Recensione libro
UN USO QUALUNQUE DI TE di Sara Rattaro
Giunti editore
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Scheda tecnica
Titolo: Un uso qualunque di te
Autore: Sara Rattaro
Editore: Giunti
Pagine: 176
Pubblicazione: 25 Giugno 2014
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: Kindle, copertina rigida, copertina flessibile
Una famiglia borghese apparentemente serena è quella formata da Viola, Carlo e dalla diciassettenne Luce: grandi occhi spalancati verso il futuro. Distratta madre e moglie, Viola coltiva mille dubbi sul suo presente e troppi rimpianti camuffati da consuetudini. Carlo, invece, è un marito presente e innamorato e la solidità del legame famigliare sembra dipendere soprattutto da lui. È quasi l'alba di una notte di fine primavera quando Viola riceve un messaggio da suo marito che le dice di correre in ospedale. Stava dormendo fuori casa e si deve rivestire in fretta, non c'è tempo per fare congetture, il cellulare ora è scarico e nel messaggio non si dice a quale ospedale debba andare né cosa sia successo. Una corsa disperata contro il tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le vivono dentro. Fino al drammatico faccia a faccia con il chirurgo le cui parole porteranno a galla un segreto seppellito per anni e daranno una sterzata definitiva al corso della sua esistenza.
Viola, Carlo e la figlia diciassettenne Luce formano una
famiglia borghese, felice e serena. Purtroppo, è solo apparenza.
È quasi l'alba di una notte di fine primavera quando Viola
riceve un messaggio da suo marito che le dice di correre in ospedale. Viola,
però, non era nel letto di casa sua e, soprattutto, non stava dormendo al
fianco del marito. Come spesso accadeva, Viola aveva passato la notte con
l’amante di turno.
“Il mio telefono ha squillato dieci volte. L’hai lasciato suonare fino
al trasferimento automatico alla segreteria. Nell’ultima chiamata hai
registrato un messaggio strozzato ma comprensibile. La tua voce tremava mentre
sprofondavo nel sonno a qualche chilometro da lì.”
Tuttavia, il messaggio di Carlo la risveglia dal suo torpore:
Viola si riveste in fretta, prende il cellulare ormai scarico e corre in
ospedale. Carlo, nel suo messaggio, non ha detto cosa sia successo, ma il tono
di voce disperato e severo non fanno sperare nulla di buono. Una corsa
disperata contro il tempo, i sensi di colpa e le inquietudini che da anni le
vivono dentro. È il momento per Viola di affrontare la vita, di fare scelte
difficili e di risvegliare vecchi fantasmi, chiusi da tempo nel fondo del
proprio cuore.
Viola, la protagonista del romanzo, è una donna dal
carattere frivolo, superficiale e egocentrico. Da un lato prova un forte
sentimento d’amore per il marito Carlo e la figlia Luce, dall’altro prova un impulso
di inadeguatezza nei loro confronti, costringendola a rifugiarsi tra le braccia
di qualche amante incontrato per caso.
“Tu non perdi mai il controllo, sono io quella sbagliata, tu sei il
punto fermo, io quella che oscilla”
Viola è un personaggio dal carattere fortemente strutturato
e predominante. I sentimenti che suscita nel lettore sono duplici, così come lo
è il suo animo: impossibile da amare, in quanto è una donna superficiale ed
apatica, che coglie ogni minima occasione per sfuggire al suo ruolo di mamma e
moglie; tuttavia, è anche impossibile da odiare, in quanto è semplice
comprendere come ogni suo comportamento derivi in realtà da un senso di
inferiorità e da una intrinseca fragilità nei confronti di Carlo e Luce. Viola
osserva da lontano il rapporto tra padre e figlia, invidia l’amore che è
presente fra i due e ne è gelosa perché lei non fa parte di quel rapporto
squisitamente esclusivo ed unico.
“Luce e Carlo sono un nome solo nei discorsi dei parenti. Vi punisco così.
Io vi tradisco. Lo faccio nel modo più freddo, bieco e banale, per essere
scoperta. Lo faccio così, a occhi chiusi, come se fossi cieca, come se non
fosse colpa mia. Lo faccio perché se io non entro in voi, vorrei almeno che voi
capiste me.”
Carlo, il marito di Viola ed il papà di Luce, incarna il
prototipo del padre e del marito modello: ama Viola fin dalle scuole superiori,
ha lottato contro la propria famiglia pur di salvaguardare la sua storia
d’amore, ha sempre trattato la moglie con i guanti di velluto, ha perdonato,
per anni, le scappatelle della moglie, ma soprattutto ha amato e protetto Luce
con tutte le proprie forze. Proprio come Viola, anche Carlo è un personaggio
dal carattere ben strutturato; tuttavia, a lui sono attribuite solo qualità positive,
rendendolo poco realistico. Attribuire qualche lato negativo anche a Carlo, lo
avrebbe di sicuro reso una figura più vivida e concreta.
Un romanzo dal carattere delicato e tenero, dal ritmo
serrato ed incalzante, che racconta una storia drammatica e concreta: queste le
caratteristiche del romanzo “Un uso qualunque di te”. Sara Rattaro è dotata di
una penna fluente, dolce, coinvolgente, ma anche piuttosto diretta e cruda: con
pochi tocchi di parole riesce a creare una storia delicata e dolorosa, popolata
da personaggi tridimensionali e di grande spessore, in grado di commuovere il
lettore. In ultimo, un finale da brividi, totalmente inaspettato e capace di
emozionare. Una lettura assolutamente consigliata: una storia da leggere tutta
di un fiato, un racconto che rimane nel cuore.
Recensione di Flavia Pigliacelli