Cartaceo "Cambia il vento" + Segnalazione LeAli + promo libri Rebecca Quasi
Da oggi è possibile effettuare il preorder del nuovo libro di Rebecca, LeAli, in uscita venerdì 26 aprile. Si tratta del primo libro della nuova collana Contemporary Romance della Dri Editore, che dopo sole pochissime ore su Amazon ha già scalato la classifica Bestsellers. In occasione dell'uscita di LeAli, la Dri Editore ha pensato di fare un regalo a tutti i fan di Rebecca Quasi con una promozione unica. Per la Rebecca's Week, infatti, fino a venerdì 26 aprile sia Dita come farfalle che La Governante sono in offerta a 0,99 euro. In pratica, con meno di 5 euro sarà possibile leggere tutti i romanzi di Rebecca assaporando i suoi splendidi personaggi e i loro dialoghi arguti.
Troverete la recensione del romanzo La Governante all'interno del blog
Conosciamo ora il romanzo LeAli
Informazioni libro
Titolo: "Le Ali"
Autore: Rebecca Quasi
Editore: Dri Editore
Genere: Romance Contemporaneo
Formati disponibili: ebook 2.99/ cartaceo 12.99
Lancio: ufficiale
26 aprile – in preorder dal 22 aprile
“Dopo aver deposto la bambina nella culla e averla coperta,
Bianca raccolse i propri abiti e andò a vestirsi in bagno. Adriano sorrise di
quel pudore. Girare nuda sì, vestirsi davanti a lui, no..”
Una figlia appena nata, una promessa alla quale non può
sottrarsi e un futuro tanto incerto quanto doloroso, sono ciò che Adriano
Abregal, ingegnere di Formula Uno, si trova a dover affrontare. Il fatto che al
suo fianco ci debba per forza essere Bianca Bastiani, una ballerina dallo stile
di vita turbolento, non è certo incoraggiante. E per far funzionare la cosa i
due “soci” studiano un patto blindato e preciso come un pit stop, una terra di
nessuno asettica e impersonale dove all'apparenza sentimenti e passione non dovrebbero avere diritto di
cittadinanza.
Dopo averci deliziato coi suoi regency Dita come Farfalle e
La Governante, entrambi molto apprezzati sia da critica che pubblico, Rebecca
torna al suo antico amore, all’ambiente che le è più caro. Il romance
contemporaneo. Non vogliamo svelarvi nulla ma siamo sicuri che anche questa
volta farà breccia nei vostri cuori con i suoi personaggi indimenticabili e i
loro arguti dialoghi.
Buona lettura!
- Fin che
sono lucido devo dirti delle cose – iniziò Adriano. La piccola aprì gli occhi.
Bianca sorrise.
Il sorriso
lo indusse a continuare.
- MaVi ha
detto che devi occuparti tu di lei – disse, indicando la piccoletta in
pannolino - Tu e io. Più tu, secondo me.
La ragazza
non rispose. Percorse con l'indice la colonna vertebrale di Teodora che si
stiracchiò un pochino.
- È stata
l'ultima cosa che ha detto.
- Va bene -
disse Bianca dopo un po'.
Non che ci
avesse pensato.
- A me per
ora sta sulle palle.
Sottinteso
“la bambina”.
E Bianca
sempre zitta.
- Perché non
mi insulti?
- Perché ho
tua figlia in braccio e perché ho smesso di litigare con le persone di cui
non...
Si zittì.
Con
un'eleganza felina scese dalla poltrona e posò la bambina sul fasciatoio.
Le fece
indossare un body e una tutina di ciniglia bianca, poi la depose nella culla.
Adriano
continuava a guardarla con stupore: ridicole le mutande di cotone color carne e
il reggiseno (vuoto) coordinato.
Un corpo del
genere non l'aveva mai visto, Bianca sembrava appartenere a una razza aliena.
Fasce di muscoli si tendevano sotto la pelle al minimo gesto, le bastava
sporgersi sul fasciatoio perché quelli delle cosce guizzassero, avviluppandosi
al femore; l'addome sembrava di marmo, le spalle scolpite. Eppure c'erano una
leggiadria e una plasticità che contraddicevano quella muscolatura esasperata.
Dopo aver
deposto la bambina nella culla e averla coperta, Bianca raccolse i propri abiti
e andò a vestirsi in bagno.
Adriano
sorrise di quel pudore.
Girare nuda
sì, vestirsi davanti a lui, no.
Quando
riapparve, era il solito elfo. Sprofondata negli anfibi con i lacci penzoloni,
infagottata nei jeans stropicciati, perduta in un maglione troppo largo.
Bianca non
mollò per terra la bambina, ma una ridda di emozioni violentissime eruppe
dall'interno, premette contro lo stomaco, travolse il cuore e restò lì.
Imprigionata. Tenuta a bada a stento da una volontà di ferro, allenata e stoica
come quella di un gladiatore.
Restò di
pietra, impassibile, il lampo che le attraversò lo sguardo fu talmente rapido
da passare inosservato.
- Ci
sposiamo – ribadì Adriano.
- No.
Rispose in
fretta lei, senza guardarlo in faccia.
- È la cosa
più spiccia. Se ci sposiamo, nessuno può venire a romperti le palle. Adotti
Teodora.
- Adriano,
sii ragionevole.
- Non ce le
ho le energie per discutere ancora con mia madre e con la madre di MaVi. Hai
qualcuno?
In che
senso? Forse intendeva un uomo. Gentile a pensarci.
Dal tono
però lo reputava impossibile.
- No, ma...
- Perfetto.
- Adriano...
- Niente
sesso, nessun legame, solo un contratto per accudire Teodora. Saresti libera
di...
- Ma che
razza di... e tu?
