Recensione libro
Il re di carta di Elisabetta Maria Giudici
Emersioni
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Scheda Tecnica
Titolo: Il re di carta
Autore: Maria Elisabetta Giudici
Editore: Emersioni
Genere: Narrativa storica
Pubblicazione: 18 Aprile 2019
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 199
1861. Cesidio e Mario, pastori in Terra di Lavoro, sono incaricati in gran segreto dall’Abate di Montecassino di consegnare al Re Francesco II di Borbone una preziosa scatola, fondamentale per la salvezza del Regno delle Due Sicilie. Il piano non andrà nella direzione prevista. Si evocheranno dunque storie antiche di briganti, di emigrazioni, di terre lontane, di viaggi, di tesori nascosti, di felicità e delusioni. In mezzo alle turbolenze della Seconda Guerra Mondiale, Margherita, battagliera e consapevole e Dwight, irriducibile sognatore, accompagnati dalle loro insoddisfazioni raggiungeranno l’Italia da mondi lontani per rintracciare la preziosa scatola. Sulle tracce del proprio passato, alla ricerca del senso della propria esistenza, si sfioreranno appena senza riuscire a conoscersi, in un viaggio nei luoghi delle loro origini, vittime inconsapevoli di eventi tragici e coinvolgenti.
Il romanzo Il re di carta ripercorre un lungo periodo storico della nostra Regione, attraverso le vicende dei protagonisti. Parliamo del periodo dei briganti, partigiani, guerre, vincitori e vinti. Ma soprattutto di quel periodo in cui nostri bisnonni e i nostri nonni sono divenuti emigranti in cerca di lavoro in terra straniera; hanno abbandonato la loro casa, le proprie origini, il proprio paese verso il sogno americano e il sogno argentino per migliorare le proprie condizioni di vita.
“Man mano che la nave si inoltrava nell’oceano, l’entusiasmo
della partenza lasciava il posto al
dolore del distacco..”
C’è chi ce l’ha fatta, chi invece è rimasto nelle proprie condizioni. L’autrice
è stata molto brava nel descrivere il momento del distacco e il lungo e
straziante viaggio, in cui l’umanità veniva denigrata attraverso delle espressioni
diffamanti.
“...in tanti furono severamente selezionati e respinti perché affetti da
malattie invalidanti, o troppo indigenti, troppo anziani o troppo gracili.
Attendere per ore e ore per i controlli sanitari”
Dwight nipote di un brigante morto per difendere il re e
Margherita, nipote di Giovanni emigrato in America per dar a mangiare ai propri
figli. I loro destini sono uniti per
caso da due mappe separate nascoste i posti differenti.
“Erano entrambi partiti da lontano per ritrovarsi nel
medesimo luogo dove avevano preso vita le rispettive storie, spinti dallo
stesso inconfessabile sogno di dare un senso alle proprie vite"…
E’ il primo libro che leggo di Elisabetta ed essendo un’amante
della narrativa storica, mi ha subito trascinata in quel mondo lontano in cui
il valore umano si basava sul potere e la ricchezza; come se umanità e potere fossero due grandezze inversamente proporzionali
Con grande maestria,
Elisabetta ha raccontato gli stati d’animo dei nostri nonni, che con la loro
valigia di cartone piena solo di speranze, hanno cambiato vita e sofferto di denigrazioni;
tali sofferenze, vengono assimilate dal lettore attraverso l’empatia e il
linguaggio curato utilizzato. Tutto è descritto nei minimi particolari e gli
eventi storici collegati. Nulla è lasciato al caso, nulla è lasciato alla noia. Un libro in cui il connubio storia ed emozioni si intrinsecano in un unico legame.
Lettura consigliata!!!
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