Recensione libro
Quando il fine non giustifica i mezzi di Maura Radice
Scheda tecnica
Titolo: Quando il fine non giustifica i mezzi
Autore: di
21 marzo 2019
Avete mai avuto un sogno? Uno di quelli strani, che ti svegli e senti la sua presenza nel tuo cuore, un tarlo nella mente. Cerchi di eliminarlo, di dirti non avrò mai il tempo per realizzarlo; le paure ti bloccano, l'ansia sembra avere la meglio, ma poi finalmente il silenzio: ci sei tu e il tuo sogno. Uno dei nostri sogni è scrivere e per questo collaboriamo con libri.iCrewplay.com. La redazione è composta da figure con compiti differenti a seconda delle competenze. Tra i redattori si contano persone con alle spalle varie esperienze che un giorno si sono sedute davanti al proprio pc e hanno dato forma a dei racconti.Questa è una raccolta di racconti che spaziano in vari generi letterarie e hanno le cui trame non potevano essere più diverse
"Per capire cosa vuoi dalla vita , trova ciò che più di tutto ti spinge a muoverti"
Sono stata invitata alla lettura di due racconti presenti
nel libro "Quando il fine non giustifica i mezzi". Libro caratterizzato da 14
racconti scritti da 14 autrici differenti. Al mio blog sono stati assegnati due racconti:
L’incontro scritto dall’autrice Maura Radice e Alter ego di Pina Sutero. Li ho letti entrambi in pochissimo tempo. La
lettura è fruibile ed accattivante. Mi sono resa conto che entrambi i racconti avevano un unico filo conduttore e
allora mi son chiesta: "Saranno tutti legati da un unico filo o è solo una pura
coincidenza"? Ho deciso di leggerli tutti.
Una lettura consumata nel giro di 24 ore che ha confermato il mio dubbio. I
racconti, seppur con protagonisti, location e storie differenti, creano un’unica matassa che si stringe
intorno allo stesso filo. Dai tempi antichi, ripercorrendo la letteratura e la
filosofia, ritroviamo lo stesso dilemma: Il fine giustifica il mezzo? Tale
massima, viene popolarmente ed erroneamente attribuita a Machiavelli, secondo la quale, qualsiasi azione del Principe sarebbe giustificata, anche se in contrasto con
le leggi della morale. Secondo il filosofo Kant, IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI E
L'UOMO è SEMPRE UN FINE MAI UN MEZZO; Lev Tolstoj, sostiene infine che “Il
fine può giustificare i mezzi purchè ci sia qualcosa che giustifichi il fine”.
Da questa riflessione, le autrici tramite i loro racconti, hanno voluto
dimostrare e confermare la tesi di Lev Tolstoj e lo si intuisce già dal titolo,
in quanto se esse raccontano “quando il fine non giustifica il mezzo", trapela la loro idea che in determinate
situazioni differenti, il fine potrebbe giustificare i mezzi. Cercherò di spiegarvi al meglio, ciò che io
abbia intuito dalla lettura dei racconti.
In ciascun racconto, ci
presentano 14 situazioni differenti per farci comprendere il loro punto di vista,
ossia che esistono delle situazioni (a
volte estreme), degli episodi nella vita, in cui le nostre azioni o
scelte, non hanno giustificazioni valide in quanto vanno a
sacrificare la libertà e il rispetto altrui, in cambio del nostro
benessere. Dimenticandoci che la nostra libertà di azione e decisione,
termina nel punto in cui inizia quella di altri. Le tematiche trattate sono reali ed attuali: ritroviamo la conoscenza via chat, la
violenza sulla donna, la paranoia di apparire come gli altri ci desiderano e
non come siamo realmente, il rapporto tra padre e figlia, il bullismo e così
via. Situazioni legate da quel sentimento
chiamato erroneamente amore , confuso con l’egoismo e il possesso. Amore malato
che cerca di giustificarsi ed assumere un significato “normale”. Tutti i racconti vengono anticipati da brevi
dediche o brevi prologhi. Ciascun racconto ha lasciato a me una
riflessione e sensazione
differente: tenerezza (Favola della Buonanotte di Alessia Baraldi, L’ amore di Gaia di
Cristiana Meneghin , Sguardi persi di Donatella De Filippo; quest’ultimo in
particolar modo potrebbe essere consigliato come lettura scolastica per il suo
profondo insegnamento), rabbia (La terra è in pericolo di Francesca Savino e L’
incontro di Maura Radice).
" Forse un rapporto virtuale può essere più sincero di altri che si vivono tutti i giorni? O di amicizie che all'improvviso spariscono lasciandoti un profondo vuoto che non riesci a colmare per mesi o addirittura anni?"
Ma se debbo essere sincera, i racconti che mi
hanno scosso come una scarica elettrica, sono
stati i racconti “Bellezza interiore” di Irene Pepe, Alter ego di Pina Sutera e
Amore Amaro di Stefania Guerra per la tematica trattata, la violenza psicologica e fisica, sia nei
confronti delle persone che
ipoteticamente si dovrebbe amare,
sia verso se stessi.
"Soffermatevi. Soffermatevi a guardare il cielo. Aprite le porte, spalancate le finestre, lasciatelo entrare nella vostra casa e dentro di voi. Lasciatelo specchiare nei vostri occhi, poi chiudeteli. Immaginate di andare oltre. Salire oltre le nuvole. Arrivare al centro dell'Etere".
Scrittura ricercata e
terminologia curata nei minimi particolari, non c’è ombra di volgarità od
oscenità neanche dinnanzi a quei racconti
che narrano dei veri e propri orrori. Lettura scorrevole e gradevole, ma
soprattutto riflessiva. Fin dove riesce a spingersi la mente umana; esistono
dei limiti? Esiste il concetto di normalità?
I miei complimenti alle autrici, che si sono cimentate a
scrivere delle storie sulla base di un concetto filosofico assai complicato da
spiegare. Auspico che la lettura sia
intrapresa dalla fascia d’età giovanile e li guidi nella crescita e
riflessione personale.
Grazie mille
RispondiEliminaUna disamina accurata, seria e approfondita, non facile per la varietà dei contenuti dettate da vissuti e competenze differenti. Miei complimenti
RispondiEliminaGrazie a voi per aver scritto racconti intensi e riflessivi.
EliminaGrazie mille per questa recensione! E sono molto felice che il mio racconto ti abbia colpita! Irene Pepe
RispondiEliminaGrazie, una recensione accurata e profonda
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