Consigli lettura odierni da parte di...
Come mi vuoi (Apple pie Vol. 1) di Sara Pratesi, Darcy Edizioni
Ellie Wiler è una giovane venticinquenne alla disperata ricerca della felicità e, destino permettendo, anche del vero amore perché essere innamorata della città in cui vive, New York, non le basta più. Nell’attesa della grande svolta, una storia complicata, una madre impicciona e un capo dispotico rendono la sua vita ancora più impossibile. Goffa e impacciata, Ellie si ritrova sempre nell’occhio del ciclone… ed è proprio come un ciclone che Gregory Aldrin entra nella sua vita; precisamente in lavanderia quando lei è in... déshabillé. Fortuna che non lo vedrà mai più… o forse sì? E se l’uomo, a cui ha rovinato la costosa camicia, fosse il suo nuovo capo?
Una rosa sola di Muriel Barbery, Edizioni E /O
Rosa fa la botanica, ha quarant'anni, vive a Parigi ed è tristissima. O, per meglio dire, è depressa. Conosce i fiori, ma non li guarda; le piacciono gli uomini, ma solo per una sera; niente la appassiona, niente riesce a smuoverla dalla cappa plumbea in cui trascorrono le sue giornate, la vita le sembra un faticoso percorso senza senso. Così è quasi per forza d'inerzia che parte per Kyōto per assistere all'apertura del testamento del padre. Di lui non sa niente, sa solo che è giapponese e che quarant'anni prima ha avuto un'effimera relazione con la madre. Non l'ha conosciuto da vivo, va a conoscerlo da morto. Ma il Giappone è un altro pianeta e, anche se in un primo tempo le ciotoline da tè e i vialetti di sabbia rastrellata le fanno soltanto rabbia, piano piano si fa strada in lei una consapevolezza del profondo che la porterà a rivalutare se stessa e a vedere con un altro occhio quelle che fino a quel momento le erano apparse solo un'interminabile serie di disgrazie. Accompagnata nel suo viaggio di rinascita da Paul, belga trapiantato in Giappone, fedelissimo segretario del padre, Rosa conoscerà un nuovo concetto di bellezza che la porterà a elaborare un nuovo concetto di amore e quindi di vita.
Favole e leggende del Giappone di Claudius Ferrand, ABEditore
Favole e leggende del Giappone di Claudius Ferrand (1868-1930), padre missionario nel paese del Sol Levante, è una raccolta di tredici favole alla maniera di La Fontaine, in cui animali parlanti – che simboleggiano difetti, vizi e virtù degli esseri umani – eventi satirici e personalità contrastanti si fanno portatori di una morale profonda, talvolta espressa esplicitamente. Le favole si inseriscono nel genere degli otogibanashi (hanashi "racconto" e otogi "tenere compagnia", ossia "racconti per diletto"), racconti popolari brevi appartenenti alla tradizione orale che, per il loro intento didattico, rientrarono alla perfezione nella narrativa per l’infanzia. Un volume che trasporterà il lettore in una dimensione magica e poetica per scoprire ancora una volta la bellezza di un genere letterario senza tempo.
La simmetria dell’Anima: The Raven Series Vol. 3 di J.L. Weil,Hope Edizioni
Il velo fra i vivi e i morti non esiste più, il male sta dilagando e l’equilibrio dell’universo è nelle mie mani. Nessuno sa come o quando attaccheranno gli spettri, o chi sia il traditore fra di noi. Orde di spiriti vendicativi si moltiplicano a ogni istante, serrando i ranghi. Zane è pronto a colpire, ma sarà necessario mettere in campo molto più dei suoi istinti letali, più di spade e ombre per sgominare gli spettri e rispedirli nel luogo a cui appartengono. La posta in gioco è più alta che mai e io sono determinata a proteggere coloro a cui tengo, a salvare il mondo. Ripristinare il velo non è però facile come schioccare le dita. Niente per cui valga la pena combattere è mai semplice e, mentre amicizia e lealtà saranno messe alla prova, si compiranno sacrifici inimmaginabili. Alla fine, però, conta solo una cosa: riuscirò nella mia impresa?
Seimila gradi di separazione. Romanzo in 24 storie di Bruno Ventavoli, Edizioni E/O
Seimila gradi di separazione è un libro per tutti e per nessuno. Innanzitutto trascura i preziosi strumenti narrativi dell’autofiction. L’autore non parla mai di se stesso. A differenza del 99,99 per cento della letteratura italiana di qualità trascura completamente l’Io. Non ci sono accenni né alla lotta di classe né ai tormenti esistenziali. E persino il prezioso aiuto della psicoanalisi è ridotto a pochi insignificanti passaggi. Seimila gradi di separazione manca nella maniera più completa di realismo. Gli editor non si sono arresi, hanno provato a cercare seppur minime corrispondenze dei personaggi, delle situazioni, dei nomi delle vie. Nulla! Non c’è alcun rapporto con la vita dell’autore. Tutto è inventato di sana pianta! (meglio ancora, di pianta malata). Insomma Seimila gradi di separazione è totalmente privo di autobiografismo. L’Io dell’autore non si trova nemmeno a cercarlo con il lanternino. Contiene invece tracce di glutine, di sesso estremo, di enigmi extraterrestri, di entomologia. E ti mette voglia di capire come tutto ’sto intrigo di personaggi andrà a finire. Insomma Seimila gradi di separazione è un libro imprescindibile. E che c’entra il titolo? Nel piccolo villaggio globale in cui crediamo di essere tutti connessi, anche quando perdiamo la connessione perché siamo passati a iliad per risparmiare, siamo in realtà separatissimi. Ci proviamo con i genitali, con whatsapp, con il veleno per scarafaggi, con le poesie di Ovidio, con una striscia di coca. Ma siamo soli come cani. O come pedine di backgammon abbandonate sulla spiaggia libera nella sabbia, tra le onde, la plastica, i pesci morti.
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