Recensione libro
A un passo dalla vita di Thomas Melis
Lettere Animate, Amazon
Lettere Animate, Amazon
Scheda tecnica
Titolo: A un passo dalla vita
Autore: Thomas Melis
Editore: Lettere Animate
Pagine: 318
Formato: Kindle e copertina flessibile
Genere: Thriller / Noir
Pubblicazione: 1 Gennaio 2014
“Guerra non
è vera guerra finchè fratelo non uccide fratelo”
questa frase
presente nelle ultime pagine, racchiude l’intero
romanzo. Il romanzo di Thomas Melis, il secondo che leggo e recensisco, è un
noir italiano in cui il protagonista pur di riscattarsi da una vita di povertà e di umiliazioni e
diventare ricco e temuto, cade nel baratro della droga e pur sapendo di
sbagliare, prosegue la sua corsa negli
ingarbugliati sentieri notturni della perdizione.
“ …nella
società di oggi se vuoi arrivare a certi livelli, devi comunque saperti
vendere…”
Inizialmente
è come sdoppiarsi, tipo Dr. Jekyll e Mr. Hyde, di giorno studente universitario e
di notte spacciatore. Ma pian piano, la scalata ai vertici prosegue e si
ritrova in una situazione molto più grande e difficile da gestire.
“non avevo
via di scampo…avevo sempre vissuto tutto come un gioco, come un film in cui
recitavo la parte del bravo ragazzo elegante e intoccabile finché avevo
rispettato le regole fermandomi a un livello che potevo reggere . Una volta
entrato nel gioco, i rischi erano cresciuti a dismisura… non ero tagliato per
quel mondo…”
Secco,
Sgaio, Calisto, tre amici del Sud che restano vittime di se stessi, rinchiusi
nella prepotenza, nell’arroganza e nell’ignoranza. Ma è soprattutto una storia
di vendetta; avete presente Edmond Dantes nel libro il conte di Montecristo?
Bene… anche Calisto, giunto alla fine e tradito da chi considerava suo fratello
d’avventura, decide di vendicarsi a tempo debito.
Il romanzo a
tratti mi ha appassionata, a tratti mi ha allontanata, perché direte voi? E’ un
romanzo crudo, droga, sesso e rock'n’roll; un romanzo con immagini e linguaggio
forte; un romanzo in cui niente viene lasciato all’immaginazione; un romanzo
che catapulta il lettore in quel mondo marcio della droga e della perdizione;
in quel mondo perverso in cui tutto è lecito e possibile, senza remore e senza
morale. Però molto belli i momenti di riflessione di Calisto, nei momenti di
solitudine, consapevole di aver intrapreso una strada sbagliata; consapevole
che solo l’amore lo avrebbe potuto salvare; quell’amore inesistente, lasciato
che scappasse via molto tempo prima. E’ proprio questo che mi ha attratto e
permesso di proseguirne la lettura.
“Il rientro
solitario a casa liberava senza pietà la verità che nascondevo. Nonostante
tutte le maschere da vincente, indossate in serata come quella appena
trascorsa, quando arrivavo al rifugio ero costretto a fare i conti con me
stesso. Cosa stavo facendo in realtà? A cosa mi avrebbero portato quelle
scelte? “
Penso che se
letto con l’approccio giusto ed interpretato tralasciando le convenzioni e i
pregiudizi, il libro potrebbe essere d’aiuto a tutti coloro che pensano di
scegliere la strada più facile per raggiungere il successo, la fama e la
rispettabilità all’interno della società, ossia la droga e lo spaccio. Calisto
potrebbe indicare a ciascuno la via giusta da lui intrapresa in un secondo
momento: lo studio, l’amore e la famiglia. La stima persistente si ottiene solo
compiendo sacrifici e studiando; tutto il resto è solo rispetto e timore
effimero e transitorio.
La lettura è
caratterizzata da un linguaggio dialettale e incline ad accenti folkloristici,
perciò a volte di difficile comprensione che ne rallenta la lettura, ma, a volte
ne alleggerisce la tensione. Perciò è una lettura “impegnativa”, non
commerciale, ma attenta, consigliata agli amanti del genere delle “tinte e
linguaggio forte”. Inoltre e voglio sottolinearlo a fine recensione, il romanzo
è una denuncia al comportamento poco corretto, umano e professionale degli enti
di difesa; leggendo la violenza subita di Calisto subito dopo la cattura, la mia memoria mi ha ricordato il caso Cucchi e una nota di tristezza si è instillata in me. Spero
che questo non accada più e che il messaggio giunga agli ordini addetti.
“… percepii
un colpo violentissimo tra la nuca e il lato destro del collo, poi il buio…”
Leggetelo
con attenzione… il romanzo ha tanto da insegnare...