- Io non mi
sposerò mai più, per cui non me ne frega un cazzo.
Ottimo.
A Bianca
veniva da ridere. Ma non rise.
- Ovviamente
ci sposiamo con rito civile, sono il marito di MaVi, questo non cambierà mai.
Il matrimonio civile è come un contratto d'affitto.
- Mi vuoi
affittare?
Adriano
sbuffò: tutti le davano della puttana e lei parlava di farsi affittare.
- Voglio
limitare la merda di un momento di merda. Che per quanto mi riguarda non è
nemmeno un momento, ma uno stato permanente.
- Quale
donna potrebbe resistere a una proposta del genere?
- Non fare
dell'ironia, Bianca. Sai bene che sarebbe solo una cosa di facciata. Puoi fare
quel che ti pare, non cambierebbe niente, a meno che tu non voglia sposarti
davvero con qualcun altro, in quel caso divorzieremo.
- Posso...
sì posso sposarti. Sarebbe più facile no?
- Sì. Lo
sarebbe di più.
- Allora
okay. Non è che abbia tutte queste prospettive matrimoniali.
- Quanti
anni hai?
- Trentuno.
- Be', è un
po' prestino per dichiararti zitella.
- Possiamo
fare come dici tu: al bisogno divorzieremo.
Il cuore di
Bianca batteva impazzito, le tremavano le mani. Nonostante si sforzasse, non
riusciva a deglutire la sbobba che aveva davanti. Come si fa a essere così
cretini da ordinare un centrifugato in dicembre?
Era solo un
contratto, un accordo. Non aveva senso agitarsi così.
Ma aveva
davanti gli occhi magnetici di Adriano Abregal, occhi che l'avevano braccata
nell'istante in cui erano entrati nella sua vita. E in quella di MaVi.
Prima o poi
avrebbe dovuto decidersi a fare i conti con gli occhi di Adriano Abregal. Meglio
prima che poi.
- È
egoistico da parte mia accettare – puntualizzò Adriano. Anche lui non stava
bevendo il suo caffè.
- Quando mai
sei stato altruista?
- Niente: ci
sposiamo, prestissimo. Dobbiamo presentare la richiesta e poi ci sono le
pubblicazioni.
- E dopo?
- Dopo
navighiamo a vista.
- Definisci
il navigare a vista.
- Ci
occupiamo di lei... - e indicò la cosa, lì, la bambina.
- Tua figlia
– lo informò Bianca.
- Cerchiamo
di tenerla in vita, sana... per il resto ognuno per sé e Dio per tutti.
- Progetto
ambizioso – lo sfotté.
- Non ho
energie per altro, credimi. Né ispirazione.
Bianca
mescolò il suo frullato e provò ad assaggiarlo. Sapeva di sedano e banana.
- E se ti
innamori di qualcuno, o semplicemente ti viene voglia di sesso, gestisciti come
meglio credi.
Bianca lo
fissò.
Sentirsi
addosso gli occhi di velluto marrone di Bianca non gli era mai piaciuto, in
quel momento poi erano uno stillicidio.
A lui che
non era mai interessato capire nessuno, non capire Bianca, chissà perché, lo
infastidiva.
Con sua
moglie era stato uno scivolamento perfetto, un guanto calzato a pennello. Molto
banalmente, l'altra metà della mela. Non c'era stato bisogno di capire MaVi,
perché non c'era niente da capire, era tutto alla luce del sole, semplice,
lineare, senza fronzoli né dietrologie.
Bianca
Bastiani era invece un labirinto mentale chiuso dentro una sfinge.
- Ciao caro,
stasera esco, rimorchio uno in un bar,
mi faccio sbattere nel bagno e alle undici sono casa. Intendevi una cosa così?
- lo provocò.
- Puoi limitarti
a dirmi che esci.
- Quindi
vivremo insieme?
-
Compatibilmente con gli impegni di entrambi. Ci servirà una tata.
- Non riesco
a capire se hai pianificato tutto o se stai andando a braccio.
- A braccio.
Bianca lo
guardò a lungo.
Non era
bella, o forse lo era, non era quello il punto. Era il magnetismo degli occhi
che ti fregava, si disse Adriano.
Si sarebbe
abituato.
Se si
sposavano, costretto a vederla tutti i giorni, si sarebbe abituato allo sguardo
di velluto marrone.
Inoltre, su Amazon è disponibile la versione cartacea di Cambia il vento di Rebecca Quasi, allego banner di acquisto. La versione ebook è ancora scaricabile gratuitamente dal sito www.drieditore.it, previa iscrizione alla newsletter.
Exeter. 1886.Mr. Devon Holmes è partito dal basso. Ha iniziato a lavorare come mozzo a sedici anni e nel volgere di un decennio è diventato prima capitano e poi armatore. Grazie alla sua abilità negli affari è riuscito a sposare lady Costance, figlia del conte di Norfolk, nobile ma in dissesto finanziario.L'unione tra i due non è mai stata né intima né felice e il disastro economico in cui Holmes sarà coinvolto, non potrà che peggiorare la situazione, ma il destino ha in serbo per lui qualcosa di inaspettato; del resto, un vento che cambia può far succedere di tutto, anche stanare una passione sopita...
Dopo le affascinanti e torturate vicende di “Dita come Farfalle” e le simpatiche ed intriganti frecciatine amorose de “La Governante”, Rebecca ci regala un’altra coppia veramente ben assortita.In questo romanzo breve, nel quale come al suo solito va a mettere in discussione i canoni sociali del periodo, in questo caso Vittoriano, ci raffigura non solo una bella storia d’amore e di seconde possibilità, ma anche una intera famiglia composta da cinque elementi, quattro umani ed un…. Irresistibile felino!
Buona lettura! ROMANZO AUTOCONCLUSIVO
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