua natura, le sue leggende e le sue contraddizioni. Una storia di coraggio e rinuncia. Una storia di amore e potere. Una storia di rinascita e di speranza.
"La Rinnegata" è il romanzo d’esordio di Valeria Usala: un grande tributo d’amore che l’autrice ha fatto alla sua terra, la Sardegna. Terra meravigliosa e ricca di contraddizioni, dove gli opposti convivono, a volte, con sofferenza. È ambientato in un passato non meglio identificato, a Lolai, un paesino remoto, distante e non meglio collocato, in terra sarda. La storia vede una donna giovane cui la vita ha regalato bellezza e acume e abilità negli affari avendola privata, però, dell’amore dei genitori sin dalla nascita, ripudiata dalla madre e mai riconosciuta dal padre. Teresa, dai capelli corvini e dagli occhi color del miele è alla guida della sua famiglia e della sua vita. Con intuito e in compagnia del marito Bruno, ha generato una piccola fortuna partendo dal nulla. Troppo per una donna di Lolai.
La scelta di Teresa di non aderire alle tradizioni, in un paese come Lolai, sembrava un’ennesima e presuntuosa sfrontatezza, ma lei era solita assecondare la propria natura agendo per necessità, piuttosto che per consuetudine.”
Anche Maria si muove per le strade di Lolai “una vecchia con la schiena curva, pochi capelli bianchi raccolti a metà nuca e uno strano bagliore velato negli occhi”. Si porta dietro l’eco di storie lontane, miti e leggende, un tempo in cui è stata bella e giovane..
Teresa e Maria hanno la stessa fierezza, l' identica incapacità di soggiacere alle aspettative riposte in loro dalla società nella quale sono nate. Due donne accomunate dallo stesso senso di ribellione rispetto alle strette condizioni imposte dall’arcaica società in cui vivono le loro vite. Gli abitanti del paese di Lolai:
 “Teresa intanto aveva ripreso a camminare, calciando via alcune foglie sparse sul terreno. I suoi pensieri oscillavano tra una rabbia improvvisa e l’ingenuità che si era concessa nel credere che almeno loro, vedendola in quelle condizioni, l’avrebbero rispettata. Con gli uomini la battaglia era sempre stata esplicita: anche loro stavano seduti in cerchio e facevano commenti inappropriati, ma senza nascondersi. Il muro di cordiale falsità che le donne avevano eretto, al contrario, era una montagna decisamente più alta da scalare e una frustrazione impossibile da combattere. Lo sguardo maschile la faceva sentire violata, ma quello femminile la sminuiva a tal punto da renderla invisibile.”
Uomini e donne animati dal pregiudizio, mossi tutti dalla stessa zotica ossessiva incapacità di accettare che la ricchezza di Teresa è frutto del suo lavoro e del suo impegno. Applicando, pertanto, stereotipi familiari e tranquillizzanti, il microcosmo dì Lolai si cautela e si preserva etichettando Maria, come la strega, la “bruja” avvolgendo Teresa con una coltre di malizia e maldicenze. Sullo sfondo i colori e i profumi della Sardegna resa dall’autrice uno splendido affresco, con tutta la poesia e l’eleganza della potente scrittura con la quale è capace di tenere inchiodato il lettore dalla prima all’ultima pagina. Teresa, con la sua bellezza fiera e orgogliosa, una volta concluso il libro, resta impressa nella memoria perché, come Maria, rappresenta tutte le donne che vogliono costruire la propria vita nel mondo e nel tempo liberamente, fuori dai conformismi e dalle inutili briglie sociali. 4 stelle



 

 



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