Recensione libro
Vox - Edizione Italiana di
Titolo: Vox
Autore : Christina Dalcher
Editore : Nord
Pagine: 416
Genere: Fantascienza / Distopico
Pubblicazione: 6 Settembre 2018
Formato: Kindle, copertina rigida
Stati Uniti d’America, anni Duemila.
Alla soglia dei quarant’anni, Jean McClellan
è una donna affermata in campo lavorativo: Jean è una specialista nel campo
della neurofisiologia umana e non teme rivali a confronto. Ma Jean è anche
altro: infatti, è la madre amorevole di quattro splendidi figli: Steven, il maggiore,un adolescente dal carattere deciso e determinato, molto rispettoso
di leggi e regole imposte; i gemelli Sam e Leo non ancora adolescenti, ed infine Sonia, l’unica figlia femmina, una bambina di cinque anni con un tenero faccino
ed un carattere docile e gentile. Insieme al marito Patrick, un famoso medico ospedaliero, vivono in una villetta deliziosa in una
città americana all’avanguardia. Sembra proprio che nella vita di Jean non
manchi nulla. Eppure l’apparenza inganna. A causa di una serie di leggi varate
dal nuovo presidente degli Stati Uniti, Jean, come il resto del genere
femminile americano, non soltanto non può più lavorare, ma non le è permesso
neppure leggere, scrivere e parlare. A tutte le donne, infatti, è permesso pronunciare
solo cento parole al giorno. Al polso, tutte portano un braccialetto conta
parole: se superano il limite massimo di parole, il braccialetto trasmette una
scarica elettrica, che diventa man mano sempre più forte ed intensa ad ogni
parola pronunciata in più. Tutta la famiglia, a cena, si riunisce attorno al
tavolo da pranzo: Jean e Sonia sono costrette a mangiare in silenzio, il
marito e i tre figli maschi chiacchierano spensierati, ignorando
completamente i loro silenzi.
“Sono le piccole cose a
mancarmi di più: i barattoli di penne e matite in ogni stanza, i bloc-notes tra
le pagine dei libri di cucina, la lavagnetta con la lista della spesa appesa al
muro, vicino alla mensola delle spezie. Perfino le mie vecchie parole
magnetiche da frigo, quelle che Steven usava per comporre frasi assurde mezze
in italiano e mezze in inglese, e poi rideva da solo. Tutto sparito. Come il
mio account di posta elettronica.”
Il destino, però, ha in serbo per Jean una sorpresa. Un giorno, un
gruppo di agenti governativi, inviati direttamente dal presidente degli Stati
Uniti, propongono a Jean un’offerta che non può assolutamente rifiutare, in cambio
del suo aiuto nel campo delle neuroscienze. Si apre, così, per Jean uno
spiraglio di luce nella sua esistenza diventata così solitaria e silenziosa. La
vita di Jean subirà una svolta, oppure rimarrà avvolta nel suo mutismo?
Il romanzo di Christina Dalcher presenta uno stile lucido, preciso
e diretto, riuscendo fin dalle prime pagine a catturare il lettore. Le vicende
della storia si snodano attorno alla vita della protagonista, la dottoressa
Jean McClellan, una donna dal carattere combattivo e determinato, pronta a far
tutto per amore della propria famiglia. Ma Jean non è la protagonista esclusiva
del romanzo.
Tra i personaggi di spicco troviamo diverse donne, tutte costrette
allo stesso destino di mutismo, ma tutte in grado di affermare, a gran voce, la
propria presenza. In primis, vi è Olivia, la vicina di casa di Jean. Olivia,
con le nuove leggi governative, è diventata la più pura delle Donne Pure e
passa intere giornate in veranda, sulla sedia a dondolo, in attesa del ritorno
del marito Evan, leggendo la versione ridotta e commentata della Bibbia,
l’unico libro che le donne possono permettersi. Sebbene Olivia sia così “perfetta” per la nuova società, nel
corso del racconto saprà ritrovare la propria identità. Poi vi è la vecchia
amica dell’università, Jackie. Anche lei, sebbene sia sempre stata una donna
forte e coraggiosa, è completamente soggiogata dal nuovo governo americano.
Anche se marginalmente, Jackie avrà un ruolo cruciale nella vita di Jean. In
ultimo, la sua collega Lin. Lin è un neurolinguista ed un medico chirurgo, ha
più di cinquant’anni ed ha lavorato per anni al fianco di Jean. Lin è una donna
colta e raffinata, dall’intelligenza sopraffine e dal carattere dolce: ha due
lauree, un dottorato in scienze cognitive ed uno in linguistica, ha lavorato
nelle più famose e più antiche università americane e, come ricorda Jean, “se c’è una persona che può farmi sentire
l’ultima della classe, è lei.”
Con uno stile di scrittura asciutto e delicato, l’autrice tratta
una tematica agghiacciante e veramente attuale, come la violenza sulle donne,
utilizzando, tuttavia, un registro linguistico pacato e leggermente sottotono. Purtroppo
le pagine di cronaca nera dei nostri tempi sono piene di notizie riguardanti
questa tematica, così crudele ma così diffusa. Privare le donne, non solo della
parola, ma togliere ad ognuna la possibilità di esprimere le proprie opinioni e
il diritto fondamentale dello studio e dell’informazione è una delle violenze
più gravi e terrificanti che possano essere compiute contro il genere
femminile. E questo romanzo ne è l’esempio lampante.
Un romanzo innovativo e dalla tematica attuale, che colpisce per
la sua semplicità, nonostante la tematica principale sia scabrosa e ripugnante.
Non sempre il progresso tecnologico porta ad un miglioramento della qualità di
vita della popolazione e, leggendo questo romanzo, si riesce a capire come,
spesso, la sete di potere di alcuni possa portare alla distruzione di massa.
A cura di Flavia Pigliacelli