martedì 16 aprile 2019

Recensione libro "Quando il fine non giustifica i mezzi" di Maura Radice

Recensione libro

Quando il fine non giustifica i mezzi di Maura Radice



Scheda tecnica
Titolo: Quando il fine non giustifica i mezzi
Autore: di Maura Radice
Editore: redazione libri.icrewplay
Genere: Racconti
Formato: Kindle e copertina flessibile
Pagine: 256
Pubblicazione21 marzo 2019

Avete mai avuto un sogno? Uno di quelli strani, che ti svegli e senti la sua presenza nel tuo cuore, un tarlo nella mente. Cerchi di eliminarlo, di dirti non avrò mai il tempo per realizzarlo; le paure ti bloccano, l'ansia sembra avere la meglio, ma poi finalmente il silenzio: ci sei tu e il tuo sogno. Uno dei nostri sogni è scrivere e per questo collaboriamo con libri.iCrewplay.com. La redazione è composta da figure con compiti differenti a seconda delle competenze. Tra i redattori si contano persone con alle spalle varie esperienze che un giorno si sono sedute davanti al proprio pc e hanno dato forma a dei racconti.Questa è una raccolta di racconti che spaziano in vari generi letterarie e hanno le cui trame non potevano essere più diverse
"Per capire cosa vuoi dalla vita , trova ciò che più di tutto ti spinge a muoverti"
Sono stata invitata alla lettura di due racconti presenti nel libro "Quando il fine non giustifica i mezzi". Libro caratterizzato da 14 racconti scritti da 14 autrici differenti.  Al mio blog sono stati assegnati due racconti: L’incontro scritto dall’autrice Maura Radice e Alter ego di Pina Sutero.  Li ho letti entrambi in pochissimo tempo. La lettura è fruibile ed accattivante. Mi sono resa conto che entrambi  i racconti avevano un unico filo conduttore e allora mi son chiesta: "Saranno tutti legati da un unico filo o è solo una pura coincidenza"? Ho deciso di leggerli  tutti. Una lettura consumata nel giro di 24 ore che ha confermato il mio dubbio. I racconti, seppur con protagonisti, location e storie differenti,  creano un’unica matassa che si stringe intorno allo stesso filo. Dai tempi antichi, ripercorrendo la letteratura e la filosofia, ritroviamo lo stesso dilemma: Il fine giustifica il mezzo?  Tale massima, viene popolarmente ed erroneamente  attribuita a Machiavelli, secondo la quale, qualsiasi azione del Principe sarebbe giustificata, anche se in contrasto con le leggi della morale.  Secondo il filosofo Kant, IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI E L'UOMO è SEMPRE UN FINE MAI UN MEZZO; Lev Tolstoj, sostiene infine che “Il fine può giustificare i mezzi purchè ci sia qualcosa che giustifichi il fine”. Da questa riflessione, le autrici tramite i loro racconti, hanno voluto dimostrare e confermare la tesi di Lev Tolstoj e lo si intuisce già dal titolo, in quanto se esse raccontano “quando il fine non giustifica il mezzo", trapela la loro idea che in determinate situazioni differenti, il fine potrebbe giustificare i mezzi.  Cercherò di spiegarvi al meglio, ciò che io abbia intuito dalla lettura dei racconti.  In ciascun racconto,  ci presentano  14 situazioni differenti  per farci comprendere il loro punto di vista, ossia che esistono  delle situazioni (a volte estreme), degli  episodi nella vita, in cui le nostre azioni o scelte,  non hanno  giustificazioni valide in quanto vanno a sacrificare la libertà e il rispetto altrui, in cambio del nostro benessere.  Dimenticandoci  che la nostra libertà di azione e decisione, termina nel punto in cui inizia quella di altri. Le tematiche trattate sono reali ed attuali:  ritroviamo la conoscenza via chat, la violenza sulla donna, la paranoia di apparire come gli altri ci desiderano e non come siamo realmente, il rapporto tra padre e figlia, il bullismo e così via. Situazioni legate da quel sentimento chiamato erroneamente amore , confuso con l’egoismo e il possesso. Amore malato che cerca di giustificarsi ed assumere un significato “normale”.  Tutti i racconti vengono anticipati da brevi dediche o brevi prologhi.  Ciascun  racconto ha lasciato a me una riflessione  e sensazione differente:  tenerezza  (Favola della Buonanotte  di Alessia Baraldi, L’ amore di Gaia di Cristiana Meneghin , Sguardi persi di Donatella De Filippo; quest’ultimo in particolar modo potrebbe essere consigliato come lettura scolastica per il suo profondo insegnamento), rabbia (La terra è in pericolo di Francesca Savino e L’ incontro di Maura Radice).  
" Forse un rapporto virtuale può essere più sincero di altri che si vivono tutti i giorni? O di amicizie che all'improvviso spariscono lasciandoti un profondo vuoto che non riesci a colmare per mesi o addirittura anni?"
Ma  se debbo essere sincera, i racconti che mi hanno scosso come una scarica elettrica,  sono stati i racconti “Bellezza interiore” di Irene Pepe, Alter ego di Pina Sutera e Amore Amaro di Stefania Guerra per la tematica trattata,  la violenza psicologica e fisica, sia nei confronti  delle persone che ipoteticamente si dovrebbe amare,  sia  verso se stessi.
"Soffermatevi. Soffermatevi a guardare il cielo. Aprite le porte, spalancate le finestre, lasciatelo entrare nella vostra casa e dentro di voi. Lasciatelo specchiare nei vostri occhi, poi chiudeteli. Immaginate di andare oltre. Salire oltre le nuvole. Arrivare al centro dell'Etere".
Scrittura ricercata e terminologia curata nei minimi particolari, non c’è ombra di volgarità od oscenità neanche dinnanzi a quei racconti  che narrano dei veri e propri orrori. Lettura scorrevole e gradevole, ma soprattutto riflessiva. Fin dove riesce a spingersi la mente umana; esistono dei limiti? Esiste il concetto di normalità?
I miei complimenti alle autrici, che si sono cimentate a scrivere delle storie sulla base di un concetto filosofico assai complicato da spiegare.  Auspico  che la lettura  sia  intrapresa  dalla fascia d’età  giovanile e li guidi nella crescita e riflessione personale.  




5 commenti:

  1. Una disamina accurata, seria e approfondita, non facile per la varietà dei contenuti dettate da vissuti e competenze differenti. Miei complimenti

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    1. Grazie a voi per aver scritto racconti intensi e riflessivi.

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  2. Grazie mille per questa recensione! E sono molto felice che il mio racconto ti abbia colpita! Irene Pepe

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  3. Grazie, una recensione accurata e profonda

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